Investimenti

Azionario, gestione attiva preferibile anche se i fondi passivi a volte fanno meglio

AllianceBernstein analizza gli effetti della concentrazione di mercato sulla performance dei due diversi stili di gestione in un approfondimento di John H. Fogarty e Matthew Whitehurst

di Stefano Caratelli 2 Luglio 2025 08:36

financialounge -  AllianceBernstein azionario investimenti
Nell’ultimo decennio i primi 10 titoli dell’indice Russell 1000 Growth hanno raggiunto livelli stratosferici, e quando le azioni di punta continuano a sovraperformare è difficile per i portafogli attivi battere il benchmark, specialmente se si attengono a una diversificazione collaudata. Ma una diminuzione della concentrazione, oggi a livelli estremi, potrebbe ribaltare la situazione per i gestori attivi più abili. Lo sottolineano in un approfondimento John H. Fogarty, CFA Co-Chief Investment Officer US Growth Equities, e Matthew Whitehurst, Director and Investment Strategist Equities, di AllianceBernstein, rilevando che a fine 2024 i 10 maggiori titoli del Russell 1000 Growth rappresentavano il 60% circa dell’indice, molto sopra i livelli di maggio 2001, ultimo importante picco di concentrazione.

AZIONARIO, MEGA CAP USA DA DETENERE SELETTIVAMENTE


La concentrazione ha premiato gli investitori passivi con sovrappeso nelle mega cap, mentre il sottopeso ha ostacolato la performance dei gestori attivi, ma i loro portafogli attivi hanno mostrato un buon andamento al venir meno della concentrazione, come accaduto in passato. Per questo i due esperti di AllianceBernstein ritengono che una diminuzione dell’attuale concentrazione darebbe nuovo slancio ai gestori attivi. Già primo trimestre 2025 i mercati si sono dimostrati più selettivi, con i principali titoli azionari in andamento divergente, la concentrazione ridotta, mentre il 68% dei portafogli attivi della categoria US Large Cap Growth ha sovraperformato. Le mega cap USA sono per la maggior parte ottime aziende, ma vanno detenute in modo selettivo e con ponderazioni adeguate alla filosofia del relativo portafoglio.

IL DOMINIO DI POCHE IMPRESE NON PUO DURARE TROPPO


Secondo AllianceBernstein il dominio di un piccolo gruppo di imprese non può protrarsi a tempo indeterminato: valutazioni elevate, dinamiche geopolitiche e pressioni antitrust accrescono in prospettiva l’importanza di un approccio selettivo sulle mega cap. Secondo i due esperti il fenomeno forse più importante riguarda l’Intelligenza Artificiale: ogni precedente cambiamento di piattaforma ha messo in difficoltà i leader esistenti e lo stesso accadrà con l’IA. Si scorgono già i primi segnali di tendenze dirompenti destinate a favorire l’emergere di nuovi leader e il declino di altri, e la ricerca è il miglior modo di estrapolare dai successi del passato.

ANCHE UN MODESTO ALLARGAMENTO PUÒ AVERE EFFETTI


L’attuale alta concentrazione suggerisce che anche un modesto allargamento potrebbe avere effetti significativi sulle performance, ma il processo non sarà lineare su brevi periodi. Nel secondo trimestre le mega cap hanno registrato di nuovo un buon andamento facendo risalire la concentrazione mostrando che i mercati possono allargarsi sia nelle fasi di rialzo che di ribasso.

NELLA VOLATILITÀ MEGLIO RIALLOCARE IN GESTIONE ATTIVA


Nei momenti di forte volatilità, sottolineano in conclusione i due esperti di AllianceBernstein, è bene resistere all’impulso di ridurre le posizioni mentre è preferibile riallocare in un portafoglio a gestione attiva, che permetta di affrontare l’incertezza attuale con una rigorosa gestione del rischio, offrendo la possibilità di trarre vantaggio dall’allargamento di mercato puntando su titoli che meritano maggior attenzione per i modelli di business di alta qualità.

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