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Generali Investments vede l’azionario europeo superare quello Usa anche nel secondo semestre
Settori come difesa, banche, digitale, telecomunicazioni, energia, materie prime e sanità stanno guadagnando attenzione grazie alla loro resilienza di fronte alle sfide geopolitiche ed economiche
di Leo Campagna 10 Agosto 2025 09:30

Dopo anni in cui l’azionario statunitense ha sovraperformato quello europeo, da inizio anno la dinamica sembra essersi invertita. Bassa produttività, burocrazia e frammentazione economica avevano portato ad uno sconto del 30-35% delle valutazioni azionarie europee rispetto a quelle USA. “Quest’anno, la crescente preoccupazione sulla sovranità e sui parametri fiscali a livello globale potrebbe aver inaugurato una svolta strutturale caratterizzata da un mondo economico e geopolitico in evoluzione”, fa sapere Anis Lahlou, CIO, European Equities di Aperture Investors (parte di Generali Investments).
L’aspetto interessante è che l’azionario europeo sta evidenziando diversi temi e settori di investimento. Se nel trimestre appena concluso la performance più significativa in Europa è stata quella del settore della difesa, anche altri settori come banche, digitale, telecomunicazioni, energia, materie prime e sanità mostrano una rilevante resilienza nazionale e regionale di fronte alle sfide geopolitiche ed economiche.
Secondo Lahlou è possibile che la volatilità possa essere alimentata nei prossimi mesi da un rallentamento dell’economia statunitense e dai dati sull’occupazione in calo e investimenti in rallentamento. Ma il contesto rimane favorevole grazie a liquidità abbondante, prezzi del petrolio più bassi e politiche monetarie più accomodanti.
“Riteniamo cruciale osservare quattro principali forze macroeconomiche” riferisce il manager “In primis la cautela degli investitori, la cui partecipazione è ridotta ma con ampie riserve di liquidità da impiegare. In secondo luogo, le negoziazioni dovrebbero limitare i rischi tariffari. Inoltre, sulla scia dei segnali di rallentamento economico, la Fed dovrebbe orientarsi verso un atteggiamento accomodante. Il tutto mentre i rischi geopolitici sono in via di attenuazione, soprattutto in Medio Oriente”.
Per queste ragioni, Lahlou intravede un proseguimento del rialzo azionario, sia a livello globale che in Europa. E’ vero, ammette il manager, che gli indici europei hanno ritardato rispetto ai benchmark statunitensi a causa della forza dell'euro, dei dati macroeconomici deboli e delle preoccupazioni commerciali. “Se però il calcolo è in dollari, si scopre che l'MSCI Europe ha sovraperformato lo S&P 500 di oltre 1.500 punti base da inizio anno, segnando un record storico e indicando un possibile trend più che un semplice rally tattico” puntualizza Lahlou.
Entrando più nello specifico, il riarmo europeo ha spinto il settore della difesa, le cui valutazioni sono passate da uno sconto a un premio del 15-20% rispetto ai concorrenti statunitensi. Anche il settore bancario ha mostrato brillantezza, con le valutazioni italiane salite da un rapporto prezzo/utili di 2x a 9x, con un aumento del 163% dell’indice Stoxx Europe 600 e rendimenti da dividendi superiori al 10%. “Questa profonda trasformazione, guidata dalla disciplina del capitale, solidità finanziaria e supporto politico, viene considerata un modello replicabile” specifica il manager di Generali Investments.
Il quale indica un altro settore che potrebbe replicare questa dinamica: quello delle telecomunicazioni. Il motivo? Un prevedibile aumento dei flussi di cassa liberi grazie alla diminuzione dell’intensità competitiva, alla razionalizzazione degli investimenti e alla stabilizzazione dei ricavi. Inoltre, le telecomunicazioni si stanno caratterizzando come infrastruttura strategica per la sovranità digitale europea, legata a cloud, cybersicurezza e intelligenza artificiale. “Il paradigma sta cambiando e richiede che le valutazioni azionarie siano ricalcolate perché l’Europa sta costruendo un nuovo modello di investimento basato su trasparenza fiscale, sovranità e solidità dei flussi di cassa” argomenta Lahlou.
Il quadro d’insieme delineato dal manager di Generali Investments, sostenuto da una tesi di rafforzamento economico e da possibili rimodellamenti strutturali dell'economia europea, fa ritenere che la sovraperformance delle azioni europee rispetto a quelle statunitensi possa continuare nel tempo. “Le politiche di austerità stanno lasciando il campo a politiche industriali sovranazionali. Un cambio di paradigma capace di adeguare i premi di rischio azionari, trasformando una stagnazione percepita in una vera e propria strategia di rinnovamento” conclude Lahlou.
