Obbligazionario
Credito Investment Grade statunitense: J.P. Morgan AM predilige i titoli value
Nel mirino della casa d’investimento anche il debito subordinato delle banche e in particolare i titoli Yankee AT1, le obbligazioni bancarie di emittenti europei denominate in dollari statunitensi
di Leo Campagna 19 Luglio 2025 15:00

Dopo un primo trimestre nel quale, nel complesso, i bilanci aziendali e i fondamentali creditizi si sono dimostrati resilienti, il secondo trimestre del 2025 dovrebbe registrare un calo minimo degli utili in tutti i settori grazie all’attuale solidità societaria. E’ questa la previsione dl team Global Fixed Income, Currency and Commodities Group di J.P. Morgan Asset Management che, tuttavia, ammette che, in alcuni comparti, i margini possano risultare in peggioramento, penalizzati dai dazi e da difficoltà strutturali.
Un aspetto cruciale per gli investitori è quello relativo agli effetti della recente approvazione della maxi legge di bilancio, nota come “One Big Beautiful Bill Act” (OBBBA). Per esempio il settore delle utility potrebbe risentire della revoca degli incentivi fiscali per nuovi progetti legati a energie pulite previsti dall’Inflation Reduction Act introdotto nel 2022. Nell’automotive, invece, se i minori sussidi ai veicoli elettrici potrebbero frenarne la domanda, un aiuto potrebbe fornirlo una maggiore produzione remunerativa di veicoli a combustione interna a scapito di veicoli elettrici poco redditizi.
“I settori ad alta intensità di capitale dovrebbero beneficiare dell’ulteriore detraibilità degli ammortamenti che consente di scomputare al primo anno il 100% del costo di determinati attivi. Infine, nell’ambito del commercio al dettaglio, la spesa di alimenti consumati a casa dovrebbe calare sulla scia della riduzione dei sussidi previsti dal Supplemental Nutrition Assistance Program (SNAP), il programma di aiuti alimentari per le famiglie a basso reddito” fanno sapere gli esperti del team.
Per quanto riguarda le valutazioni quantitative gli attuali spread rettificati per opzioni (OAS) delle obbligazioni Investment Grade a 80 punti base (al 9 luglio 2025) si collocano al minimo degli intervalli storici. D’altra parte, reputano attraenti sia il carry (ossia il rendimento aggiuntivo rispetto ai titoli del Tesoro statunitense) che il roll-down (la variazione positiva del prezzo, ipotizzando una curva dello spread inclinata positivamente) nel segmento intermedio della curva, in particolare le obbligazioni a 7 anni indicizzate al Treasury decennale.
Anche i fattori tecnici di mercato sostengono le quotazioni dei mercati Investment Grade statunitensi. “Le stime di consenso delineano un’offerta negativa nella seconda metà dell’anno di titoli Investment Grade statunitensi, al netto di scadenze e cedole. Si è diffuso il timore di una possibile riduzione dell’esposizione agli attivi denominati in dollari statunitensi nei portafogli offshore o non statunitensi. Tuttavia i dati riguardanti i flussi regionali quest'anno hanno mostrato un aumento dell'attività da Giappone, Hong Kong e, soprattutto, Europa. Una dinamica alimentata dalla mancanza di alternative per questi acquirenti e dai livelli interessanti di rendimento complessivo offerti dai titoli Investment Grade statunitensi” spiegano i manager del team di J.P.Morgan AM.
E’ vero, ammette il team, che gli spread dei titoli Investment Grade statunitensi sono ai minimi storici, ma in un questo mercato sfidante privilegiare le opportunità value rappresenta comunque un buon approccio. I fondamentali solidi e i rendimenti relativamente interessanti sostengono la propensione al rischio nei mercati del credito. “Privilegiamo il settore bancario statunitense, caratterizzato da redditività, stabilità dei livelli di capitale e un quadro normativo favorevole. Siamo interessati inoltre al debito subordinato delle banche e in particolare i titoli Yankee AT1, le obbligazioni bancarie di emittenti europei denominate in dollari statunitensi” concludono i professionisti del team di J.P.Morgan AM.
