Lo studio
Nautica, il mercato globale va a gonfie vele
Il report realizzato da Deloitte con Confindustria Nautica presentato in Borsa a Milano. Il settore a quota 34,8 miliardi di euro, in crescita del +7% nel 2023. Nel 2024 attesa una stabilizzazione. Il peso dei dazi
di Paola Jadeluca 5 Settembre 2025 09:07

Nautica, mercato a gonfie vele per la cantieristica mondiale. Il mercato globale ha toccato quota 34,8 miliardi di euro, in crescita del +7,3% rispetto al 2022. E il sentiment per il 2024 è positivo: si intravede all’orizzonte una stabilizzazione della crescita, secondo le stime globali si prevede una contrazione attorno al -5%. E’ la fotografia scattata da Deloitte in collaborazione con Confindustria Nautica, con lo studio The State of the art of the Global Yachting market 2025, appena presentato in Borsa a Palazzo Mezzanotte, Milano.
Numeri che contribuiscono ad aprire in un clima più che positivo il 65mo Salone Nautico internazionale di Genova, che avrà luogo dal 18 al 23 settembre. Nonostante l’incertezza geopolitica, il settore è in crescita e il Global Order Book, gli ordinativi globali, hanno fatto registrare una significativa crescita, trainata principalmente dal rebound post Covid, e ha raggiungo nel 2023 il livello più alto dal 2009. Certo, si avverte un ridimensionamento nel retail delle nuove imbarcazioni rispetto al picco segnato nel 2022, anno record co incrementi pari a 11,2%.
Si tratta, dicono gli esperti, di un rallentamento fisiologico che non incide sull’andamento di crescita. Il mercato globale delle nuove costruzioni ha superato la crescita del Pil globale (+2%), in linea con la crescita della ricchezza degli Ultra High Net Worth Individuals, individui con un patrimonio netto superiore ai 30 milioni di dollari, e dei mercati azionari. Si notano, tuttavia, alcuni nuovi trend. Per esempio, in controtendenza è il segmento premium e dei grandi yacht, con una crescita attesa del +5-10% a seconda delle fasce di mercato. Sulle performance del settore potrebbero incidere le nuove tensioni commerciali, con i dazi USA destinati a colpire soprattutto le imbarcazioni di piccola e media dimensione.
Per l’industria italiana nel 2024 è invece ancora attesa una crescita, supportata dal mix produttivo principalmente focalizzato, in termini di valore della produzione, sul segmento dei grandi yacht. Teniamo presente che dal 2019 al 2023 il segmento dei Superyacht ha registrato una crescita del fatturato del +6,5%, superando il “lusso esperienziale” (+3,8%). La redditività del comparto ha raggiunto il 15%, sfiorando la media del lusso esperienziale (17%), ma con il più forte incremento di marginalità dal 2018 (+9 punti percentuali). Il report evidenzia come nel nostro Paese la nautica rappresenti un asset rilevante dell’economia nazionale, pari al 13% dell’avanzo commerciale totale.
"Lo studio di Deloitte permette di aggiornare il posizionamento dell’Italia all’interno del quadro globale dell’industria nautica: si tratta di un elemento strategico di conoscenza per gli operatori di settore, alla vigilia della presentazione dei dati di consuntivo Nautica in Cifre 2024 per l’industria nautica italiana, che saranno comunicati dal nostro Ufficio Studi a Genova, mercoledì 17 settembre, prima dell’apertura del Salone Nautico Internazionale", ha affermato Marina Stella, Direttore generale di Confindustria Nautica, che sottolinea inoltre "come gli operatori del comparto abbiano segnalato nelle interviste l’importanza dei saloni nautici e degli eventi di settore come fattore strategico per l’espansione del proprio business, ben rilevabile per l’industria italiana dall’importante e crescente contributo al surplus della bilancia commerciale nazionale".
L’Italia è la prima industria nautica esportatrice a livello mondiale: il 90% della produzione tricolore è destinata all’export, rappresentando circa il 13% del surplus della bilancia commerciale nazionale, in forte crescita dal 3% del 2015. Nel segmento superyacht, l’Italia mantiene la leadership con il 54% degli ordini per unità e il 34% del valore, trainata dal segmento 30-60 metri: "La cantieristica nautica italiana continua a distinguersi come player globale di riferimento, combinando leadership industriale e capacità di export principalmente sui grandi yacht", ha commentato Tommaso Nastasi, Partner e Value Creation Service Leader di Deloitte Italia. "Nonostante il rallentamento e stabilizzazione del mercato, si sottolinea che il comparto rileva dei fondamentali più solidi rispetto agli anni precedenti, rimanendo ben posizionato per intercettare la domanda futura di imbarcazioni di alto valore, sostenuta dalla crescita della ricchezza privata e da un posizionamento competitivo unico a livello mondiale".
