L'analisi

Confronto Usa-Cina, 4 asimmetrie che impatteranno anche su dollaro e Fed

L’affiliata di Natixis Ostrum analizza la dipendenza USA dalla capacità produttiva cinese, struttura manufatturiera e tecnologia, e la preferenza per Pechino del Sud del mondo

di Stefano Caratelli 8 Settembre 2025 14:48

financialounge -  Cina-Usa economia Natixis IM Ostrum Asset Management
Gli Usa sono diventati dipendenti dalla capacità produttiva e di assemblaggio della Cina, da cui deriva la decisione della Casa Bianca di ridurre le tariffe del 145%, perché computer, telefoni cellulari, batterie e altri prodotti tecnologici stavano diventando troppo costosi per le aziende statunitensi. Il tema è affrontato da Ostrum AM, affiliata di Natixis IM, che analizza le quattro asimmetrie USA-Cina in un commento del capo economista Philippe Waecther, che parte dalla struttura della produzione manifatturiera, sottolineando che in tutti i Paesi industrializzati, dagli USA al Giappone, passando per Francia e Germania, il settore auto è stato l'elemento strutturante.

IN CINA LA DINAMICA INDUSTRIALE INNOVATIVA


Ma, prosegue l’esperto di Ostrum, oggi la Cina ha una capacità produttiva di 60 milioni di veicoli, 40 termici e 20 elettrici, per un mercato globale di 90 milioni, mentre i produttori americani pagano dazi doganali del 50% su acciaio e alluminio. E questa è la seconda asimmetria: la dinamica strutturale dell'industria con strumenti innovativi è in Cina, non in USA. Passando alla tecnologia, Waecther cita David Autor del MIT, secondo cui la capacità di ricerca e innovazione per tecnologie critiche si è spostata dagli USA, solo un decennio fa, alla Cina.

IL SUD DEL MONDO PREFERISCE PECHINO


Le risorse implementate da Pechino vengono ora trasferite alla capacità delle aziende di innovare e produrre, e questa è la terza asimmetria che facilita la risposta alle richieste delle aziende, dei consumatori e degli investitori. Infine, il fatto che gli Stati del Sud del mondo tendono ora ad allinearsi con la Cina più che con gli USA. L'Africa è un buon esempio, con i finanziamenti che provengono dalla Cina, così come gli investimenti nelle infrastrutture, e i Paesi africani pagano dazi zero alla Cina, ma talvolta fino al 30% agli USA. Inoltre, l'atteggiamento americano riduce il loro soft power, la loro capacità di sedurre attraverso il proprio stile di vita.

AGLI USA STA SFUGGENDO SEMPRE PIU’ LO SLANCIO


Questo vantaggio, secondo l’esperto di Ostrum, è stato a lungo un fattore determinante nella conquista del mondo. ma ora lo è meno. Il successo della Cina negli ultimi 20 anni ha fatto sognare di più i paesi del Sud del mondo. Le dinamiche del ciclo economico globale cambieranno: gli USA rimarranno potenti, ma lo slancio che già stava loro sfuggendo si rafforzerà in Cina e diventerà ancora più sfuggente. Allora, sottolinea in conclusione Waecther, si porrà inevitabilmente la questione del ruolo della valuta internazionale, bene pubblico incarnato dal dollaro dal 1944, e si porrà anche la questione del ruolo della Fed.

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