Mercato petrolifero
Socar pronta a rilevare i distributori IP, si va verso la firma: sul tavolo 3 miliardi
Trattativa in fase avanzata tra il gruppo API della famiglia Brachetti Peretti e la compagnia statale azera. Sullo sfondo valutazioni miliardarie e i nodi del golden power
di Davide Lentini 16 Settembre 2025 09:19

La partita per il controllo di Api, la storica compagnia della famiglia Brachetti Peretti che in Italia gestisce oltre 4.500 distributori a marchio IP, sarebbe vicina alla conclusione. Secondo indiscrezioni dell'agenzia Reuters sarebbe ormai questione di giorni la firma per il passaggio del 100% del gruppo nelle mani della compagnia statale azera Socar, State Oil Company of Azerbaijan.
Le voci di mercato parlano di una valutazione complessiva di poco meno di 3 miliardi di euro, in linea con le stime circolate nei mesi scorsi, circa 2,5 miliardi più 500 milioni di cassa. Nell’operazione Socar sarebbe assistita da Intesa Sanpaolo IMI CIB, mentre UniCredit lavora al fianco della famiglia Brachetti Peretti.
Se confermata l’operazione rafforzerebbe la presenza del gruppo azero nel Mediterraneo, aggiungendo al portafoglio una rete capillare di distributori e asset di raffinazione in Italia. Api controlla infatti raffinerie ad Ancona e Trecate, oltre a impianti di stoccaggio a Roma e a un contratto di lavorazione a Ravenna. Nel 2023 ha ulteriormente rafforzato la capacità acquisendo asset italiani da Exxon Mobil. Per Socar, già presente con una maxi-raffineria in Turchia (200 mila barili al giorno), si tratterebbe di una mossa di consolidamento che segue la recente cessione di Saras da parte della famiglia Moratti al colosso Vitol. Si conferma così il trend di uscita dei privati dalla raffinazione europea.
Un ultimo nodo riguarda l’ok da parte del governo italiano. Api opera in un settore strategico e l'esecutivo potrà esercitare i poteri speciali previsti dal golden power. Le relazioni energetiche tra Italia e Azerbaijan restano però solide, con il nostro Paese primo partner commerciale di Baku per il gas. Per il mercato si tratterebbe di un’operazione dal forte impatto simbolico: la fine di un’era per uno dei marchi storici della distribuzione carburanti italiana e, al tempo stesso, l’ingresso in scena di un player internazionale pronto a scommettere sul Mediterraneo.
IP VALUTATA CIRCA 3 MILIARDI DI EURO
Le voci di mercato parlano di una valutazione complessiva di poco meno di 3 miliardi di euro, in linea con le stime circolate nei mesi scorsi, circa 2,5 miliardi più 500 milioni di cassa. Nell’operazione Socar sarebbe assistita da Intesa Sanpaolo IMI CIB, mentre UniCredit lavora al fianco della famiglia Brachetti Peretti.
SOCAR SI RAFFORZA NEL MEDITERRANEO
Se confermata l’operazione rafforzerebbe la presenza del gruppo azero nel Mediterraneo, aggiungendo al portafoglio una rete capillare di distributori e asset di raffinazione in Italia. Api controlla infatti raffinerie ad Ancona e Trecate, oltre a impianti di stoccaggio a Roma e a un contratto di lavorazione a Ravenna. Nel 2023 ha ulteriormente rafforzato la capacità acquisendo asset italiani da Exxon Mobil. Per Socar, già presente con una maxi-raffineria in Turchia (200 mila barili al giorno), si tratterebbe di una mossa di consolidamento che segue la recente cessione di Saras da parte della famiglia Moratti al colosso Vitol. Si conferma così il trend di uscita dei privati dalla raffinazione europea.
SULL'OPERAZIONE IP - SOCAR POSSIBILE GOLDEN POWER
Un ultimo nodo riguarda l’ok da parte del governo italiano. Api opera in un settore strategico e l'esecutivo potrà esercitare i poteri speciali previsti dal golden power. Le relazioni energetiche tra Italia e Azerbaijan restano però solide, con il nostro Paese primo partner commerciale di Baku per il gas. Per il mercato si tratterebbe di un’operazione dal forte impatto simbolico: la fine di un’era per uno dei marchi storici della distribuzione carburanti italiana e, al tempo stesso, l’ingresso in scena di un player internazionale pronto a scommettere sul Mediterraneo.
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