L'evento

Meeting Ambrosetti. Tra Guerra e Pace, dove investiranno gli operatori?

In un quadro generale che si complica per le minacce di guerra estesa, si cercano validi interpreti dei tempi. Intanto corre l’oro, salgono i rendimenti dei titoli di stato. I protagonisti dell'appuntamento di Cernobbio

di Paolo Gila 5 Settembre 2025 11:30

financialounge -  Forum Ambrosetti mercati
Sospesi, tra guerra e pace. Con la complicazione dei dazi americani, il rafforzamento dell’asse dei BRICS e le incertezze generali sul ciclo economico che, almeno in Europa, appare claudicante. Davvero un mare agitato, se non in tempesta. In questo scenario si muovono i relatori e i partecipanti al 51esimo Meeting Ambrosetti, a Cernobbio. In apertura dei lavori è intervenuto in videocollegamento il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che ha ribadito l’appello a fermare la Russia, chiamando a raccolta le forze dei volenterosi perché “intervengano subito, senza attendere la fine dei combattimenti”. Questo messaggio è stato interpretato da alcune macchine di intelligence come un’incitazione alla guerra diretta.

LE MOSSE SULLA SCACCHIERA


Proprio ieri (4 settembre) il Financial Times – citando fonti accreditate - aveva pubblicato un’ampia documentazione, secondo cui “funzionari del Pentagono avrebbero informato i diplomatici europei che gli Stati Uniti “taglieranno centinaia di milioni di dollari destinati ai programmi di sostegno alla sicurezza dei Paesi europei confinanti con la Russia”. Una doccia fredda sul Vecchio Continente. A distanza, anche il Cremlino ha preso la parola. Le agenzie hanno battuto una dichiarazione del presidente russo Vladimir Putin, per il quale “se si raggiunge la pace, non c’è alcun bisogno di soldati”. E mentre nella vigilia, a Parigi, è stato siglato un Patto per sostenere Kiev anche con l’invio di truppe, che per Putin “sarebbero un bersaglio”, il mondo è in attesa delle prese di posizioni ufficiali da parte del presidente americano Donald Trump.

MEETING AMBROSETTI, IL PRIMATO DELLA GEOPOLITICA


Con questo scenario di fondo, complicato e urticante, è difficile inquadrare le linee e le tendenze dell’economia. La geopolitica ha preso il sopravvento su tutto, anche sui mercati e sull’opinione pubblica. Le mappe delle tensioni si sovrappongono a quelle dei traffici mercantili e dei rapporti economici, trasfigurandole. L’adattamento a un mondo multipolare, con un arretramento delle posizioni di Washington in Europa, inquieta gli operatori e i rappresentanti politici dei Paesi che finora si sono spesi per una strenua difesa dell’Alleanza Atlantica. Il problema è sentito particolarmente da Italia e Spagna, che sono affacciate sul Mediterraneo e che sommano alle dinamiche Est-Ovest anche quelle Nord-Sud.

DOVE CORRE LA RICCHEZZA


Le forti tensioni si scaricano sui mercati come i fulmini sui boschi. Gli operatori avvertono potenzialmente maggiori rischi sull’azionario e si ritirano in parte dal segmento dei titoli di stato alla ricerca di approdi sicuri. Il Treasury Bond americano a 30 anni si sta avvicinando al 5% di rendimento. In tale contesto si rafforza l’oro, che ha toccato nuovi massimi, oltre i 3500 dollari l’oncia. Un termometro della situazione internazionale, che cerca di trovare un nuovo equilibrio. Di fronte a questo panorama frastagliato, risultano di forte richiamo le riflessioni che alcuni relatori sono chiamati a presentare durante il Meeting Ambrosetti. Come Larry Fink, Ceo di BlackRock e l’economista Nouriel Roubini, che sono presenti in questa tre giorni. E i loro interventi, ne siamo certi, saranno molto seguiti e gettonati, anche al di fuori dalle sale riservate di Villa d’Este.

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