Strategie e mercati

Man Group vede crescere la necessità di diversificare tra blocchi geopolitici

Le tradizionali strategie di diversificazione che presuppongono l'integrazione dei mercati globali potrebbero diventare meno efficaci in futuro

di Leo Campagna 20 Settembre 2025 09:30

financialounge -  economia MAN Group
La frammentazione dei mercati globali a causa delle tensioni geopolitiche e dei cambiamenti nella catena di approvvigionamento esercita un significativo impatto anche sui mercati finanziari e sulle scelte degli investitori. Kristina Hooper, Chief Market Strategist Man Group, ha individuato i fattori chiave che guidano questo cambiamento, indicando anche come gli investitori possono affrontarlo e coglierne le opportunità.

LA NUOVA ECONOMIA DEI BLOCCHI CONTRAPPOSTI


“Dopo che la Russia ha invaso l’Ucraina è stata espulsa dalla rete di pagamenti SWIFT. Una mossa che ha dimostrato come la stessa infrastruttura finanziaria possa essere utilizzata come arma nella competizione geopolitica. In parallelo la Cina, tramite l’iniziativa “Belt and Road”, crea sfere economiche alternative allineandosi sempre più con i paesi partner, mentre i paesi occidentali rafforzano l'integrazione tra gli alleati democratici. Un contesto che spinge sempre più i paesi a scegliere da che parte stare” riferisce Hooper, secondo la quale i mercati potrebbero essere orientati a riflettere l'allineamento geopolitico piuttosto che i fondamentali economici.

RIPENSARE LE ALLEANZE COMMERCIALI


Oltretutto, aggiunge la manager di Man Group, la strategia dei dazi degli Stati Uniti non da alcuna importanza alle relazioni diplomatiche e non concede alcun trattamento preferenziale agli alleati. Dal momento che invece, si concentra sui deficit commerciali e su alcune questioni non legate al commercio, il risultato potrebbe essere quello di ripensare le alleanze commerciali, rimodellando di fatto il commercio globale e le relazioni di mercato.

DA GLOBALE A LOCALE


Il tutto senza trascurare la ristrutturazione delle catene di approvvigionamento globali, destinata a rimodellare le correlazioni di mercato. Le interruzioni della produzione asiatica non si ripercuotono più a cascata sulle catene di approvvigionamento globali perché la produzione è stata localizzata (in particolare negli Stati Uniti dove le aziende stanno investendo miliardi nelle capacità produttive interne) e anche gli shock economici diventano più localizzati. Un contesto nel quale cresce la concorrenza tra le proposte tecnologiche occidentali e le alternative cinesi.

POLITICHE MONETARIE NON COORDINATE


“A proposito di divergenze - sottolinea Hooper - la vedo anche nell’ambito delle banche centrali. La grande crisi finanziaria del 2008 enfatizzava il coordinamento delle politiche monetarie mentre l'attuale contesto privilegia gli obiettivi nazionali. Con la divergenza delle dinamiche inflazionistiche e delle traiettorie di crescita, anche la politica monetaria divergerà e, con essa, le correlazioni che hanno caratterizzato la costruzione dei portafogli moderni”.

IL GRANDE PESO DEL DEBITO E DEI DEFICIT


Un altro fattore chiave che guida questo cambiamento individuato dalla Chief Market Strategist di Man Group è l’elevato livello di debito e i deficit in aumento di alcuni Paesi, in particolare Giappone, Regno Unito, Francia e Stati Uniti. “Le preoccupazioni sulla sostenibilità fiscale potrebbero diffondersi ad altri paesi con difficoltà di bilancio simili alimentando le pressioni degli investitori che richiedono rendimenti maggiori per sottoscrivere le emissioni. I paesi con un debito più elevato sarebbero probabilmente svantaggiati in termini di flessibilità fiscale”.

PRESSIONI SUL MERCATO AZIONARIO LOCALE


Una dinamica che potrebbe sfociare in costi del debito più elevati per le economie fortemente indebitate e una crescita economica più debole. Inoltre, rendimenti più elevati potrebbero a loro volta esercitare una pressione al ribasso significativa sul mercato azionario di un paese. Non si può pertanto escludere una rilevante differenza nei movimenti dei prezzi degli asset a seconda del livello di indebitamento di un paese.

COSA POSSONO FARE GLI INVESTITORI


“I gestori di portafoglio potrebbero orientarsi di più all'esposizione geopolitica e meno alle classi di attività. Questo perché, l’affermazione dei singoli blocchi regionali svilupperanno modelli di correlazione distinti rendendo meno efficaci le tradizionali strategie di diversificazione plasmate sull'integrazione dei mercati globali” puntualizza Hooper. La conseguenza è che il potenziale di generazione di alfa attraverso l'allocazione geografica e settoriale potrebbe aumentare in modo significativo a mano a mano che le correlazioni diventino più dipendenti dall'allineamento geopolitico e meno dai fondamentali economici. Con la necessità di diversificare tra blocchi geopolitici e meno tra settori e classi di attività.

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