Weekly Bulletin

Mercati verso la traversata d’agosto sull’onda della “pace” Usa-Ue sui dazi

Trump evita di andare alla guerra commerciale con l’Europa con un accordo alla giapponese, ora occhi puntati sulla Fed per vedere se conferma la pausa. Restano solo i nodi delle guerre

di Stefano Caratelli 28 Luglio 2025 07:53

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Mercati e investitori si preparano ad attraversare agosto sull’onda dell’accordo alla giapponese raggiunto in Scozia da Ursula von der Leyen e Donald Trump, tra una buca e l’altra nei campi da golf, che toglie dal tavolo il rischio di una guerra commerciale tra le due sponde dell’Atlantico. Ora resta solo la Cina, tra i grandi Paesi, da aggiungere alla serie di “deal” infilata dall’inquilino della Casa Bianca. Ma il clima sembra promettente con la UE non più utilizzabile da Pechino come sponda alternativa agli USA per gli scambi commerciali globali. Ci ha preso la Reuters, che per descrivere la situazione che teneva appesi mercati e investitori aveva fatto ricorso a un’iconica strofa dei Rolling Stones del 1969 tratta dall'album Let it bleed, che in italiano più o meno suona: non sempre puoi avere ciò che vuoi, ma se ci provi, magari ottieni ciò che ti serve ... Proprio quello che sembra aver ottenuto in Scozia la presidente della Commissione di Bruxelles.

OTTIMISMO ANTICIPATO DA WALL STREET


L’ottimismo era stato anticipato da Wall Street e dal segretario USA al Tesoro Scott Bessent, che aveva sottolineato come la qualità di un accordo fosse più importante della tempistica. Ora si guarda alla Fed, che mercoledì annuncerà le decisioni sui tassi del FOMC. Il mercato si aspetta che Powell resti in pausa, oltretutto non è previsto l’aggiornamento delle previsioni macro, nonostante le pressioni della Casa Bianca perché tagli al più presto e l’indicazione nello stesso senso di due membri del board della banca centrale, Chris Waller, tra l’altro candidato alla successione, e Michelle Bowman. I rendimenti dei Treasury, quelli che contano veramente sia per il costo del deficit federale in termini di interesse che in quanto benchmark globale del costo del denaro, continuano a viaggiare in area 4,4% sulla scadenza a 10 anni, sotto i massimi toccati più volte nel 2025. Un taglio della Fed non vuol dire per forza spingerli al ribasso, anzi potrebbe avere l’effetto opposto se fosse percepito come un abbassamento della guardia sull’inflazione.

I NUMERI DICONO CHE È UN ACCORDO SOSTENIBILE


Ma ora l’accordo scozzese sui dazi con l’Europa potrebbe convincere Powell che il rischio di inflazione da dazi si è allontanato, se non cancellato, in quanto già assorbito dall’andamento dei prezzi da aprile in poi. Perché un accordo alla giapponese alla fine è risultato accettabile anche per gli europei? Se si vanno a vedere i numeri, l’UE colloca in USA poco più del 20% del suo export globale, ma a livello di singoli Paesi le quote sono meno della metà. Con l’eccezione dell’Irlanda, con un 30% e passa fatto di molti prodotti, soprattutto farmaceutici e di multinazionali americane, in cima alla lista della media degli ultimi 5 anni c’è l’Italia con il 10%, la Germania a un’incollatura e tutti gli altri dietro a distanza crescente. Un 15% generalizzato non sembra insostenibile, mentre l’alternativa del bazooka tariffario poteva rivelarsi un percorso a ostacoli.

AGOSTO CON POSSIBILI SORPRESE GEOPOLITICHE


Superata anche la Fed, per i mercati si aprirebbe un agosto favorevole, con possibili episodi di volatilità per gli scambi sottili che di solito caratterizzano il mese delle vacanze, da sempre anche quello delle sorprese geopolitiche. I fronti aperti non mancano, dall’Ucraina al Medio Oriente. Dopo aver portato a casa la pace sui dazi con l’Europa, Trump probabilmente vorrà battere il ferro finché è caldo per ottenere un successo anche sul fronte delle guerre, di cui avrebbe un gran bisogno per distogliere l’attenzione dal caso Epstein, che sta montando sul fronte interno insieme a un indice di approvazione Gallup ai minimi del mandato attuale. Il nodo più urgente da sciogliere è il conflitto tra Israele e Palestinesi, con l’alleato Netanyahu sempre più scomodo e isolato nel fronte occidentale.

Bottom line. Per l’investitore, la virtù necessaria per la navigazione fino alla sponda di settembre è una pazienza armata indifferenza alle pulsioni emotive che possono accompagnare sorprese agostane, sia positive che negative. La paura che spinge a vendere nel panico va evitata, ma anche gli eccessi di euforia. Meglio aspettare che si delinei la nuova normalità che dovrebbe prendere forma in autunno.

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