Calcio e finanza

Torna la Serie A: tra diritti tv, stadi e sponsor stimato un giro d'affari da 3,5 miliardi

Le società dovranno rispettare la “squad cost rule” ovvero il rapporto ricavi/costo del lavoro sotto al 70%. Gli ingaggi restano da capogiro: Vlaovich il giocatore più pagato a 12 milioni netti a stagione

di Davide Lentini 22 Agosto 2025 10:38

financialounge
La Serie A riparte nel weekend con un peso sempre più centrale non solo nello sport, ma anche nell’economia italiana. La stagione 2025/26 condurrà al Mondiale nordamericano del 2026 e vedrà sette club italiani protagonisti anche nelle coppe europee. E si apre con numeri che testimoniano la trasformazione del massimo campionato in un vero e proprio settore industriale, capace di generare un giro d'affari vicino ai 3,5 miliardi di euro.

DIRITTI TV, STADI E SPONSOR: I PILASTRI DEI RICAVI


Il motore principale restano i diritti televisivi, che fruttano poco meno di 1,2 miliardi di euro l’anno, di cui circa 250 milioni derivanti dal mercato estero. A questi si sommano i ricavi da botteghino, pari a circa mezzo miliardo nella passata stagione: un valore che potrebbe crescere ulteriormente, se non fosse limitato dalle storiche carenze infrastrutturali degli stadi. Nonostante questo, l’affluenza media si è assestata oltre i 31mila spettatori a partita, più di 12 milioni complessivi a stagione, numeri che collocano la Serie A davanti alla Liga spagnola e in scia alla Bundesliga.

IN SERIE A AUMENTANO LE SPONSORIZZAZIONI


L’area commerciale rappresenta il terzo pilastro. Sponsorizzazioni e merchandising valgono già quasi un miliardo e stanno crescendo grazie a strategie di marketing sempre più globali e digitali. In questo quadro, le 11 proprietà straniere presenti in Serie A hanno favorito un salto internazionale, con accordi di alto profilo: dal Napoli con la blockchain Berachain, all’Inter con Sector No Limits, fino alla Juventus con la maison Armani e al Milan con Q8 e Clivet, primo naming rights partner di Milanello.

SOCIETÀ ALLE PRESE COL FAIR PLAY FINANZIARIO


Un capitolo cruciale riguarda le plusvalenze da player trading, che per il calcio italiano restano una fonte imprescindibile e valgono in media oltre mezzo miliardo l’anno. Parallelamente, i club hanno avviato un percorso di razionalizzazione dei costi, puntando a ridurre ingaggi e ammortamenti senza compromettere la competitività. Un equilibrio delicato, necessario anche per rispettare i nuovi paletti del fair play finanziario Uefa, che dal 2025 impone la “squad cost rule”: rapporto tra ricavi e costo del lavoro inferiore al 70%.

BILANCI IN SERIE A ALL'INSEGNA DELLA SOSTENIBILITÀ


Secondo le stime, nessuna delle principali società italiane dovrebbe avere problemi a rientrare nei parametri. Dal Napoli campione d’Italia all’Inter del gruppo Oaktree, dal Milan del fondo americano RedBird all’Atalanta del tandem Pagliuca-Percassi, passando per Bologna, Juventus e Lazio, i bilanci mostrano segnali di sostenibilità. Anche la Roma, nonostante i quasi un miliardo investiti finora da Dan Friedkin, si avvia a ridurre il deficit.

INGAGGI, VLAOVIC IL GIOCATORE DI SERIE A PIÙ PAGATO


La Serie A resta un campionato attrattivo anche sul piano dei grandi nomi. Dusan Vlahovic della Juventus è il giocatore più pagato con 12 milioni netti a stagione, seguito da Lautaro Martinez, capitano dell'Inter, che ha un ingaggio da 9 milioni più bonus. Tra gli allenatori, guida la classifica Antonio Conte del Napoli, con oltre 7 milioni netti. Il colpo dell’estate è stato però Kevin De Bruyne, arrivato al Como da svincolato con un biennale da 5,5 milioni netti a stagione più un bonus alla firma da 10 milioni. A lui si aggiunge Luka Modric, approdato al Milan per un anno a 3,5 milioni.

IL MILAN È IL CLUB CON IL SALDO PIÙ ELEVATO


Sul piano finanziario, la sessione di mercato ha visto come protagonista proprio il Como dei fratelli Hartono e del presidente Mirwan Suwarso, che ha investito oltre 100 milioni netti, mentre il club con il saldo positivo più elevato è stato il Milan, capace di incassare più di 150 milioni in cessioni e al tempo stesso mettere a segno l’acquisto più costoso, Ardon Jashari, pagato 36 milioni.

IN SERIE A OLTRE 25 MILIONI DI TIFOSI


Con oltre 25 milioni di tifosi, secondo la ricerca Sponsor Value di StageUp e Ipsos, la Serie A si conferma pilastro della cultura sociale italiana e al tempo stesso industria dell’entertainment di primaria importanza. La ripresa economica dopo gli anni della pandemia, l’internazionalizzazione dei brand e l’ingresso di star globali confermano che il campionato italiano non è soltanto una competizione sportiva, ma un asset finanziario capace di attrarre capitali e valorizzare il Made in Italy.

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