Risiko bancario
Il direttore generale di Mediobanca: “L'opas di Mps può arrivare all'80%”
In un video messaggio interno Francesco Saverio Vinci ha anche sottolineato l'importanza di mantenere il brand in caso di fusione. “Ma saranno i nuovi azionisti a decidere” . Montepaschi lavora intanto al nuovo board
di Davide Lentini 10 Settembre 2025 16:32

L’opas di Mps su Mediobanca potrebbe superare l’80% dopo la riapertura dei termini. Ne è convinto anche il direttore generale di Piazzetta Cuccia, Francesco Saverio Vinci, che in un video messaggio alla rete interna dell’istituto ha spiegato: "Abbiamo un azionista con il 62 e rotti per cento, di questo dobbiamo prendere atto e non è un’opinione. Sappiamo che ci sarà una riapertura e per la nostra esperienza le riaperture portano a un incremento della partecipazione". Vinci ha spiegato che la dinamica sarà in gran parte determinata dalle mosse dei fondi passivi: "Molti fondi legati agli indici saranno costretti a ridurre le quote di Mediobanca". In questo scenario "tra la fine della settimana e la successiva immaginiamo che la partecipazione complessiva di Mps raggiunga la soglia dell’80%".
Se sarà raggiunto, questo traguardo renderebbe complessa la permanenza autonoma di Mediobanca in Borsa, con un flottante ridotto al minimo. Tanto che tra le ipotesi c'è anche quella del delisting da parte di Mps. Ma Vinci non esclude che la Bce possa sollecitare un’operazione di fusione: "Credo che la fusione potrebbe essere il male minore", ha detto. "Immaginare un percorso con due entità abbastanza diverse e collegate da un azionariato, ma non capaci di fare grandi sinergie non sarebbe il quadro migliore". "Una fusione - ha aggiunto Vinci - può invece ridisegnare un nuovo gruppo bancario in maniera più razionale”. Resta aperto il tema del marchio. "Noi riteniamo che il nostro sia il migliore al mondo, un premium brand rispetto a Mps" è il messaggio del direttore generale di Piazzetta Cuccia. "Ma questa sarà una valutazione che faranno gli azionisti".
Mps intanto sta lavorando al futuro del board di Mediobanca, destinato a rinnovarsi dopo le dimissioni dell’attuale cda. Secondo indiscrezioni di mercato, tra i nomi circolati nelle ultime ore per un possibile ruolo di primo piano figura quello di Claudio Costamagna, che però ha fatto sapere di non essere stato contattato e di non essere interessato all’incarico. Le prossime settimane saranno decisive per capire la nuova governance di Piazzetta Cuccia e il perimetro del nuovo gruppo bancario che nascerà dall’opas.
IL NODO DEL BRAND MEDIOBANCA
Se sarà raggiunto, questo traguardo renderebbe complessa la permanenza autonoma di Mediobanca in Borsa, con un flottante ridotto al minimo. Tanto che tra le ipotesi c'è anche quella del delisting da parte di Mps. Ma Vinci non esclude che la Bce possa sollecitare un’operazione di fusione: "Credo che la fusione potrebbe essere il male minore", ha detto. "Immaginare un percorso con due entità abbastanza diverse e collegate da un azionariato, ma non capaci di fare grandi sinergie non sarebbe il quadro migliore". "Una fusione - ha aggiunto Vinci - può invece ridisegnare un nuovo gruppo bancario in maniera più razionale”. Resta aperto il tema del marchio. "Noi riteniamo che il nostro sia il migliore al mondo, un premium brand rispetto a Mps" è il messaggio del direttore generale di Piazzetta Cuccia. "Ma questa sarà una valutazione che faranno gli azionisti".
MPS PENSA AL NUOVO BOARD MEDIOBANCA
Mps intanto sta lavorando al futuro del board di Mediobanca, destinato a rinnovarsi dopo le dimissioni dell’attuale cda. Secondo indiscrezioni di mercato, tra i nomi circolati nelle ultime ore per un possibile ruolo di primo piano figura quello di Claudio Costamagna, che però ha fatto sapere di non essere stato contattato e di non essere interessato all’incarico. Le prossime settimane saranno decisive per capire la nuova governance di Piazzetta Cuccia e il perimetro del nuovo gruppo bancario che nascerà dall’opas.
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