Risiko bancario

Integrazione tra Bpm e Mps? Davide Leone non la esclude: “Ma la valutazione sia congrua”

Il secondo azionista del Banco parla all'Ansa e dice di essere pronto a sostenere qualsiasi operazione che abbia senso e sia appoggiata dal governo. Ma soprattutto che sia superiore all'offerta di UniCredit

di Davide Lentini 29 Luglio 2025 15:03

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Risiko bancario senza tregua. Mentre è in corso l'ops di Mps su Mediobanca, con il mercato che scommette su un possibile rilancio, e dopo che UniCredit ha rinunciato all'ops su Bpm, non si escludono altri possibili mosse. Intervistato dall'agenzia Ansa, Davide Leone, secondo azionista del Banco, si dice aperto a qualsiasi operazione che dovesse coinvolgere piazza Meda. "Ma - spiega - le eventuali offerte non potranno prescindere dalla valutazione fatta da UniCredit, che rappresenterà una base di partenza per chiunque voglia convolare a nozze con Bpm". Leone possiede il 5,32% del capitale del Banco ed è secondo solo ai francesi di Crédit Agricole che detengono, ad oggi, il 19,8% ma hanno già manifestato l'intenzione di arrivare al 24,9%.

"CHI VUOLE SCALARE BPM ABBIA L'OK DEL GOVERNO"


Per Leone è fondamentale che chi voglia scalare Banco Bpm lo faccia in accordo con il governo. Ma ribadisce: "La valutazione non può essere inferiore all'offerta di UniCredit, altrimenti i soci sarebbero danneggiati e il cda andrebbe in contraddizione con le decisioni già prese". Ad oggi il prezzo in Borsa di Bpm è superiore a quanto offerto da Orcel. "Il mercato, dunque, è d'accordo con la valutazione del cda del Banco - spiega ancora Leone - secondo cui la banca vale di più di quanto offerto da UniCredit. Questa valutazione è un precedente imprescindibile per il futuro".

SI TORNA A PARLA DI INTEGRAZIONE TRA MPS E BPM


E il futuro potrebbe essere una mossa di Mps. D'altronde la combinazione tra la banca senese e il Banco è stata a lungo l'opzione favorita dal Tesoro e il passo indietro di UniCredit da Bpm ha riacceso le speculazioni su una possibile integrazione. Davide Leone non la esclude, ma suggerisce "prudenza". "Prima di qualsiasi valutazione - dice - bisogna capire cosa succederà tra Montepaschi e Mediobanca". "Come si fa a conoscere la valutazione di Mps senza sapere quante azioni Mediobanca avrà? - si chiede il seconda azionista di Piazza Meda - Ci sono molteplici scenari che vanno da meno del 35% a sopra il 66,7%. A seconda di quale sarà l'esito finale la valutazione di Mps può oscillare tra i 9 e i 24 miliardi". Ragion per cui "non si possono fare i conti prima dell'8 settembre", data di conclusione dell'ops su Piazzetta Cuccia.

L'INCOGNITA CRÉDIT AGRICOLE, PRIMO SOCIO DI BPM


In questo scenario si inserisce anche la posizione dei soci di Crédit Agricole, primo azionista del Banco, che attende l'ok della Bce per superare la quota del 20% e arrivare a ridosso del 25%, soglia oltre la quale scatta l'opa. Leone definisce i francesi "una impresa seria, che agisce legittimamente". "Nelle operazioni straordinarie vige il principio di parità di trattamento di tutti gli azionisti - spiega - Quindi mi aspetto che qualunque sia l'operazione straordinaria tutti gli azionisti, incluso l'Agricole, siano trattati in modo eguale".

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