I numeri
Criptovalute, crolla a sorpresa l'interesse degli italiani che ora investono meno
Il numero degli investitori cala a 1,4 milioni, una flessione del 20%. Il controvalore delle attività virtuali scende del 22% a 1,9 miliardi. A trainare il mercato restano Generazione X e Millennials
di Davide Lentini 22 Settembre 2025 14:20

Il mercato italiano delle criptovalute mostra segnali di raffreddamento. Nel secondo trimestre dell’anno, secondo i dati comunicati dall’Oam, l'Organismo agenti e mediatori, gli italiani che detengono asset digitali sono scesi a 1,4 milioni, con un calo del 20% rispetto al trimestre precedente. Al tempo stesso, il controvalore complessivo delle attività virtuali detenute si riduce del 22%, a quota 1,9 miliardi di euro.
Oggi la domanda di cripto in Italia è sostenuta soprattutto da due categorie: la Generazione X (40-60 anni) e i Millennials (18-40 anni). Questi gruppi concentrano oltre l’85% del saldo totale in valute legali e virtuali e delle operazioni di conversione. Una dinamica che evidenzia come la platea di investitori resti piuttosto circoscritta a segmenti specifici della popolazione.
A fine giugno risultavano iscritti al Registro Oam 138 Vasp, i Virtual Asset Service Provider. Di questi, 93 hanno trasmesso i dati relativi a una platea complessiva di oltre 2 milioni di clienti. Tra questi, il 65%, pari a circa 1,39 milioni di persone, deteneva criptovalute in portafoglio, per un valore medio di 1.413,42 euro a testa.
Il trimestre ha visto 2,83 milioni di conversioni da valuta legale a virtuale, pari in media a 102 operazioni per cliente con un importo medio di 206,63 euro. Le operazioni inverse – da virtuale a legale – sono state 2,13 milioni, in media 8,16 a cliente, con un controvalore di 249,61 euro. Numeri che fotografano un mercato attivo, ma caratterizzato da importi ridotti.
Secondo l’Oam, le persone fisiche più attive nel comparto cripto risiedono in Lombardia, nel Lazio e all’estero. La distribuzione geografica sottolinea una concentrazione del fenomeno soprattutto nelle aree economicamente più dinamiche, ma anche l’apporto di clienti italiani residenti fuori dai confini nazionali.
CRIPTOVALUTE IN MANO A POCHE FASCE DI ETÀ
Oggi la domanda di cripto in Italia è sostenuta soprattutto da due categorie: la Generazione X (40-60 anni) e i Millennials (18-40 anni). Questi gruppi concentrano oltre l’85% del saldo totale in valute legali e virtuali e delle operazioni di conversione. Una dinamica che evidenzia come la platea di investitori resti piuttosto circoscritta a segmenti specifici della popolazione.
CRIPTO E VASP, IL PESO DEI GRANDI OPERATORI
A fine giugno risultavano iscritti al Registro Oam 138 Vasp, i Virtual Asset Service Provider. Di questi, 93 hanno trasmesso i dati relativi a una platea complessiva di oltre 2 milioni di clienti. Tra questi, il 65%, pari a circa 1,39 milioni di persone, deteneva criptovalute in portafoglio, per un valore medio di 1.413,42 euro a testa.
LE OPERAZIONI DI CONVERSIONE
Il trimestre ha visto 2,83 milioni di conversioni da valuta legale a virtuale, pari in media a 102 operazioni per cliente con un importo medio di 206,63 euro. Le operazioni inverse – da virtuale a legale – sono state 2,13 milioni, in media 8,16 a cliente, con un controvalore di 249,61 euro. Numeri che fotografano un mercato attivo, ma caratterizzato da importi ridotti.
IL PRIMATO DELLA LOMBARDIA
Secondo l’Oam, le persone fisiche più attive nel comparto cripto risiedono in Lombardia, nel Lazio e all’estero. La distribuzione geografica sottolinea una concentrazione del fenomeno soprattutto nelle aree economicamente più dinamiche, ma anche l’apporto di clienti italiani residenti fuori dai confini nazionali.
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