Weekly Bulletin

Wall Street dei record in attesa della Fed tra esuberanza e voglia di frenare

Azioni care ma ben sotto i picchi della bolla dot.com e post covid, investitori divisi tra rialzisti aggressivi e chi cerca protezione. Occhi non solo al calo dei tassi ma anche nuovo corso Fed

di Stefano Caratelli 15 Settembre 2025 08:13

financialounge -  FED investimenti Wall Street Weekly Bulletin
L’azionario Usa ha chiuso un’altra settimana in area record per tutti e tre gli indici di Wall Street, le valutazioni espresse in multipli degli utili attesi viaggiano a livelli non troppo lontani dai picchi della bolla di Internet e da quelli post covid, costringendo diversi analisti a rincorrere al rialzo le stime. A dominare la scena a Wall Street sempre il tema IA, alimentato dal ritorno alla ribalta di Oracle, che ormai da quasi mezzo secolo cavalca con successo, come Microsoft, l’onda lunga della rivoluzione tecnologica e digitale. Intanto è in arrivo il primo taglio dei tassi della Fed del 2025, con qualche residua speranza che possa essere un rotondo mezzo punto.

RALLY AZIONARIO TRA EUFORIA E CAUTELE


Tutto sembra congiurare per un’estensione del rally azionario, a cominciare da Wall Street, ma non manca qualche segnale contrastante. Come, ad esempio, l’indice “fear and greed” elaborato da CNN Business, che segnala forte esuberanza a livello di sentiment di mercato, con l’S&P 500 che viaggia oltre 500 punti sopra la media mobile a 125 giorni, e di estensione del rialzo sullo spettro dei titoli quotati, ma anche forte cautela in termini di ricerca di protezione nei beni rifugio e di distanziamento dagli asset più a rischio, come i junk bond. E’ un mercato che si sta posizionando in modo divergente, tra chi continua a inseguire i record e chi si prepara a uno storno o magari anche una correzione.

RITORNO ALLA NORMALITÀ DELLA POLITICA MONETARIA


E poi c’è la Fed, dove tira aria di successione anticipata per il presidente Jerome Powell ma anche di uscita dalla lunga era del quantitative easing, che la banca centrale americana continua, comunque, a praticare con acquisti e reinvestimenti in Treasury. A favore di un ritorno alla normalità, fatta di ricorso esclusivo alla lega dei tassi di interesse senza sconfinamenti nella politica economia, ci sarebbero il segretario al Tesoro Scott Bessent con al seguito Kevin Warsh e Kevin Hasset, entrambi vicini alla Casa Bianca e candidati proprio alla successione di Powell, almeno secondo quanto riferisce il FT.

IL DIBATTITO SUI COMPITI DELLA FED


In pratica, il ragionamento di chi sostiene che bisogna abbandonare il QE suona più o meno così: se la Fed ritiene che un’economia in rallentamento, come mostrano gli ultimi dati sul mercato del lavoro, abbia bisogno di un aiuto, deve allentare la politica monetaria, magari tagliando di mezzo punto invece dell’atteso quartino, ma astenersi dal “drogare” il sistema con strumenti giustificati da shock violenti, come la crisi finanziaria del 2008 o il covid, che in tempi normali possono produrre effetti distorsivi. La stabilità del mercato dei Treasury può essere assicurata con altri mezzi, come la restituzione alle grandi banche del ruolo di market maker, a cui lo stesso Bessent sta lavorando.

PIÙ DIFFICILE DISTINGUERE TRA PERCEZIONE E REALTÀ


Sin qui nel 2025 è stata cruciale per gli investitori la capacità di distinguere tra percezione, alimentata dalla narrativa mediatica, e realtà, certificata dai dati dei fondamentali economici e societari. Chi ha saputo distinguere è stato premiato, ma in quest’ultimo scorcio dell’anno l’esercizio si sta facendo un po’ più complicato, perché i due piani si sono avvicinati e il rischio di confondere narrazione e realtà è aumentato, complice anche il quadro geopolitico.

Bottom line. Tra quel che resta di settembre e ottobre qualche turbolenza può arrivare, persino una correzione, ma non è il caso di fasciarsi la testa. Bisogna restare ancorati ai fondamentali economici e societari, ma la loro lettura sta diventando un po’ più difficile, soprattutto la valutazione dell’impatto dell’IA. Restare fedeli alle scelte strategiche resta la chiave dell’investimento di successo.

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