Politica monetaria

Neuberger Berman: la Bce taglierà ancora 2 volte, opportunità per i bond

In un commento di Ashok Bhatia, Robert Dishner, Paul Grainger, e Yanick Loirat vede condizioni favorevoli sia per i titoli di Stato che per le obbligazioni societarie europee

di Stefano Caratelli 23 Luglio 2025 12:22

financialounge -  BCE mercati Neuberger Berman politica monetaria
Inflazione contenuta, una Bce accomodante e rendimenti interessanti contribuiscono a rafforzare l’attrattività delle obbligazioni governative e corporate europee a livello globale, un segmento che continuerà a offrire, in modo selettivo, opportunità attraenti anche nei prossimi mesi. E anche se la Bce dovesse sospendere i tagli ai tassi, è poco probabile che sia la conclusione della fase di allentamento per quest’anno, nella prospettiva che il contesto favorevole per i mercati obbligazionari europei possa perdurare. E’ l’indicazione di Neuberger Berman, che vede ulteriori opportunità in vista per gli euro bond in un contributo di Ashok Bhatia, Co-Chief Investment Officer, Fixed Income, Robert Dishner, Managing Director e Co-Manager Global Bond Portfolios, e Senior Portfolio Manager Multi-Sector Fixed Income team, Paul Grainger, Managing Director e Senior Portfolio Manager, Fixed Income, e Yanick Loirat, Senior Vice President, Senior Portfolio Manager, Euro Sovereign Investments.

SERVIRÀ TEMPO AL PIANO TEDESCO PER FARE EFFETTO


Gli esperti di Neuberger Berman prevedono nel 2025 due possibili tagli dei tassi da parte della Bce, con il primo già a settembre, ma aggiungono che le decisioni di politica monetaria sono rese più complesse dalle minacce di dazi di Trump e la possibilità di contromisure della Ue. La Bce proseguirà comunque nell’allentamento con un secondo possibile taglio entro dicembre. Alla base di queste previsioni, che si discostano da quelle di mercato orientate a un solo taglio, la convinzione di Neuberger Berman che prima che il piano tedesco da 1.000 miliardi possa produrre effetti concreti continueranno i segnali di debolezza dell’economia europea, inducendo la Bce a proseguire con l’allentamento con effetti positivi sia sulle obbligazioni governative sia sulle corporate.

ATTRATTIVITÀ ANCHE PER GLI INVESTITORI IN DOLLARI


L’inflazione europea è attesa stabile, in uno scenario positivo rafforzato dalla solidità fiscale di numerosi Paesi, tra cui la Germania, a differenza di Usa, Giappone e Regno Unito, cui si aggiunge l’attrattività relativa dei rendimenti assoluti offerti dalla regione, anche per gli investitori in dollari. La riallocazione progressiva verso asset in euro si sta consolidando anche tra gli investitori istituzionali fuori dell’Eurozona, riflettendosi positivamente anche sui mercati del credito, sia Investment Grade che High Yield, con la profondità della domanda che rappresenta un elemento chiave.

TASSI BCE, I FATTORI CHE SOSTENGONO GLI HIGH YIELD


Gli esperti di Neuberger Berman sottolineano che l’High Yield beneficia di iniziative politiche e da miglioramenti strutturali che hanno rafforzato sia la capacità sia la volontà degli emittenti di onorare gli impegni verso gli investitori, con una quota crescente garantita e caratterizzata da scadenze più brevi. Anche se restano opportunità interessanti lungo l’intera curva dei tassi e nel mercato del credito europeo, resta però necessario vigilare attentamente alcune sfide fiscali di Paesi core come la Francia, per cui Neuberger Berman adotta un approccio prudente sui titoli di Stato a lunga scadenza, come appunto i trentennali francesi, oggi ai massimi dalla crisi del debito del 2011, mentre anche i rendimenti tedeschi di pari durata non sono lontani.

PREFERENZA PER LE SCADENZE PIU’ BREVI


Ma il calo d’interesse degli investitori verso il debito con scadenze molto lunghe rappresenta una dinamica globale, che nel tempo porterà probabilmente i governi a ridurre la durata delle nuove emissioni, favorendo una maggior stabilità fiscale. In conclusione, Neuberger Berman raccomanda di osservare con attenzione tutti questi elementi, ma nel breve termine mantiene una visione costruttiva sulle obbligazioni europee, sostenuta da fattori macroeconomici favorevoli e da rendimenti complessivamente interessanti sulle scadenze più brevi della curva.

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