Il punto

Capital Group: come gli investitori possono ancora sfruttare il debito Usa

Un approccio creditizio diversificato nel debito in dollari USA coperto dalle variazioni rispetto all’euro, consente agli investitori Ue di ottenere un rendimento che dipenda dal rischio di interesse e di credito e non dal rischio di cambio

di Leo Campagna 2 Settembre 2025 17:38

financialounge -  Capital Group Debito Usa dollaro
Nel corso di quest’anno si osserva un allontanamento dagli asset denominati in dollari, in particolare nei mercati azionari, dove gli investitori privilegiano i mercati europei rispetto a quelli statunitensi. In base ai dati Morningstar, a fronte di un calo della domanda di azioni large cap statunitensi si nota un contemporaneo incremento significativo dell’azionario large cap europeo, precedentemente in sottopeso. Tuttavia, la domanda di strategie obbligazionarie globali e statunitensi è cresciuta o è rimasta stabile.

I RENDIMENTI NOMINALI E REALI USA SONO ANCORA INTERESSANTI


Secondo Flavio Carpenzano, Investment Director Reddito Fisso di Capital Group, gli investitori obbligazionari non abbandonano il dollaro USA sia perché i rendimenti nominali e reali negli Stati Uniti sono ancora interessanti (anche dopo la copertura del rischio di cambio) e sia perché non c’è una vera alternativa al dollaro USA. E’ vero, ammette il manager, il gruppo di detentori esteri di Treasury USA si è gradualmente ridotto (ben prima degli eventi attuali), ma resta comunque uno dei principali gruppi di investitori. La loro quota è gradualmente diminuita negli ultimi due decenni dal picco del 50% circa nel periodo della crisi finanziaria globale al 31% attuale. Una contrazione riconducibile alla riduzione della proprietà da parte delle istituzioni ufficiali esteri (banche centrali e altre autorità pubbliche) mentre gli investitori retail e le istituzioni private non USA hanno addirittura incrementato l’esposizione dal 2021.

CHI FINANZIERÀ IL DEFICIT STATUNITENSE


Per quanto riguarda poi i timori su chi finanzierà il deficit statunitense, non soltanto la percentuale di investitori esteri che hanno partecipato alle aste dei Treasury ad aprile è in linea con la media degli ultimi 3 e 12 mesi ma, più in generale, i dati mostrano una crescita solida dei fondi comuni di investimento del Tesoro USA. D’altra parte, fa notare Carpenzano, se è noto che, dal 2018, le banche centrali diversificano la loro esposizione alle riserve valutarie rispetto al dollaro statunitense, sembra improbabile una ulteriore riduzione significativa delle riserve in dollari USA, dal momento che non ci sono molte alternative.

POCHE ALTERNATIVE AL DOLLARO


“L’oro, che pure a beneficiato dell’attuale volatilità del mercato dei Treasury USA, resta anch’esso ampiamente volatile. L’euro che potrebbe essere considerato un’alternativa al dollaro e ai Treasury USA è limitato dalle dimensioni del mercato obbligazionario: basti pensare che i titoli di Stato tedeschi di alta qualità (1.500 miliardi di euro) rappresentano una frazione del mercato dei Treasury USA (14.000 miliardi di dollari)” spiega l’Investment Director Reddito Fisso di Capital Group. A maggior ragione, non esiste una vera alternativa al dollaro per chi investe nei mercati del credito globali che continuano a essere dominati dal biglietto verde. I numeri parlano chiaro. Le obbligazioni dei mercati emergenti in valuta forte sono prevalentemente in dollari USA, l’80% del mercato high yield è composto da emissioni nella valuta di Washington mentre il 65% del segmento investment grade è in titoli espressi in USD.

RISCHIO DI INTERESSE E DI CREDITO MA NON DI CAMBIO


“Le obbligazioni in dollari sono interessanti per gli investitori non USA che, tuttavia, dovrebbero coprirsi contro il rischio di cambio” puntualizza Carpenzano consapevole del rischio che il biglietto verde possa continuare a deprezzarsi rispetto ad altre valute, incluso l’euro. Nonostante il costo della copertura del dollaro statunitense in euro a 1 mese sia salito a circa il 2,32% (al 31 maggio 2025), gli investitori si assicurano che il rendimento e la volatilità della loro allocazione al credito USA dipendano dal rischio di interesse e di credito, e non dal rischio di cambio.

L’ASPETTO RILEVANTE PER GLI INVESTITORI EUROPEI


“L’aspetto rilevante per gli investitori europei è che, nonostante i costi di copertura valutaria, i rendimenti restano interessanti grazie agli elevati tassi del credito e al differenziale dei tassi di interesse tra Stati Uniti ed Eurozona. Gli investitori in euro possono continuare a investire nei mercati obbligazionari statunitensi più grandi, più liquidi e più diversificati senza sacrificare il rendimento” conclude l’Investment Director Reddito Fisso di Capital Group.

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