Azioni europee

Perché BNY Investments è molto ottimista sul potenziale delle small cap europee

Secondo Newton (gruppo BNY Investments) le politiche di Trump potrebbero far diventare l’Europa più indipendente dagli Stati Uniti in termini di economia, commercio e difesa con ricadute positive soprattutto per le piccole aziende

di Redazione 8 Luglio 2025 12:03

financialounge -  Azioni europee bny investments mercati
Lo slogan elettorale di Donald Trump è stato a lungo “Make America Great Again” ("Rendiamo l'America di nuovo grande"). Tuttavia, secondo Tom Wilson, portfolio manager di Newton, società di gestione parte di BNY Investments, le sue politiche sembrano più volte a “Rendere l’Europa di nuovo grande” (“Make Europe Great Again”). Il portfolio manager ritiene infatti che le politiche e l’atteggiamento di Trump, in particolare su commercio e difesa, siano stati determinanti. Sia per spingere Berlino a rafforzare le proprie infrastrutture e sia nel favorire l’economia europea in generale. Il risultato è quello di incrementare la spesa per la difesa e incentivare la produzione interna.

UN ULTERIORE FORTE IMPULSO ALL’ECONOMIA EUROPEA


In Europa dovrebbe affluire un’enorme quantità di denaro, il che dovrebbe stimolare l’economia. Un ulteriore forte impulso per il Vecchio Continente che già rappresenta il 18% del PIL globale, e che vanta sia un basso tasso di disoccupazione e sia un’inflazione in calo. “Se si confrontano queste aspettative con quelle per gli Stati Uniti, dove alcuni dazi potrebbero avere un effetto repressivo sul consumatore, l’Europa su base relativa sta offrendo opportunità” specifica Wilson.

SMALL CAP EURO: AGILITÀ E IMPRENDITORIALITÀ


Il manager ammette che le small cap europee hanno attraversato anni difficili, ma ritiene che possano vedere cambiare il loro destino se l’Europa smetterà di dipendere dagli Stati Uniti per la crescita economica e la difesa. Uno dei motivi per i quali le aziende di più piccola capitalizzazione sono attrattive risiede nella loro agilità e nel fatto che riescono ad adattarsi più rapidamente delle large cap ai cambiamenti delle condizioni economiche e di mercato. Inoltre le small cap tendono a essere più imprenditoriali per natura. Spesso, infatti, sono guidate da management che detengono una quota significativa del capitale, il che le rende maggiormente motivate a prendere decisioni orientate al successo dell’azienda.

IL RAPPORTO DRAGHI


“Gli anni successivi al 2020 sono stati meno favorevoli per le small cap. L’impatto della pandemia sulle catene di approvvigionamento e l’impennata dell’inflazione hanno spinto gli investitori a prediligere le compagnie più grandi, in particolare quelle esposte alla tecnologia, a discapito delle small cap. A frenare la competitività a livello globale delle small cap europee hanno contribuito anche una serie di cambiamenti normativi in Europa nell’ultimo decennio. Ma è incoraggiante, secondo Wilson, il rapporto di Draghi pubblicato nel settembre 2025 e la “Bussola della competitività” dell’Europa che rappresentano passi positivi verso la riduzione della burocrazia per rendere la regione più competitiva.

PIANO DI SPESA TEDESCO DA 1.000 MILIARDI DI EURO


Un altro fattore di assoluto rilievo è rappresentato dal piano di spesa da 1.000 miliardi di euro del governo tedesco, che potrebbe risultare vantaggioso in generale per le società europee. “Si tratta di fattori macroeconomici nel loro insieme di grande rilevanza” tiene a precisare Wilson. Il quale ritiene anche che l’indice S&P Eurozone Small Cap sia meno concentrato rispetto all’S&P 500. Quest’ultimo evidenzia un’esposizione sul segmento della tecnologia e dei servizi di comunicazione oltre il 40% mentre quella dell’indice S&P Eurozone Small Cap non va oltre il 15%.

NULLA DA INVIDIARE ALLE ALTRE SMALL CAP


Il tutto senza trascurare le valutazioni: il rapporto P/E prospettico, vede trattare attualmente le small cap europee con il più ampio sconto degli ultimi dodici anni rispetto all’S&P 500. “Stiamo parlando di aziende che spesso non hanno nulla da invidiare alle controparti globali e per questo sono molto ottimista sul potenziale delle small cap europee. Realtà sottovalutate che, proprio per questo, rappresentano un’interessante opportunità” conclude il portfolio manager di Newton.

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