Il futuro di Piazzetta Cuccia
Ora che Mediobanca è in mano a Mps anche i vertici vendono le proprie azioni
L'ad Nagel incassa oltre 22 milioni dalla cessione di un milione di titoli. Stessa cosa hanno fatto presidente e dg. Giovedì si riunisce il cda di Piazzetta Cuccia, non è escluso arrivino le dimissioni
di Davide Lentini 16 Settembre 2025 10:35

A sancire che per Mediobanca è davvero finita ora arrivano anche le mosse dei top manager di Piazzetta Cuccia. Presidente, amministratore delegato e direttore generale hanno infatti scelto di liquidare le proprie partecipazioni accumulate in oltre venticinque anni sotto forma di performance shares. Una decisione che segna lo smantellamento del gruppo storico della banca milanese dopo il successo dell'opas di Mps. Nel dettaglio, l'ad Alberto Nagel ha ceduto un milione di azioni a un prezzo medio di 22,08 euro, incassando complessivamente più di 22 milioni di euro. Il presidente Renato Pagliaro ha venduto 100mila titoli per circa 2,2 milioni, mentre il direttore generale Francesco Saverio Vinci ha monetizzato 400mila azioni incassando 8,8 milioni.
La mossa arriva in un momento cruciale: dopo il regolamento post opas, Mps è diventata azionista di maggioranza con il 62,3% del capitale di Mediobanca, raddoppiando la propria capitalizzazione a 15 miliardi. Il nuovo assetto riduce sensibilmente il flottante e rende inevitabili cambiamenti di governance e strategia. Giovedì si riunisce il consiglio di amministrazione, presieduto da Pagliaro e guidato da Nagel. Secondo quanto filtra, nel corso della riunione dovrebbe arrivare l’addio dell’ad, pronto a presentare le dimissioni e a rimettere le deleghe a partire dall’assemblea dei soci del 28 ottobre.
Intanto da oggi si riaprono i termini per aderire all’offerta fino a lunedì 22 settembre. Il mercato scommette su una partecipazione destinata ad avvicinarsi all’80%, trainata dai fondi passivi e dagli investitori indicizzati che si muovono nella fase finale. Se Siena dovesse raggiungere quella soglia, il cda guidato da Luigi Lovaglio avrebbe davanti due strade: un’opa residuale per il delisting, con un esborso tra 1,7 e 3,4 miliardi, oppure l’avvio di un processo di fusione con Mediobanca. In ogni caso, Piazzetta Cuccia si avvia verso un ridimensionamento profondo: dal taglio del cda a nove membri alla prospettiva di essere integrata definitivamente in Mps che da ieri ne è il nuovo padrone.
GIOVEDÌ IL CDA CON LE DIMISSIONI DI NAGEL
La mossa arriva in un momento cruciale: dopo il regolamento post opas, Mps è diventata azionista di maggioranza con il 62,3% del capitale di Mediobanca, raddoppiando la propria capitalizzazione a 15 miliardi. Il nuovo assetto riduce sensibilmente il flottante e rende inevitabili cambiamenti di governance e strategia. Giovedì si riunisce il consiglio di amministrazione, presieduto da Pagliaro e guidato da Nagel. Secondo quanto filtra, nel corso della riunione dovrebbe arrivare l’addio dell’ad, pronto a presentare le dimissioni e a rimettere le deleghe a partire dall’assemblea dei soci del 28 ottobre.
OGGI RIAPRONO I TERMINI DELL'OPAS MPS MEDIOBANCA
Intanto da oggi si riaprono i termini per aderire all’offerta fino a lunedì 22 settembre. Il mercato scommette su una partecipazione destinata ad avvicinarsi all’80%, trainata dai fondi passivi e dagli investitori indicizzati che si muovono nella fase finale. Se Siena dovesse raggiungere quella soglia, il cda guidato da Luigi Lovaglio avrebbe davanti due strade: un’opa residuale per il delisting, con un esborso tra 1,7 e 3,4 miliardi, oppure l’avvio di un processo di fusione con Mediobanca. In ogni caso, Piazzetta Cuccia si avvia verso un ridimensionamento profondo: dal taglio del cda a nove membri alla prospettiva di essere integrata definitivamente in Mps che da ieri ne è il nuovo padrone.
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