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Schroders: più rischi al ribasso per l’economia Usa ma nessuna recessione

In un commento James Bilson prevede maggior disponibilità della Fed ad allentare rapidamente, prospettive meno positive per i bond a lunga scadenza anche in Europa

di Stefano Caratelli 27 Agosto 2025 08:00

financialounge -  economia FED Schroders USA
L’economia USA mostra qualche segno di debolezza ma non è ancora il momento di preoccuparsi. Il mercato del lavoro statunitense, attentamente monitorato dalla Fed e dai mercati globali, ha mostrato dati più deboli a luglio, accompagnati da revisioni al ribasso anche delle stime dell’occupazione di maggio e giugno. Questo ha indotto Schroders a ridurre al 10% la probabilità di uno scenario di no-landing e aumentare al 20% quella di un potenziale atterraggio duro, ma nonostante lo spostamento dei rischi al ribasso lo scenario di base della casa rimane di un contesto favorevole e di un atterraggio morbido come esito più probabile a medio termine.

L’ECONOMIA USA SE LA STA CAVANDO NONOSTANTE I DAZI


È l’indicazione di un commento sull’economia USA e sulle prospettive per il reddito fisso a cura di James Bilson, Fixed Income Strategist, Global Unconstrained Fixed Income, di Schroders, che continua a ritenere che l'economia USA “se la stia cavando”, con una crescita positiva anche se non particolarmente forte. Bilson pensa che da questo punto in poi sia più probabile una stabilizzazione più che un proseguimento della dinamica al ribasso, spiegando che i dazi stanno influenzando la crescita, ma non la stanno facendo crollare, e i consumatori sembrano accettare con serenità i prezzi più elevati, mentre l'incertezza, il principale “nemico delle assunzioni”, sta diminuendo.

FED PIÙ DISPONIBILE AD ALLENTARE RAPIDAMENTE


Al momento Schroders non è preoccupata per una potenziale recessione negli USA ma osserva che dati più deboli del mercato del lavoro, con un rallentamento della crescita dell'occupazione e una contrazione del numero di settori che continuano a creare posti di lavoro, suggeriscono una maggiore vulnerabilità dell'economia. E questo, sottolinea Bilson, influirà sulla disponibilità della Fed ad allentare più rapidamente la politica monetaria. Schroders non vede giustificazioni per un taglio più consistente di 50 punti base a settembre, ma osserva che ora la Fed ha margine per ridurre i tassi più rapidamente.

PROSPETTIVE MENO POSITIVE PER I BOND USA


In questo contesto, le prospettive per le obbligazioni USA a più lunga scadenza sono giudicate però meno positive, alla luce dei timori per la politica fiscale e per l'indipendenza della Fed. L’Europa intanto continua la sua traiettoria di miglioramento al diminuire dell'incertezza sui dazi, e la Bce ha chiarito che non sono previsti ulteriori tagli ai tassi. Bilson condivide pienamente questa valutazione e ritiene che il segnale lanciato da Christine Lagarde rappresenti un passo importante per le prospettive economiche europee.

POSIZIONE DI SOTTOPESO SULLE OBBLIGAZIONI EUROPEE


Questo, prosegue l’esperto di Schroders, suggerisce una posizione sottopesata sulle obbligazioni europee, soprattutto alla luce del potenziale impatto dell'aumento delle emissioni dopo l'annuncio della Germania di un passaggio a un approccio basato su una maggior spesa pubblica. Bilson mantiene una visione più neutrale sul Regno Unito, in quanto i commenti più restrittivi della Banca d'Inghilterra e la resilienza delle prospettive di crescita inducono a ritenere che non vi siano motivi per un andamento positivo dei Gilt nel breve termine.

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