AI e politica

In Albania il primo ministro al mondo creato con l’intelligenza artificiale

Il presidente Edi Rama promette gare “al 100% libere dalla corruzione” grazie al primo politico gestito dall'intelligenza artificiale

di Stefano Silvestri 12 Settembre 2025 12:44

financialounge -  Albania intelligenza artificiale politica
L’Albania è diventata il primo Paese al mondo a nominare una ministra di governo creata con l’intelligenza artificiale: si chiama Diella e, nelle intenzioni del premier Edi Rama, prenderà in carico l’intero ciclo degli appalti pubblici per renderli “al 100% liberi dalla corruzione”. Presentata al congresso del Partito Socialista a Tirana, Diella è stata definita da Rama "la prima componente non fisicamente presente. Sarà creata virtualmente dall’intelligenza artificiale" e diventerà "la servitrice degli appalti pubblici". Il passaggio delle decisioni "fuori dai ministeri" avverrà "step-by-step", con l’obiettivo di gare “incorruttibili al 100%” e di “spesa leggibile al 100%”.

DA E-ALBANIA AL GABINETTO


Diella non è comparsa in queste ore: da gennaio alimenta la piattaforma e-Albania, che consente l’accesso digitale alla gran parte dei servizi pubblici, affiancando gli utenti anche tramite comandi vocali. L’esordio come “ministra virtuale” sposta però il baricentro, perché in questo modo l'IA non fa più solo da semplice sportello digitale. Al contrario, valuterà bandi, attribuirà appalti e, secondo Rama, “assumerà talenti da tutto il mondo”, superando “pregiudizi e rigidità dell’amministrazione”. La scelta arriva mentre Tirana punta a chiudere il percorso di adesione all’UE entro il 2030, in un Paese in cui la corruzione nella spesa pubblica è un tema ricorrente nelle relazioni europee sullo stato di diritto.

IL PRECEDENTE UCRAINO: VICTORIA SHI


Il caso albanese s'inserisce in un filone più ampio di funzioni pubbliche “digitalizzate”. Nel maggio 2024 il ministero degli Esteri ucraino ha presentato Victoria Shi, portavoce generata con tecniche di sintesi e modellata sulla figura pubblica di Rosalie Nombre. Diversamente da Diella, la sua missione è unicamente comunicativa, limitandosi a leggere dichiarazioni e aggiornamenti preparati e verificati da funzionari in carne e ossa. Sono anche presenti meccanismi di autenticazione (QR code e canali ufficiali) per contrastare deepfake e manipolazioni. L’esperimento di Kyiv ha cercato efficienza e continuità informativa senza però demandare la responsabilità decisionale a un sistema automatizzato. Che è ciò che invece sorprende maggiormente dell'iniziativa albanese.

DIELLA: ANTICORRUZIONE, ACCOUNTABILITY E TRASPARENZA


Affidare agli algoritmi l’assegnazione delle gare introduce senz'altro potenziali benefici, come tracciabilità delle decisioni, riduzione dei contatti discrezionali e criteri più facilmente verificabili. Ma comporta anche questioni non trascurabili di responsabilità. In assenza di una chiara architettura di supervisione umana e di pubblicazione dei modelli, dei dataset e delle metriche di performance, l’opacità tecnica può diventare una nuova forma di asimmetria informativa. È inoltre necessario mitigare bias e conflitti di interesse “codificati” nelle regole di scoring, garantire diritto al ricorso per gli operatori economici e predisporre log inviolabili delle decisioni, ispezionabili da autorità indipendenti. Per un Paese che ambisce all’ingresso nell’UE, l’allineamento agli standard europei su trasparenza algoritmica e diritti di impresa non è un optional, ma una condizione di credibilità.

INTELLIGENZA ARTIFICIALE, GLI STANDARD EUROPEI DELL’AI ACT


Il che ci porta all’AI Act, che introduce appunto obblighi graduati per i sistemi di intelligenza artificiale e specifiche di trasparenza. Molte delle disposizioni previste si applicheranno tra il 2025 e il 2026, mentre sono già in elaborazione linee guida per i modelli d’uso generale e un codice di condotta sulla trasparenza. È da notare che relativamente al fronte anticorruzione, la proposta di direttiva europea mira a fissare degli standard comuni per tutelare l’integrità nella pubblica amministrazione. Per tradurre questi principi in pratica, è necessario mantenere un controllo umano sulle decisioni finali, pubblicare i criteri e i pesi utilizzati nelle valutazioni, prevedere verifiche indipendenti periodiche, conservare tracciati completi delle decisioni e offrire canali di ricorso efficaci agli operatori economici esclusi. Sarà dunque interessante vedere come l’esperimento albanese si inserirà nel solco dell’AI Act, e se farà scuola per gli altri paesi del blocco comunitario andando oltre l’indiscutibile PR stunt di Rama.

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