Risiko bancario
Commerzbank replica a Unicredit: “Avere un concorrente al 30% non è soddisfacente”
Botta e risposta tra Andrea Orcel e Bettina Orlopp durante la Financials Ceo Conference di Bofa Securities. L’ad italiano ha auspicato che il governo di Berlino “veda la luce” sull'operazione
di Antonio Cardarelli 17 Settembre 2025 11:07

Andrea Orcel, amministratore delegato di Unicredit, ha fatto il punto sulla scalata a Commerzbank e sulle future operazioni di aggregazione in Italia. Nel corso della trentesima edizione della Financials Ceo Conference di Bofa Securities, Orcel ha invitato il governo tedesco ad “aprire gli occhi” su Commerzbank.
Prima di parlare della banca tedesca, Andrea Orcel ha ricordato che Unicredit ha provato a “fare qualcosa” in termini di M&A (fusioni e acquisizioni) in Italia ma “non ha funzionato per ragioni esterne, per l’interferenza del governo”. L’Italia, ha spiegato Orcel, rimane centrale: “Avevamo un piano di crescita interna che abbiamo sospeso quando abbiamo lanciato l'offerta su Banco Bpm. Ora l'abbiamo rivisto e daremo più dettagli nei prossimi trimestri”.
Per il momento, ha fatto sapere Orcel, Unicredit metterà da parte le acquisizioni: “Ora dobbiamo accelerare senza M&A. L'Italia è in fase di crescita, non verremo tirati in una direzione o l’altra. Dobbiamo accelerare e sono fiducioso che ci riusciremo”. Il gruppo quindi si concentra sul suo piano di crescita stand alone, pur essendo pronto a “cogliere le opportunità se ci saranno”.
Passando al tema Commerzbank, Orcel ha detto che Unicredit “rispetta il governo tedesco perché si tratta di uno stakeholder cruciale” aggiungendo di sperare che “nel tempo vedano la luce e la veda anche Commerzbank”. Attualmente Unicredit detiene il 29% fisico di Commerzbank: “Oggi siamo in una situazione in cui siamo comodi. Non abbiamo pressioni e abbiamo tempo di vedere come si sviluppa, non siamo ostaggi del mark to market, possiamo restare così e aspettare”. Orcel ha sottolineato che i governi europei sono molto coinvolti nelle decisioni bancarie, definendolo giustificato dato il ruolo centrale del settore. Tuttavia, ha avvertito che rappresentazioni distorte possono far sembrare che le transazioni dipendano dalle preferenze dei governi invece che dalle decisioni degli azionisti.
Durante lo stesso evento, ha parlato anche Bettina Orlopp, amministratore delegato di Commerzbank, che ha replicato a Orcel. “L’attuale situazione non è soddisfacente perché avere un concorrente al 30% del capitale richiederà molta più attenzione e i continui commenti su quello che potrà succedere alla quota non aiutano perché aggiungono rumore”, ha dichiarato. “Ci sono alcune cose su cui siamo d’accordo e altre su cui invece non siamo d’accordo - ha proseguito Orlopp - Per discutere di un'alternativa al nostro piano stand alone che è molto attraente c'è bisogno di una proposta molto precisa. Dato che non c’è una proposta sul tavolo che Unicredit vuole condividere con noi allora faremo quello che è più importante, cioè creare valore per i nostri azionisti”.
UNICREDIT E LA CRESCITA IN ITALIA
Prima di parlare della banca tedesca, Andrea Orcel ha ricordato che Unicredit ha provato a “fare qualcosa” in termini di M&A (fusioni e acquisizioni) in Italia ma “non ha funzionato per ragioni esterne, per l’interferenza del governo”. L’Italia, ha spiegato Orcel, rimane centrale: “Avevamo un piano di crescita interna che abbiamo sospeso quando abbiamo lanciato l'offerta su Banco Bpm. Ora l'abbiamo rivisto e daremo più dettagli nei prossimi trimestri”.
CRESCITA STAND ALONE
Per il momento, ha fatto sapere Orcel, Unicredit metterà da parte le acquisizioni: “Ora dobbiamo accelerare senza M&A. L'Italia è in fase di crescita, non verremo tirati in una direzione o l’altra. Dobbiamo accelerare e sono fiducioso che ci riusciremo”. Il gruppo quindi si concentra sul suo piano di crescita stand alone, pur essendo pronto a “cogliere le opportunità se ci saranno”.
IL PUNTO SU UNICREDIT-COMMERZBANK
Passando al tema Commerzbank, Orcel ha detto che Unicredit “rispetta il governo tedesco perché si tratta di uno stakeholder cruciale” aggiungendo di sperare che “nel tempo vedano la luce e la veda anche Commerzbank”. Attualmente Unicredit detiene il 29% fisico di Commerzbank: “Oggi siamo in una situazione in cui siamo comodi. Non abbiamo pressioni e abbiamo tempo di vedere come si sviluppa, non siamo ostaggi del mark to market, possiamo restare così e aspettare”. Orcel ha sottolineato che i governi europei sono molto coinvolti nelle decisioni bancarie, definendolo giustificato dato il ruolo centrale del settore. Tuttavia, ha avvertito che rappresentazioni distorte possono far sembrare che le transazioni dipendano dalle preferenze dei governi invece che dalle decisioni degli azionisti.
LA REPLICA DI COMMERZBANK
Durante lo stesso evento, ha parlato anche Bettina Orlopp, amministratore delegato di Commerzbank, che ha replicato a Orcel. “L’attuale situazione non è soddisfacente perché avere un concorrente al 30% del capitale richiederà molta più attenzione e i continui commenti su quello che potrà succedere alla quota non aiutano perché aggiungono rumore”, ha dichiarato. “Ci sono alcune cose su cui siamo d’accordo e altre su cui invece non siamo d’accordo - ha proseguito Orlopp - Per discutere di un'alternativa al nostro piano stand alone che è molto attraente c'è bisogno di una proposta molto precisa. Dato che non c’è una proposta sul tavolo che Unicredit vuole condividere con noi allora faremo quello che è più importante, cioè creare valore per i nostri azionisti”.
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