L'apertura dei mercati

Il caos politico in Francia non piega le Borse

Parigi e Milano aprono sopra la parità nonostante la sonora bocciatura del governo Bayrou e lo spettro delle nuove elezioni. Mps sale al 62,3% di Mediobanca e mette nel mirino il controllo assoluto con la riapertura dell'Opas

di Antonio Cardarelli 9 Settembre 2025 09:11

financialounge -  Borse europee mercati Piazza Affari
Le Borse europee provano a non cedere nonostante la crisi politica che vede protagonista ancora una volta la Francia di Macron. Milano e Parigi (+0,3%) partono con il segno più. Sotto la parità, invece, Francoforte. A Piazza Affari in luce il titolo di Mps, che guadagna quasi il 4% insieme a Mediobanca.

MPS OLTRE AL 62,3% DI MEDIOBANCA


L’Opas di Monte dei Paschi su Mediobanca ha raggiunto il 62,3% delle adesioni. Ora la banca senese, in vista della riapertura dell’offerta dal 16 al 22 settembre, mette nel mirino la quota del 66,7% del capitale, che aprirebbe le porte a una possibile fusione. Il passo indietro dell’ad di Mediobanca, Alberto Nagel, sembra ormai prossimo. Intanto si scioglie l’accordo di consultazione di Mediobanca – pari al 5,97% del capitale – che negli ultimi mesi si era man mano assottigliato. L’accordo era nato nel 2019 al posto dello storico patto di sindacato.

CRISI POLITICA IN FRANCIA


Dopo la sonora bocciatura del governo Bayrou (nella foto in alto) in Parlamento, per Macron diventa sempre più complicato riuscire a formare un nuovo esecutivo. Sarebbe il quinto negli ultimi due anni, e la composizione dell’Assemblea Nazionale non lascia altra ipotesi che un nuovo governo centrista di minoranza. La Francia è alle prese con una legge di Bilancio complicata, basata su tagli difficilmente digeribili da diverse categorie di lavoratori. Inoltre, il nuovo giudizio delle agenzie di rating sul debito pubblico francese è in arrivo. Questa mattina l'ex primo ministro presenterà le dimissioni. Per il momento Macron ha escluso l'indizione di nuove elezioni.

DOMANI L’INFLAZIONE USA


Oltre ai temi geopolitici noti, come Ucraina e Gaza, gli investitori tengono d’occhio i prossimi dati sull’inflazione Usa in vista del meeting della Federal Reserve della prossima settimana. Se il dato sui prezzi al consumo dovesse andare nella direzione desiderata, la banca centrale Usa probabilmente potrebbe procedere con un taglio. Nessun ritocco in vista, invece, per i tassi Bce nella riunione di questa settimana.

PETROLIO IN RIALZO


In rialzo il petrolio, con il Wti in rialzo dello 0,64% a 66,44 dollari al barile e il Brent dello 0,67% a 62,68 dollari. Poco mosso il gas naturale scambiato ad Amsterdam, con i contratti in rialzo dello 0,3% a 33,16 euro al megawattora. L'oro aggiorna ulteriormente i massimi storici, con il contratto spot che ha toccato un picco di 3.659,38 dollari e si attesta ora a 3.642 dollari l'oncia e il future che ha toccato i 3.655 dollari ed è ora in aumento dello 0,21% a 3.645 dollari. Sul valutario, l'euro resta forte sopra 1,17 dollari, passando di mano a 1,1771 (da 1,1758 alla chiusura precedente).

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