ONE BIG BEAUTIFUL BILL ACT (OBBBA)
Un aspetto cruciale per gli investitori è quello relativo agli effetti della recente approvazione della maxi legge di bilancio, nota come “One Big Beautiful Bill Act” (OBBBA). Per esempio il settore delle utility potrebbe risentire della revoca degli incentivi fiscali per nuovi progetti legati a energie pulite previsti dall’Inflation Reduction Act introdotto nel 2022. Nell’automotive, invece, se i minori sussidi ai veicoli elettrici potrebbero frenarne la domanda, un aiuto potrebbe fornirlo una maggiore produzione remunerativa di veicoli a combustione interna a scapito di veicoli elettrici poco redditizi.
SUPPLEMENTAL NUTRITION ASSISTANCE PROGRAM (SNAP)
“I settori ad alta intensità di capitale dovrebbero beneficiare dell’ulteriore detraibilità degli ammortamenti che consente di scomputare al primo anno il 100% del costo di determinati attivi. Infine, nell’ambito del commercio al dettaglio, la spesa di alimenti consumati a casa dovrebbe calare sulla scia della riduzione dei sussidi previsti dal Supplemental Nutrition Assistance Program (SNAP), il programma di aiuti alimentari per le famiglie a basso reddito” fanno sapere gli esperti del team.
OBBLIGAZIONI A 7 ANNI INDICIZZATE AL TREASURY DECENNALE
Per quanto riguarda le valutazioni quantitative gli attuali spread rettificati per opzioni (OAS) delle obbligazioni Investment Grade a 80 punti base (al 9 luglio 2025) si collocano al minimo degli intervalli storici. D’altra parte, reputano attraenti sia il carry (ossia il rendimento aggiuntivo rispetto ai titoli del Tesoro statunitense) che il roll-down (la variazione positiva del prezzo, ipotizzando una curva dello spread inclinata positivamente) nel segmento intermedio della curva, in particolare le obbligazioni a 7 anni indicizzate al Treasury decennale.
FLUSSI DI ACQUISTI DA GIAPPONE, HONG KONG E EUROPA
Anche i fattori tecnici di mercato sostengono le quotazioni dei mercati Investment Grade statunitensi. “Le stime di consenso delineano un’offerta negativa nella seconda metà dell’anno di titoli Investment Grade statunitensi, al netto di scadenze e cedole. Si è diffuso il timore di una possibile riduzione dell’esposizione agli attivi denominati in dollari statunitensi nei portafogli offshore o non statunitensi. Tuttavia i dati riguardanti i flussi regionali quest'anno hanno mostrato un aumento dell'attività da Giappone, Hong Kong e, soprattutto, Europa. Una dinamica alimentata dalla mancanza di alternative per questi acquirenti e dai livelli interessanti di rendimento complessivo offerti dai titoli Investment Grade statunitensi” spiegano i manager del team di J.P.Morgan AM.
TITOLI, FOCUS SULLE OBBLIGAZIONI YANKEE AT1
E’ vero, ammette il team, che gli spread dei titoli Investment Grade statunitensi sono ai minimi storici, ma in un questo mercato sfidante privilegiare le opportunità value rappresenta comunque un buon approccio. I fondamentali solidi e i rendimenti relativamente interessanti sostengono la propensione al rischio nei mercati del credito. “Privilegiamo il settore bancario statunitense, caratterizzato da redditività, stabilità dei livelli di capitale e un quadro normativo favorevole. Siamo interessati inoltre al debito subordinato delle banche e in particolare i titoli Yankee AT1, le obbligazioni bancarie di emittenti europei denominate in dollari statunitensi” concludono i professionisti del team di J.P.Morgan AM.