Mercato obbligazionario

Reddito fisso: PGIM Fixed Income intravede un proseguimento del mercato rialzista

Le banche centrali occidentali dovrebbero mantenere o tagliare i tassi nei prossimi trimestri mantenendo i rendimenti stabili o in calo ma c’è la possibilità di un ulteriore irripidimento della curva dei tassi

di Leo Campagna 8 Agosto 2025 08:26

financialounge -  mercati obbligazioni PGIM Fixed Income reddito fisso
La fase rialzista del mercato obbligazionario dovrebbe proseguire nonostante le intermittenti fasi volatilità causate dalle notizie economiche e geopolitiche riportate dai media. Un trend favorito dalla stabilità, o il calo, delle curve dei rendimenti e dagli spread creditizi contenuti. Lo sostiene Robert Tipp, Chief Investment Strategist, Head of Global Bonds di PGIM Fixed Income che, tuttavia, raccomanda la selettività orientata in particolare ai settori creditizi a rendimento più elevato che dovrebbero offrire performance più elevate.

LA PARTICOLARITÀ DI QUESTO TREND OBBLIGAZIONARIO RIALZISTA


L’analisi del manager sottolinea la particolarità di questo trend rialzista obbligazionario iniziato verso la fine del 2022 e proseguito fino al secondo trimestre del 2025. “Di solito, le performance in un tipico mercato rialzista sono trainate da un calo generalizzato dei rendimenti. Questo mercato rialzista, invece, continua ad essere alimentato principalmente dalla semplice maturazione del rendimento stesso, nonché dal ritorno incrementale offerto dai prodotti a spread” spiega Tipp.

HIGH YIELD E DEBITO EMERGENTE IN VALUTE FORTI


Non a caso, le migliori performance di quest’anno sono state siglate dai prodotti di credito che, peraltro, sono anche quelli che hanno registrato i migliori risultati nell'arco dell'intero ciclo rialzista. I segmenti a reddito fisso più rischiosi, come quelli dell'high yield e delle valute forti dei mercati emergenti, hanno registrato i rendimenti più elevati.

SOTTOPERFORMANCE PER LE SCADENZE PIU’ LUNGHE


Da notare, aggiunge il manager di PGIM Fixed Income, come nel corso di questo mercato rialzista le scadenze più lunghe abbiano sottoperformato. “Dopo che i tassi hanno raggiunto i livelli approssimativi della fine del 2022, si sono visti andamenti opposti alle  estremità delle curve dei rendimenti. Dinamiche che hanno creato disordine nei rendimenti assoluti, e in misura maggiore in quelli corretti per il rischio, delle obbligazioni a più lunga scadenza nei mercati occidentali” riferisce Tipp. Il quale ricorda come, grazie alla diversificazione globale, gli indici globali con copertura valutaria siano riusciti in genere a performare quanto gli indici nazionali in valuta unica, ma con una volatilità molto inferiore.

GUARDANDO AL FUTURO


Guardando al futuro, il manager di PGIM Fixed Income intravede un mercato obbligazionario sostenuto nel suo complesso. Certo, i rischi geopolitici e le tensioni commerciali rimarranno probabilmente elevati ma l’inflazione nei principali mercati sviluppati è in calo mentre la crescita si mantiene su livelli moderati. Inoltre le banche centrali occidentali dovrebbero mantenere o tagliare i tassi nei prossimi trimestri. “E’ pertanto probabile che i tassi in generale possano mantenersi stabili o in calo ma con la possibilità di un ulteriore irripidimento della curva dei rendimenti”, argomenta Tipp.

FONDAMENTALI SOLIDI


E per quanto riguarda il credito? In questo ambito il manager fa presente il differente impatto, sul mercato obbligazionario rispetto a quello azionario, delle prospettive di crescita non sufficientemente solide. “Nell’azionario gli investitori non sono rassicurati da queste aspettative economiche mentre nel reddito fisso i fondamentali rimangono generalmente robusti nonostante le preoccupanti notizie economiche e geopolitiche”, puntualizza Tipp.

FOCUS SUI PRODOTTI DI CREDITO


Il manager non esclude tuttavia fasi intermittenti di volatilità per gli spread creditizi sulla scia dell’evoluzione degli eventi economici e geopolitici. “Riteniamo che nei prossimi trimestri gli spread nel loro insieme stazionino nella parte bassa dei loro intervalli storici grazie alla  solidità dei fondamentali e al favorevole equilibrio tra domanda e offerta. Un contesto nel quale i prodotti di credito potrebbero beneficiare di un'ulteriore, anche se più modesta, sovraperformance” conclude il Chief Investment Strategist, Head of Global Bonds di PGIM Fixed Income.

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