L'apertura dei mercati
Mps conquista oltre il 30% di Mediobanca, adesioni in aumento
Prosegue l'Opas di Monte dei Paschi su Mediobanca, con il conferimento delle scorse ore la quota è sempre più vicina all'obiettivo minimo del 35%. Ancora in crescita il prezzo dell'oro
di Antonio Cardarelli 3 Settembre 2025 09:12

Avvio in positivo per i listini europei nonostante i cali di ieri a Wall Street. Il Ftse Mib apre in rialzo dello 0,4%, in linea con Francoforte e Parigi.
Aumentano le adesioni all’offerta di Mps su Mediobanca dopo l’aumento del corrispettivo con un’aggiunta di una parte in contanti. Le adesioni hanno superato la soglia del 30% (30,125%) del capitale dopo la consegna recente di oltre 10 milioni di titoli. Probabile, numeri alla mano, che tra i titoli conferiti ci sia anche l'intera partecipazione detenuta dal gruppo Caltagirone. Nelle scorse settimane anche l'altro grande azionista, Delfin, aveva consegnato le proprie quote. L'obiettivo minimo del 35% sembra ormai a un passo.
A livello globale proseguono le tensioni sui mercati con conseguente virata verso i beni rifugio a cominciare dall’oro, che vede i contratti future aumentare a 3.553,2 dollari l'oncia. L’offensiva di Donald Trump contro la Fed, accusata di non tagliare i tassi di interesse abbastanza velocemente, non si ferma. Nel mirino del presidente c’è la governatrice Lisa Cook. Gli investitori hanno spinto al rialzo i rendimenti dei titoli di Stato a lunga scadenza, con i T-Bond che hanno trascinato verso l’alto anche i rendimenti delle scadenze lunghe di Regno Unito e Germania. Discorso a parte per la Francia, dove si aggiunge anche il timore di una possibile caduta del governo.
Le prospettive sui dazi restano incerte dopo che una corte d'appello ha annullato le imposte reciproche dell'amministrazione Trump. Il caso potrebbe ora passare alla Corte Suprema. Secondo gli analisti, la sentenza aumenta i timori sul mercato obbligazionario per il possibile calo delle entrate tariffarie e un deficit maggiore.
Sul valutario, il dollaro si rafforza a 1,1634 per un euro da 1,1658 ieri in chiusura. La moneta unica vale anche 172,86 yen (da 172,84), mentre il rapporto dollaro/yen è a 148,56 (da 148,57). Sotto la parità il prezzo del petrolio: il future ottobre sul Wti cede lo 0,32% a 65,38 dollari al barile e il contratto di novembre per il Brent scivola dello 0,36% a 68,69 dollari. Fermo il gas naturale: sulla piattaforma Ttf di Amsterdam segna +0,2% a 31,8 euro al megawattora.
MPS-MEDIOBANCA, ADESIONI OLTRE IL 30%
Aumentano le adesioni all’offerta di Mps su Mediobanca dopo l’aumento del corrispettivo con un’aggiunta di una parte in contanti. Le adesioni hanno superato la soglia del 30% (30,125%) del capitale dopo la consegna recente di oltre 10 milioni di titoli. Probabile, numeri alla mano, che tra i titoli conferiti ci sia anche l'intera partecipazione detenuta dal gruppo Caltagirone. Nelle scorse settimane anche l'altro grande azionista, Delfin, aveva consegnato le proprie quote. L'obiettivo minimo del 35% sembra ormai a un passo.
BENI RIFUGIO IN RIALZO
A livello globale proseguono le tensioni sui mercati con conseguente virata verso i beni rifugio a cominciare dall’oro, che vede i contratti future aumentare a 3.553,2 dollari l'oncia. L’offensiva di Donald Trump contro la Fed, accusata di non tagliare i tassi di interesse abbastanza velocemente, non si ferma. Nel mirino del presidente c’è la governatrice Lisa Cook. Gli investitori hanno spinto al rialzo i rendimenti dei titoli di Stato a lunga scadenza, con i T-Bond che hanno trascinato verso l’alto anche i rendimenti delle scadenze lunghe di Regno Unito e Germania. Discorso a parte per la Francia, dove si aggiunge anche il timore di una possibile caduta del governo.
IL FUTURO DEI DAZI
Le prospettive sui dazi restano incerte dopo che una corte d'appello ha annullato le imposte reciproche dell'amministrazione Trump. Il caso potrebbe ora passare alla Corte Suprema. Secondo gli analisti, la sentenza aumenta i timori sul mercato obbligazionario per il possibile calo delle entrate tariffarie e un deficit maggiore.
VALUTE E PETROLIO
Sul valutario, il dollaro si rafforza a 1,1634 per un euro da 1,1658 ieri in chiusura. La moneta unica vale anche 172,86 yen (da 172,84), mentre il rapporto dollaro/yen è a 148,56 (da 148,57). Sotto la parità il prezzo del petrolio: il future ottobre sul Wti cede lo 0,32% a 65,38 dollari al barile e il contratto di novembre per il Brent scivola dello 0,36% a 68,69 dollari. Fermo il gas naturale: sulla piattaforma Ttf di Amsterdam segna +0,2% a 31,8 euro al megawattora.
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