DIVERSI TEMI E SETTORI DI INVESTIMENTO
L’aspetto interessante è che l’azionario europeo sta evidenziando diversi temi e settori di investimento. Se nel trimestre appena concluso la performance più significativa in Europa è stata quella del settore della difesa, anche altri settori come banche, digitale, telecomunicazioni, energia, materie prime e sanità mostrano una rilevante resilienza nazionale e regionale di fronte alle sfide geopolitiche ed economiche.
IL CONTESTO RIMANE FAVOREVOLE
Secondo Lahlou è possibile che la volatilità possa essere alimentata nei prossimi mesi da un rallentamento dell’economia statunitense e dai dati sull’occupazione in calo e investimenti in rallentamento. Ma il contesto rimane favorevole grazie a liquidità abbondante, prezzi del petrolio più bassi e politiche monetarie più accomodanti.
QUATTRO PRINCIPALI FORZE MACROECONOMICHE
“Riteniamo cruciale osservare quattro principali forze macroeconomiche” riferisce il manager “In primis la cautela degli investitori, la cui partecipazione è ridotta ma con ampie riserve di liquidità da impiegare. In secondo luogo, le negoziazioni dovrebbero limitare i rischi tariffari. Inoltre, sulla scia dei segnali di rallentamento economico, la Fed dovrebbe orientarsi verso un atteggiamento accomodante. Il tutto mentre i rischi geopolitici sono in via di attenuazione, soprattutto in Medio Oriente”.
POSSIBILE UN PROSEGUIMENTO DEL RIALZO AZIONARIO
Per queste ragioni, Lahlou intravede un proseguimento del rialzo azionario, sia a livello globale che in Europa. E’ vero, ammette il manager, che gli indici europei hanno ritardato rispetto ai benchmark statunitensi a causa della forza dell'euro, dei dati macroeconomici deboli e delle preoccupazioni commerciali. “Se però il calcolo è in dollari, si scopre che l'MSCI Europe ha sovraperformato lo S&P 500 di oltre 1.500 punti base da inizio anno, segnando un record storico e indicando un possibile trend più che un semplice rally tattico” puntualizza Lahlou.
AZIONARIO EUROPEO, IN EVIDENZA ANCHE LE BANCHE
Entrando più nello specifico, il riarmo europeo ha spinto il settore della difesa, le cui valutazioni sono passate da uno sconto a un premio del 15-20% rispetto ai concorrenti statunitensi. Anche il settore bancario ha mostrato brillantezza, con le valutazioni italiane salite da un rapporto prezzo/utili di 2x a 9x, con un aumento del 163% dell’indice Stoxx Europe 600 e rendimenti da dividendi superiori al 10%. “Questa profonda trasformazione, guidata dalla disciplina del capitale, solidità finanziaria e supporto politico, viene considerata un modello replicabile” specifica il manager di Generali Investments.
FOCUS SUL SETTORE DELLE TELECOM
Il quale indica un altro settore che potrebbe replicare questa dinamica: quello delle telecomunicazioni. Il motivo? Un prevedibile aumento dei flussi di cassa liberi grazie alla diminuzione dell’intensità competitiva, alla razionalizzazione degli investimenti e alla stabilizzazione dei ricavi. Inoltre, le telecomunicazioni si stanno caratterizzando come infrastruttura strategica per la sovranità digitale europea, legata a cloud, cybersicurezza e intelligenza artificiale. “Il paradigma sta cambiando e richiede che le valutazioni azionarie siano ricalcolate perché l’Europa sta costruendo un nuovo modello di investimento basato su trasparenza fiscale, sovranità e solidità dei flussi di cassa” argomenta Lahlou.
UNA VERA E PROPRIA STRATEGIA DI RINNOVAMENTO
Il quadro d’insieme delineato dal manager di Generali Investments, sostenuto da una tesi di rafforzamento economico e da possibili rimodellamenti strutturali dell'economia europea, fa ritenere che la sovraperformance delle azioni europee rispetto a quelle statunitensi possa continuare nel tempo. “Le politiche di austerità stanno lasciando il campo a politiche industriali sovranazionali. Un cambio di paradigma capace di adeguare i premi di rischio azionari, trasformando una stagnazione percepita in una vera e propria strategia di rinnovamento” conclude Lahlou.