Weekly Bulletin

Il treno dell’IA continua a correre con  i “Longennial” Intel e Oracle

I tecnologici continuano a tirare la volata di Wall Street mentre la Fed aiuta, anche se manda messaggi confusi. Restano i timori di bolla e rischiano di allargarsi le tensioni geopolitiche

di Stefano Caratelli 22 Settembre 2025 08:26

financialounge -  economia Technology Weekly Bulletin
Luogo di nascita: Santa Clara, California. Data di nascita, rispettivamente 1977 e 1968. Parliamo di Oracle e Intel, più o meno coetanee di Microsoft, insieme alla quale rappresentano storici pilastri dell’industria di Internet, dei chip, e del software, tornati alla ribalta come protagonisti dell’ultima ondata della rivoluzione digitale partita oltre mezzo secolo fa dalla costa Ovest degli USA, quella dell’Intelligenza Artificiale. Il fondatore e tuttora numero uno della prima, Larry Ellison, conta 81 primavere, mentre l'unico dei tre ancora in vita della seconda, Arthur Rock, ne ha accumulate addirittura 99, senza dubbio generazione dei “Longennial”, come le aziende cui hanno dato vita.  Che negli ultimi tempi hanno spiccato il volo sulla Borsa di New York sulla spinta di accordi e annunci multimiliardari tutti accomunati dall’ingrediente principale della nuova corsa dei titoli Tech, l’IA appunto.

IL RUSSELL 2000 SI AGGIUNGE AI RECORD


Il tutto ha spinto il WSJ a definire addirittura Oracle la “nuova” Nvidia, ma anche Fortune a scrivere di nuove sirene di allarme sulla “bolla” dell’IA che starebbe continuando a gonfiarsi, mentre l’agenzia di rating Moody’s ha parlato di rischi in vista dopo il mega deal da 300 miliardi della società di Ellison con Open AI, dopo averne già abbassato a luglio l’outlook a negativo. Ma intanto il rally di Wall Street continua, sostenuto oltre che dalla corsa dei titoli tecnologici anche dal taglio dei tassi della Fed, il primo del 2025 ma quasi certamente non l’ultimo. Dow, D&P 500 e Nasdaq hanno toccato nuovi record la settimana scorsa e anche il Russell 2000 ha messo a segno un nuovo massimo, il primo dal 2021, indicando un ampliamento della platea rialzista.

DEEPSEEK NON SCONVOLGE, MESSAGGI CONFUSI DALLA FED


I tecnologici USA hanno ignorato alla grande, a differenza di quanto successo nel recente passato, la notizia che la cinese DeepSeek ha sviluppato il modello di IA denominato R1 che costa solo una frazione rispetto all’offerta dei rivali americani. Mentre invece l’ottimismo degli investitori è stato alimentato dal supporto di Washington alla nuova partnership di Intel con Nvidia. Nonostante i membri del FOMC prevedano diversi nuovi tagli in arrivo nel loro dot plot, il messaggio arrivato agli investitori dall’ultimo meeting della Fed è abbastanza confuso: le previsioni di crescita economica sono state migliorate ma non quelle dell’occupazione, e non è ancora arrivato un “via libera” completo e convinto sul fronte dell’inflazione.

ECONOMIE IN TENUTA, RISCHIO GEOPOLITICO IN AUMENTO


Mercati e investitori navigano quest’ultimo scorcio del 2025 tra Scilla e Cariddi. Da un lato i timori di bolla, alimentati dalle valutazioni ormai ai massimi raggiunte dai Big Tech, dall’altro la prospettiva di una crescita tumultuosa dell’IA, con i Longennial come Oracle e Intel che si aggiungono alla carovana dei Magnifici, a cui è diventato difficile attaccare un numero. Da un lato economie in buona tenuta, anche in Europa come raccontano gli ultimi indici PMI, dall’altro un rischio geopolitico in aumento, con il rischio che ai conflitti sempre più aperti in Ucraina e Medio Oriente si aggiunga un nuovo focolaio asiatico nei dintorni di Taiwan, possibile nuovo test per la zigzagante politica estera di Trump.

Bottom line. Per mercati e investitori, rischi e opportunità non mancano certo, con la prospettiva che i primi si trasformino nelle seconde, a beneficio di chi guarda lungo termine con una strategia di allocazione solida e ancorata ai trend di lungo termine. Alla fine, non ha perso validità la storica massima di Warren Buffett secondo cui “le cattive notizie sono il miglior amico dell’investitore”.

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