La guerra commerciale

JP Morgan: “I dazi più un abbaio che un morso”

In una recente analisi, si sottolinea come “i mercati siano diventati insensibili alla raffica di annunci” sui dazi. Gli investitori scommettono su un’intesa tra Ue e Usa con tariffe attorno al 15%

di Fabrizio Arnhold 18 Luglio 2025 10:34

financialounge -  commercio dazi jp morgan
I mercati ormai sembrano non considerare più i dazi come un pericolo. Le Borse continuano il rally. Oggi i principali listini europei hanno aperto in verde, sulla scia dei rialzi di Wall Street della viglia, nel pieno della stagione delle trimestrali. “Le notizie sui dazi sembrano più un abbaio che un morso e i mercati sono diventati insensibili alla raffica di annunci”, commentano i global investment strategist Federico Cuevas e Dana Harlap, in una recente analisi di JP Morgan.

LE MINACCE NON DURERANNO


“Sebbene gli aggiornamenti suggeriscano un'aliquota effettiva tra il 15% e il 20%, continuiamo a credere che alcune minacce non dureranno - prosegue JP Morgan nella sua analisi -. Il nostro scenario di base rimane che le aliquote tariffarie effettive scenderanno tra il 10% e il 15%”. Si prevede un lieve freno alla crescita, ma gli investitori sembrano convinti che l’amministrazione Usa sia determinata a trovare un accordo con l’Unione europea sulle tariffe commerciali. “Dopo tutto questa potrebbe essere la fase finale dei negoziati”, specifica JP Morgan.

ECONOMIA USA RESILIENTE


Positivo ieri il dato sulle vendite al dettaglio Usa, salite a giugno dello 0,6%, con il calo delle richieste del sussidio alla disoccupazione. Dati incoraggianti sull’economia americana, tanto da spingere il presidente Donald Trump a chiedere nuovamente al numero uno della Fed, Jerome Powell, di abbassare i tassi di interesse. Si torna così a parlar di dimissioni di Powell, secondo quanto riportato dal New York Times, anche se Trump ha smentito nuovamente l’intenzione di cambiare guida alla Federal Reserve.

ORIZZONTE DI LUNGO TERMINE


Per JP Morgan la soluzione migliore è quella di rimanere investiti. “È fondamentale mantenere un orizzonte di investimento a lungo termine”, proseguono i due gestori. “La storia dimostra che si verificano recessioni e mercati ribassisti ma ascoltare i pessimisti può essere costoso rispetto a un approccio equilibrato”. Tornando alla politica monetaria, un nuovo eventuale ciclo di tagli dei tassi da parte della Fed, con un’economia che resta su questi livelli, potrebbe essere un ulteriore supporto per proseguire nell’attuale mercato rialzista.

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