L'opas di Montepaschi

Mediobanca, addio al patto tra soci. Ora con Mps al 62,3% si apre la fase della governance

Deciso lo scioglimento dell'accordo di consultazione di Piazzetta Cuccia. Siena lavora al nuovo board e all'ipotesi di delisting. Il 28 ottobre sarà eletto il nuovo consiglio

di Davide Lentini 9 Settembre 2025 10:10

financialounge -  Banca Mps Mediobanca Patto soci Mediobanca risiko bancario
Lo storico accordo di consultazione, il patto tra soci di Mediobanca, non esiste più. I partecipanti, titolari complessivamente di 48.550.483 azioni pari al 5,97% del capitale, hanno infatti "unanimemente convenuto lo scioglimento, con efficacia dall’8 settembre 2025”, si legge in una nota ufficiale. Una decisione che arriva all’indomani delle adesioni decisive all’offerta di Mps che ieri ha toccato il 62,3% del capitale nell'ultimo giorno di opas.

VERSO LA NUOVA GOVERNANCE MEDIOBANCA


La fine dell’accordo, nato nel dicembre 2018 in sostituzione dello storico patto di sindacato, certifica la nuova realtà di Piazzetta Cuccia. Il patto non prevedeva vincoli di blocco o di voto, ma rappresentava una piattaforma di consultazione tra soci con l’obiettivo di condividere riflessioni sull’andamento del gruppo. Il suo scioglimento segna il passaggio di consegne definitivo a Siena, ormai azionista di controllo con una maggioranza assoluta destinata a ridisegnare governance e strategia.

ASSEMBLEA MEDIOBANCA IL 28 OTTOBRE


Da ora si entra in una fase scandita da passaggi cruciali. Dopo la comunicazione del risultato provvisorio delle adesioni, Mps renderà noti i dati definitivi a fine settembre. Già il 18 settembre il consiglio di amministrazione di Mediobanca approverà il bilancio 2024-2025 e prenderà atto dell’esito dell’offerta, aprendo a un ordinato passaggio di consegne. Entro il 3 ottobre Siena dovrà presentare la propria lista con i 15 nomi del nuovo board, inclusi presidente e amministratore delegato, mentre l’assemblea del 28 ottobre sarà chiamata ad approvare il bilancio e a eleggere il nuovo consiglio.

MPS ALLA RICERCA DEL NUOVO BOARD


La partita più delicata riguarda proprio la governance. Mps dovrà individuare i successori di Renato Pagliaro e Alberto Nagel, rispettivamente presidente e ceo in carica da oltre 15 anni. Un compito complesso, perché chi guiderà Mediobanca dovrà gestire una fase di integrazione con Siena in cui l’autonomia sarà inevitabilmente limitata dal peso del nuovo azionista di controllo. Parallelamente, resta urgente rassicurare le strutture interne, in particolare il Corporate & Investment Banking e il Wealth Management, divisioni che hanno generato oltre un miliardo di utili negli ultimi due anni e che guardano con attenzione a garanzie su continuità e remunerazioni. Senza segnali chiari, il rischio è di assistere a fughe di banker che depaupererebbero il valore dell’operazione, costata complessivamente più di 15 miliardi.

IPOTESI DELISTING PER MEDIOBANCA


Con oltre il 62% del capitale, Siena può ora accelerare. Oltre a valorizzare i 2,9 miliardi di crediti fiscali accumulati, potrà mettere a terra sinergie operative e industriali e preparare il terreno a una fusione che potrebbe dare vita a un nuovo campione bancario nazionale, con l’eventualità di un’uscita da Piazza Affari. Sul tavolo c'è infatti anche il delisting di Mediobanca. La nuova governance e il piano industriale aggiornato dovranno essere presentati alla Bce entro sei mesi.

VERSO LA NUOVA ERA DI MEDIOBANCA

Il ceo di Mps, Luigi Lovaglio, insieme al presidente Nicola Maione, sta sondando i principali azionisti: il Mef con l’11,7% Delfin e Caltagirone con il 9,9% ciascuno. L'obiettivo è quello di definire una lista di candidati di profilo internazionale e indipendente per garantire stabilità interna e costruire un ponte con gli azionisti, mantenendo allo stesso tempo Mediobanca operativa e indipendente. Lo scioglimento del patto tra soci segna dunque la fine di un’epoca. Con la conquista del controllo da parte di Mps, la sfida ora è tutta sulla costruzione degli equilibri futuri. L’assemblea del 28 ottobre sarà il primo vero banco di prova per la nuova Mediobanca a trazione senese.

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