L'evento

Milano Fashion Week, 239 milioni di indotto: il tributo ad Armani e la nuova era Gucci

Attesi migliaia di visitatori, tra shopping, eventi, ospitalità e trasporti. Un’edizione dal forte valore simbolico, sospesa tra omaggi e nuove visioni creative

di Davide Lentini 23 Settembre 2025 10:40

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Milano torna a essere il centro del mondo della moda. Da oggi al 29 settembre la città ospita la Fashion Week: non solo un calendario di sfilate, ma un vero e proprio motore economico e culturale. I numeri lo confermano: l’indotto turistico stimato dal Centro Studi di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza è pari a 238,9 milioni di euro, con un incremento del 12,3% rispetto al 2024. È la prima Fashion Week senza Giorgio Armani. La sua maison chiuderà la settimana con un grande evento. E c'è attesa per la prima sfilata di Gucci con il nuovo direttore creativo Demna.

TUTTI I NUMERI DELLA FASHION WEEK


Quasi la metà della spesa dell'indotto della Milano Fashion Week, il 46% ovvero circa 110 milioni, sarà destinata allo shopping. Il 39%, pari a oltre 93 milioni, è destinata a ristorazione e alloggi, e il restante 15% (35,8 milioni) ai trasporti. Gli arrivi superano le 149mila presenze, in aumento del 15% sull’anno scorso. Secondo le stime il 46% dei visitatori arriverà dall’estero, il 54% dall’Italia. La spesa pro capite media è stimata in 1.600 euro, con valori più alti per i turisti stranieri (1.664 euro) rispetto a quelli italiani (1.535). Numeri che si inseriscono in una dinamica ancora più ampia: sommando anche la Fashion Week di febbraio, il giro d’affari complessivo del 2025 sfiorerà i 423,6 milioni, +7,1% rispetto all’anno precedente.

LA PRIMA FASHION WEEK SENZA ARMANI


Ma questa edizione non sarà ricordata solo per i numeri. È la prima Milano Fashion Week senza Giorgio Armani, il maestro scomparso il 4 settembre che ha ridefinito l’eleganza italiana e trasformato il prêt-à-porter in un linguaggio universale. La città e l’intero sistema moda si stringono attorno al ricordo di “Re Giorgio”: la sua assenza pesa, ma la sua eredità continua a illuminare le passerelle. "Celebriamo la Milano Fashion Week nel segno del ricordo di uno dei suoi fondatori. La sua lezione creativa, imprenditoriale e umana è preziosa", ha spiegato Carlo Capasa, Presidente della Camera Nazionale della Moda Italiana. Il tributo culminerà domenica 28 quando la sfilata per i cinquant’anni della maison chiuderà la kermesse. Un momento che si annuncia fortemente simbolico, capace di trasformarsi in celebrazione collettiva di un percorso iniziato negli anni ’70 e diventato patrimonio di tutti.

ATTESA PER LA SFILATA GUCCI BY DEMNA


Accanto al ricordo di Armani c’è grande attesa per la prima collezione Gucci firmata da Demna, stilista noto per la sua visione provocatoria e contemporanea. La maison ha scelto un lancio a sorpresa: l’account Instagram è stato azzerato e ripopolato con un lookbook intitolato “La Famiglia”, una costellazione di personaggi, dal Figo all’Incazzata, da Miss Aperitivo alla Cattiva, che incarnano le molteplici anime della Gucciness. Ogni figura, immortalata dall’obiettivo di Catherine Opie, diventa un quadro che reinterpreta i codici storici della maison: dal baule monogrammato che richiama le origini nel mondo della valigeria, alla rivisitazione della borsa Bamboo 1947 e del mocassino Horsebit del 1953. Una narrazione audace e irriverente, che segna l’avvio di un nuovo corso per il brand e per il gruppo Kering, in cerca di rilancio dopo un periodo di rallentamento.

FASHION WEEK TRA PASSATO E FUTURO


La Milano Fashion Week si presenta dunque come un ponte tra memoria e visione. Da un lato l’omaggio a Giorgio Armani, dall’altro l’apertura di nuove strade per maison come Gucci. In mezzo, un settore che continua a generare valore per il territorio e a rafforzare il ruolo della città come capitale internazionale della moda. Milano oggi non solo ospita la moda: la racconta, la rinnova, la esporta nel mondo, con la consapevolezza che il linguaggio universale creato da Armani continuerà a ispirare le generazioni future.

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