La decisione

Francia, Macron nomina Lecornu nuovo primo ministro per uscire dalla crisi

È il ministro della Difesa e uomo di fiducia del Presidente. Avrà il compito di consultare tutte le forze politiche per formare un nuovo governo e approvare la legge di bilancio

di Davide Lentini 9 Settembre 2025 20:47

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La Francia prova a voltare pagina dopo l’ennesima crisi politica. Emmanuel Macron ha scelto il nuovo primo ministro. Si tratta di Sébastien Lecornu, attuale ministro della Difesa e uomo di stretta fiducia dell’Eliseo. Lecornu prende il posto di François Bayrou, costretto alle dimissioni dopo la pesante sconfitta in Assemblea Nazionale sul voto di fiducia alla sua politica di bilancio.

A LECORNU IL COMPITO DI TROVARE NUOVE INTESE


La nomina di Lecornu rappresenta la quinta staffetta a Matignon in meno di due anni e si inserisce in un contesto di forte instabilità parlamentare. L’obiettivo del presidente Macron è duplice: garantire continuità governativa in una fase delicata sul piano interno e internazionale e rassicurare i mercati, turbati dall’immagine di una Francia senza una maggioranza stabile. Spetterà a lui, adesso, "consultare le forze politiche rappresentate in Parlamento al fine di adottare un bilancio per la Nazione e costruire gli accordi indispensabili alle decisioni dei prossimi mesi", come si legge in una nota ufficiale. "A seguito di tali discussioni, il nuovo primo ministro dovrà proporre un governo al Presidente della Repubblica".

CHI È IL NUOVO PRIMO MINISTRO LECORNU


Classe 1986, già presidente del Consiglio dipartimentale dell’Eure e ministro in diversi governi, Lecornu incarna la linea macroniana della fedeltà politica e dell’esperienza amministrativa. Considerato pragmatico, è chiamato ora a comporre un esecutivo capace di reggere l’urto delle divisioni parlamentari e di presentare un bilancio credibile a Bruxelles.

LE RICADUTE SULLO SPREAD DEI TITOLI DI STATO


E se le Borse europee non hanno avuto contraccolpi dalla crisi francese, il mercato obbligazionario ne ha risentito. Il rendimento dell'OaT, i titoli di Stato decennali francesi, ha subito pressioni al rialzo, fino a raggiungere quello dei Btp italiani. Una dinamica che ha portato a un fatto inedito: lo spread tra OaT e Btp si è azzerato. Per anni i titoli francesi erano stati considerati un porto relativamente più sicuro rispetto a quelli italiani, riflettendo un differenziale di rendimento che spesso superava i 50 punti base. Ora invece, complice l’instabilità politica di Parigi, i due Paesi si trovano di fronte a un equilibrio paradossale: l’Italia, tradizionalmente percepita come l’anello debole dell’Eurozona, beneficia di una maggiore stabilità relativa.

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