Turismo balneare

Turisti in fuga dal caro spiaggia. Calabria e Romagna le più penalizzate

A luglio le presenze nelle località balneari sono calate del 30% per i costi sempre più alti. Ora si guarda ad agosto: 18 milioni di persone in viaggio, il 70% resta in Italia

di Davide Lentini 1 Agosto 2025 12:07

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Luglio amaro per il turismo balneare italiano, che registra un netto calo di presenze sulle spiagge. Secondo l’Osservatorio di Assobalneari-Confcommercio, la flessione è stata pesante: -30% rispetto a luglio 2023, con punte ancora più accentuate in alcune regioni. A incidere sono stati diversi fattori, a partire da un meteo instabile e imprevedibile che ha scoraggiato le prenotazioni, per arrivare a un progressivo e ormai evidente "caro spiaggia": prezzi sempre più alti che stanno cambiando le abitudini degli italiani in vacanza.

CROLLO VERTICALE IN CALABRIA ED EMILIA ROMAGNA


Le regioni che più hanno sofferto del caro spiaggia sono Calabria ed Emilia Romagna. In Calabria i dati parlano di una flessione media del 40% di presenze rispetto allo scorso anno, con stabilimenti balneari semi-vuoti anche nei weekend. In Emilia Romagna la situazione è analoga, complice anche la riduzione del flusso turistico straniero, in particolare da Germania e Austria, storicamente tra i principali mercati per la Riviera. A pesare è l’evidente disallineamento tra l’offerta e il potere d’acquisto dei turisti: ombrelloni sdraio e lettini che possono costare oltre 150 euro al giorno, pranzi in spiaggia con conti sopra i 70 euro a famiglia, parcheggi a tariffa oraria che superano i 3 euro, e servizi una volta inclusi ora diventati extra.

SI SPERA IN AGOSTO, NONOSTANTE IL CARO SPIAGGIA


Nonostante la delusione di luglio, il comparto prova a guardare con fiducia ad agosto. Secondo l’indagine Confesercenti-Swg, saranno 18 milioni gli italiani in partenza nel mese clou dell’estate, con circa il 70% che ha scelto di restare in Italia. Una tendenza che riflette la voglia di vacanza, ma anche un crescente bisogno di contenere i costi, puntando su mete facilmente raggiungibili in auto e soggiorni più brevi. Anche in questo caso il caro spiaggia incide. Le destinazioni più richieste sono Puglia, Sicilia, Liguria e alcune aree della Campania, dove si registra una discreta tenuta delle prenotazioni, specie nei week-end. Tuttavia, gli operatori notano che la durata media delle vacanze si è accorciata: sempre più italiani optano per 3-4 giorni, magari spalmati su più settimane, per diluire le spese.

QUANTO PESA REALMENTE IL CARO SPIAGGIA


Il tema centrale resta comunque il caro spiaggia. In molte località turistiche, una giornata al mare per una famiglia può arrivare a costare anche oltre 300 euro, se si includono lettini, ombrellone, pranzo, parcheggio e piccoli extra. In alcuni resort esclusivi si arriva persino a 1.500 euro al giorno, rendendo il mare italiano inaccessibile a una fetta sempre più ampia della popolazione. Il risultato è che molti italiani si spostano verso spiagge libere, campeggi o mete meno conosciute, o rinunciano del tutto alle vacanze al mare. In crescita anche l’interesse per la montagna o le città d’arte, dove i prezzi, seppur in aumento, risultano in alcuni casi più gestibili.

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