Nel 2023 il mercato globale delle nuove costruzioni ha raggiunto 34,8 miliardi di euro, in crescita del +7,3% rispetto al 2022. Il mercato ha superato la crescita del PIL globale (+2%), in linea con la crescita della ricchezza degli Ultra High Net Worth Individuals, individui con un patrimonio netto superiore ai 30 milioni di dollari, e dei mercati azionari. Nord America ed Europa hanno consolidato la loro posizione di leadership, rappresentando il 72% del mercato finale. In generale, per il 2024 è attesa a livello globale una contrazione di circa il -5%, causata soprattutto dal calo delle imbarcazioni di piccola taglia, che, però, in parte è controbilanciato dai Premium Brand e dai Superyacht. Per l’industria italiana nel 2024 è invece ancora attesa una crescita, supportata dal mix produttivo principalmente focalizzato, in termini di valore della produzione, sul segmento dei grandi yacht.
I principali operatori italiani, intervistati sui risultati consuntivi 2024 e sulle previsioni per il successivo triennio, stimano per il 2024 una crescita più contenuta rispetto all’anno precedente e un rallentamento nel 2025, con una ripresa nel 2026/2027. L’attesa è che il mercato degli yacht e superyacht (>80ft) continui a trainare l’andamento complessivo del comparto. Tra i fattori critici per il futuro, gli operatori italiani intervistati segnalano l’incertezza dei dazi, con impatto su domanda e marginalità, la revisione dei listini, le conseguenze del “destocking” dei dealer, avviato nella stagione 2024/25, e l’avvento di nuove generazioni di consumatori, sempre più attente alla sostenibilità del prodotto e del ciclo produttivo, alla digitalizzazione e a un design customizzato e orientato al lifestyle.
"I dazi rappresentano uno dei principali fattori di incertezza che caratterizzano le aspettative di performance di vendite e marginalità per il 2025", ha sottolineato Ernesto Lanzillo, Deloitte Private Leader Italia. "Per un comparto industriale come quello della nautica, che ha un peso rilevantissimo sul surplus di bilancia commerciale del Paese, risulta ancor più importante un esame critico delle strategie doganali sin qui adottate. Bisogna essere sicuri di aver beneficiato di tutti i vantaggi regolamentari disponibili oltre ad analizzare opportunità in nuovi mercati di sbocco delle esportazioni, meno esposti alle turbolenze tariffarie, o di delocalizzazione produttiva tramite alleanze con operatori internazionali. Torna di grande rilevanza, quindi, il ruolo delle fiere di settore, non solo per accrescere la visibilità dei prodotti, ma anche per instaurare connessioni strategiche tra operatori internazionali".
NUMERI CHE APRONO SCENARI POSITIVI PER IL SALONE NAUTICO DI GENOVA
Numeri che contribuiscono ad aprire in un clima più che positivo il 65mo Salone Nautico internazionale di Genova, che avrà luogo dal 18 al 23 settembre. Nonostante l’incertezza geopolitica, il settore è in crescita e il Global Order Book, gli ordinativi globali, hanno fatto registrare una significativa crescita, trainata principalmente dal rebound post Covid, e ha raggiungo nel 2023 il livello più alto dal 2009. Certo, si avverte un ridimensionamento nel retail delle nuove imbarcazioni rispetto al picco segnato nel 2022, anno record co incrementi pari a 11,2%.
MERCATO E PIL
Si tratta, dicono gli esperti, di un rallentamento fisiologico che non incide sull’andamento di crescita. Il mercato globale delle nuove costruzioni ha superato la crescita del Pil globale (+2%), in linea con la crescita della ricchezza degli Ultra High Net Worth Individuals, individui con un patrimonio netto superiore ai 30 milioni di dollari, e dei mercati azionari. Si notano, tuttavia, alcuni nuovi trend. Per esempio, in controtendenza è il segmento premium e dei grandi yacht, con una crescita attesa del +5-10% a seconda delle fasce di mercato. Sulle performance del settore potrebbero incidere le nuove tensioni commerciali, con i dazi USA destinati a colpire soprattutto le imbarcazioni di piccola e media dimensione.
ITALIA TRAINATA DAL MIX PRODUTTIVO
Per l’industria italiana nel 2024 è invece ancora attesa una crescita, supportata dal mix produttivo principalmente focalizzato, in termini di valore della produzione, sul segmento dei grandi yacht. Teniamo presente che dal 2019 al 2023 il segmento dei Superyacht ha registrato una crescita del fatturato del +6,5%, superando il “lusso esperienziale” (+3,8%). La redditività del comparto ha raggiunto il 15%, sfiorando la media del lusso esperienziale (17%), ma con il più forte incremento di marginalità dal 2018 (+9 punti percentuali). Il report evidenzia come nel nostro Paese la nautica rappresenti un asset rilevante dell’economia nazionale, pari al 13% dell’avanzo commerciale totale.
