Politica monetaria
Powell risponde a Trump: “Senza dazi avremmo già tagliato i tassi”
Il presidente della Fed interviene al Forum Bce di Sintra e spiega perché non è stata ancora alleggerita la politica monetaria negli Usa. Senza escludere una sforbiciata nella prossima riunione
di Davide Lentini 1 Luglio 2025 18:02

Dopo lo scontro con Musk, torna ad accendersi anche il confronto a distanza tra Trump e Powell. Ancora una volta oggetto del contenzioso sono i tagli dei tassi di interesse. Ieri infatti il presidente degli Usa aveva scritto al presidente della Fed chiedendo di intervenire e ammonendolo: "Senza tagli hai fatto perdere una fortuna agli americani". Oggi è arrivata la risposta. Parlando al Forum della Bce di Sintra, Powell ha fatto chiaramente intendere che se il taglio non è ancora arrivato è solo a causa della battaglia commerciale avviata dallo stesso Trump con i dazi.
“L'inflazione negli Stati Uniti è calata al 2,3% - ha spiegato il presidente della Bce - ma quando abbiamo visto le dimensioni delle tariffe abbiamo optato per una posizione di attesa considerato che tutte le previsioni d'inflazione sono salite. Non è una reazione eccessiva. La cosa prudente da fare è aspettare e capire di più e vedere quali saranno gli effetti di nuovi eventuali dazi". Secondo Powell, infatti, le misure protezionistiche più volte introdotte e poi messe in standby da Trump rischiano di alimentare l’inflazione negli Stati Uniti, compromettendo gli sforzi della banca centrale per mantenere la stabilità dei prezzi.
Il numero uno della Fed non ha nominato direttamente Trump nel suo intervento al Forum Bce, ma le sue parole sono apparse come una risposta indiretta alle recenti dichiarazioni del tycoon, che ha promesso un’imposizione tariffaria del 10% su tutte le merci importate negli Usa. Powell ha ribadito che la Federal Reserve non prende posizione politica e che non intende farsi coinvolgere in dinamiche elettorali. Tuttavia, ha sottolineato l’impatto economico che scelte politiche come i dazi possono avere sulla traiettoria dei prezzi. La Fed, ha ricordato, è “attenta a qualsiasi sviluppo economico o finanziario”, e le eventuali mosse tariffarie rientrano tra i fattori da monitorare con attenzione.
Powell ha quindi confermato l’orientamento prudente dell’istituto in termini di politica monetaria. Ma dopo i segnali di raffreddamento dell’inflazione registrati nei dati recenti, la Fed non esclude un taglio dei tassi magari già nella riunione di questo mese. Ma vuole essere sicura che la discesa dell’inflazione sia “sostenuta”. “Ci vorrà più tempo per essere certi che ci stiamo muovendo nella giusta direzione”, ha detto Powell, aggiungendo: "Agiremo con cautela”. All’evento di Sintra erano presenti i vertici delle altre principali banche centrali: Christine Lagarde (Bce), Andrew Bailey (Bank of England) e Kazuo Ueda (Bank of Japan). Tutti hanno mostrato un approccio simile: attenzione all’inflazione e massima prudenza prima di procedere a un allentamento della politica monetaria.
"I DAZI RISCHIANO DI FAR SALIRE L'INFLAZIONE"
“L'inflazione negli Stati Uniti è calata al 2,3% - ha spiegato il presidente della Bce - ma quando abbiamo visto le dimensioni delle tariffe abbiamo optato per una posizione di attesa considerato che tutte le previsioni d'inflazione sono salite. Non è una reazione eccessiva. La cosa prudente da fare è aspettare e capire di più e vedere quali saranno gli effetti di nuovi eventuali dazi". Secondo Powell, infatti, le misure protezionistiche più volte introdotte e poi messe in standby da Trump rischiano di alimentare l’inflazione negli Stati Uniti, compromettendo gli sforzi della banca centrale per mantenere la stabilità dei prezzi.
LE PAROLE DI POWELL COME REPLICA A TRUMP
Il numero uno della Fed non ha nominato direttamente Trump nel suo intervento al Forum Bce, ma le sue parole sono apparse come una risposta indiretta alle recenti dichiarazioni del tycoon, che ha promesso un’imposizione tariffaria del 10% su tutte le merci importate negli Usa. Powell ha ribadito che la Federal Reserve non prende posizione politica e che non intende farsi coinvolgere in dinamiche elettorali. Tuttavia, ha sottolineato l’impatto economico che scelte politiche come i dazi possono avere sulla traiettoria dei prezzi. La Fed, ha ricordato, è “attenta a qualsiasi sviluppo economico o finanziario”, e le eventuali mosse tariffarie rientrano tra i fattori da monitorare con attenzione.
POWELL NON ESCLUDE UN TAGLIO QUESTO MESE
Powell ha quindi confermato l’orientamento prudente dell’istituto in termini di politica monetaria. Ma dopo i segnali di raffreddamento dell’inflazione registrati nei dati recenti, la Fed non esclude un taglio dei tassi magari già nella riunione di questo mese. Ma vuole essere sicura che la discesa dell’inflazione sia “sostenuta”. “Ci vorrà più tempo per essere certi che ci stiamo muovendo nella giusta direzione”, ha detto Powell, aggiungendo: "Agiremo con cautela”. All’evento di Sintra erano presenti i vertici delle altre principali banche centrali: Christine Lagarde (Bce), Andrew Bailey (Bank of England) e Kazuo Ueda (Bank of Japan). Tutti hanno mostrato un approccio simile: attenzione all’inflazione e massima prudenza prima di procedere a un allentamento della politica monetaria.
Trending