L'analisi

Perché Aberdeen Investments è fiduciosa sui mercati cinesi per l’ultima parte dell’anno

Nonostante i nuovi massimi raggiunti, le valutazioni del mercato A-share sono ancora inferiori alla media degli ultimi cinque anni e attraenti non solo rispetto agli Stati Uniti ma anche rispetto ad altri mercati emergenti

di Leo Campagna 9 Settembre 2025 09:14

financialounge -  Aberdeen Investments cina mercati
Dopo un prolungato periodo di contrazione, i mercati azionari cinesi stanno registrando una fase di ripresa. Tuttavia permangono divari nelle valutazioni e nelle preferenze settoriali mentre le politiche governative sono impegnate a sostenere la crescita. In questo contesto, Nicholas Yeo, Head of China Equities di Aberdeen Investments, ha individuato due tendenze chiave: i flussi southbound e la concorrenza per la leadership di mercato.

SOUTHBOUND TRADE


I residenti della Cina continentale utilizzano le borse di Shanghai o Shenzhen per acquistare titoli quotati a Hong Kong. Questi flussi, definiti “southbound trade”, sono ammontati dall’inizio dell’anno a quasi 1.000 miliardi di HKD, superando già il totale del 2024. La domanda per le aziende cinesi di proprietà statale (SOE, State-Owned Enterprises) con forti dividendi è sostenuta dalla spinta del governo ai buyback e dal “market-value management”. L’appetito per il rischio è peraltro alimentato dal miglioramento delle condizioni di finanziamento locali e da tassi interbancari più bassi a Hong Kong. “I flussi southbound hanno premiato soprattutto i giganti del web, la medicina innovativa e settori della nuova economia, con una preferenza settoriale per finanza, beni di consumo discrezionali e tecnologia” riferisce Yeo.

LEADERSHIP DI MERCATO


Per quanto riguarda invece la leadership di mercato occorre chiarire che, se al momento il tech è in assoluto in cima alle preferenze, non si può escludere una dinamica differente nei prossimi mesi. “E’ vero che l’indice Hang Seng TECH segna quasi un rialzo del 70% su base annua e i titoli legati ad AI e semiconduttori sullo STAR Market onshore evidenziano un +30% da inizio anno. Tuttavia, l’indice generale azionario cinese CSI 300, pur risalendo a circa 14 volte gli utili, resta comunque sotto la media quinquennale. Presenta pertanto margini di ulteriore rialzo in caso di prosecuzione dello stimolo governativo” commenta il manager di Aberdeen Investments.

MERCATI CINESI, FIDUCIA PER L’ULTIMA PARTE DELL’ANNO


Yeo ha notato un contesto più favorevole al proprio approccio fondamentale, il che rafforza la sua fiducia per l’ultima parte dell’anno. “Le riforme e il sostegno delle politiche governative proseguono e rendono ancora più centrale nella società cinese il mercato azionario onshore. Quest’ultimo costituisce un meccanismo chiave per indirizzare capitali verso i settori legati all’innovazione. Un quadro d’insieme costruttivo in cui crescono le opportunità tra le azioni A-share”, specifica il manager.

PROSPETTIVE INTERESSANTI PER IL MERCATO A-SHARE


Secondo il quale le prospettive del mercato A-share sono ora interessanti anche grazie ad un potenziale indebolimento del dollaro statunitense e alle valutazioni attraenti, non soltanto rispetto agli Stati Uniti ma anche rispetto ad altri mercati emergenti. “Inoltre  l’ammontare dei depositi bancari è pari alla capitalizzazione complessiva del mercato A-share. Questi capitali, soprattutto quelli retail, alla luce dei tassi d’interesse ancora bassi e delle attuali problematiche del settore immobiliare, vedranno il mercato azionario come una delle destinazioni privilegiate” spiega Yeo.

CATALIZZATORI PER UNA CRESCITA STRUTTURALE


L’Head of China Equities di Aberdeen Investments indica infine i potenziali catalizzatori per una crescita strutturale dell’azionario cinese a cominciare dalle continue misure mirate introdotte da Pechino per sostenere il residenziale e rafforzare gli investimenti infrastrutturali. “Inoltre se i dati di agosto evidenziassero debolezza, il Politburo potrebbe rivedere il budget, mantenendo l’accento sulla stabilizzazione della crescita nominale senza un impegno immediato e lasciando margini di azione in caso di rallentamento” puntualizza il manager.

CONTA PIÙ LA DIREZIONE CHE L’INTENSITÀ


Senza trascurare le misure anti-involuzione dal lato dell’offerta per contrastare la deflazione. “Le traiettorie sulle priorità di crescita e sull’orientamento verso i consumi si conosceranno al Quindicesimo Piano Quinquennale e al Quarto Plenum di ottobre. Tenendo conto che per alimentare la fiducia e la visibilità degli utili conta più la direzione che l’intensità” conclude Yeo.

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