LO STUDIO
"Lo studio di Deloitte permette di aggiornare il posizionamento dell’Italia all’interno del quadro globale dell’industria nautica: si tratta di un elemento strategico di conoscenza per gli operatori di settore, alla vigilia della presentazione dei dati di consuntivo Nautica in Cifre 2024 per l’industria nautica italiana, che saranno comunicati dal nostro Ufficio Studi a Genova, mercoledì 17 settembre, prima dell’apertura del Salone Nautico Internazionale", ha affermato Marina Stella, Direttore generale di Confindustria Nautica, che sottolinea inoltre "come gli operatori del comparto abbiano segnalato nelle interviste l’importanza dei saloni nautici e degli eventi di settore come fattore strategico per l’espansione del proprio business, ben rilevabile per l’industria italiana dall’importante e crescente contributo al surplus della bilancia commerciale nazionale".
IL BEL PAESE PRIMO ESPORTATORE MONDIALE
L’Italia è la prima industria nautica esportatrice a livello mondiale: il 90% della produzione tricolore è destinata all’export, rappresentando circa il 13% del surplus della bilancia commerciale nazionale, in forte crescita dal 3% del 2015. Nel segmento superyacht, l’Italia mantiene la leadership con il 54% degli ordini per unità e il 34% del valore, trainata dal segmento 30-60 metri: "La cantieristica nautica italiana continua a distinguersi come player globale di riferimento, combinando leadership industriale e capacità di export principalmente sui grandi yacht", ha commentato Tommaso Nastasi, Partner e Value Creation Service Leader di Deloitte Italia. "Nonostante il rallentamento e stabilizzazione del mercato, si sottolinea che il comparto rileva dei fondamentali più solidi rispetto agli anni precedenti, rimanendo ben posizionato per intercettare la domanda futura di imbarcazioni di alto valore, sostenuta dalla crescita della ricchezza privata e da un posizionamento competitivo unico a livello mondiale".
PERFORMANCE SUPERIORI AL PIL GLOBALE
Nel 2023 il mercato globale delle nuove costruzioni ha raggiunto 34,8 miliardi di euro, in crescita del +7,3% rispetto al 2022. Il mercato ha superato la crescita del PIL globale (+2%), in linea con la crescita della ricchezza degli Ultra High Net Worth Individuals, individui con un patrimonio netto superiore ai 30 milioni di dollari, e dei mercati azionari. Nord America ed Europa hanno consolidato la loro posizione di leadership, rappresentando il 72% del mercato finale. In generale, per il 2024 è attesa a livello globale una contrazione di circa il -5%, causata soprattutto dal calo delle imbarcazioni di piccola taglia, che, però, in parte è controbilanciato dai Premium Brand e dai Superyacht. Per l’industria italiana nel 2024 è invece ancora attesa una crescita, supportata dal mix produttivo principalmente focalizzato, in termini di valore della produzione, sul segmento dei grandi yacht.
IL SENTIMENT DEGLI OPERATORI PER IL FUTURO
I principali operatori italiani, intervistati sui risultati consuntivi 2024 e sulle previsioni per il successivo triennio, stimano per il 2024 una crescita più contenuta rispetto all’anno precedente e un rallentamento nel 2025, con una ripresa nel 2026/2027. L’attesa è che il mercato degli yacht e superyacht (>80ft) continui a trainare l’andamento complessivo del comparto. Tra i fattori critici per il futuro, gli operatori italiani intervistati segnalano l’incertezza dei dazi, con impatto su domanda e marginalità, la revisione dei listini, le conseguenze del “destocking” dei dealer, avviato nella stagione 2024/25, e l’avvento di nuove generazioni di consumatori, sempre più attente alla sostenibilità del prodotto e del ciclo produttivo, alla digitalizzazione e a un design customizzato e orientato al lifestyle.
I DAZI PESANO SULLA DOMANDA
"I dazi rappresentano uno dei principali fattori di incertezza che caratterizzano le aspettative di performance di vendite e marginalità per il 2025", ha sottolineato Ernesto Lanzillo, Deloitte Private Leader Italia. "Per un comparto industriale come quello della nautica, che ha un peso rilevantissimo sul surplus di bilancia commerciale del Paese, risulta ancor più importante un esame critico delle strategie doganali sin qui adottate. Bisogna essere sicuri di aver beneficiato di tutti i vantaggi regolamentari disponibili oltre ad analizzare opportunità in nuovi mercati di sbocco delle esportazioni, meno esposti alle turbolenze tariffarie, o di delocalizzazione produttiva tramite alleanze con operatori internazionali. Torna di grande rilevanza, quindi, il ruolo delle fiere di settore, non solo per accrescere la visibilità dei prodotti, ma anche per instaurare connessioni strategiche tra operatori internazionali".
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