Lusso e moda
Il ceo Venturini pronto a lasciare Valentino. Dopo di lui anche il direttore creativo Michele?
Secondo indiscrezioni la maison italiana, oggi in mano al fondo qatariota Mayhoola, sarebbe vicina a una vera rivoluzione al vertice prima di essere interamente acquisita dai francesi del gruppo Kering
di Davide Lentini 30 Giugno 2025 11:54

Una nuova rivoluzione pare interessante le acque già agitate del mondo del lusso. Questa volta ad essere interessata è la maison Valentino. Secondo quanto riporta il sito Theplatform, il ceo Jacopo Venturini sarebbe pronto a lasciare l'azienda. Per adesso nessun altro dettaglio, se non la conferma che è in congedo da qualche settimana, ufficialmente per motivi di salute. L'uscita di scena di Venturini potrebbe non essere l'unica in Valentino. Quella più clamorosa, se confermata, riguarda Alessandro Michele, il direttore creativo arrivato poco più di un anno fa, il 2 aprile, ma la cui cura non è ancora riuscita a rilanciare il brand. I conti del 2024 sono stati sotto le aspettative, con un utile operativo in calo del 22%. Il tutto in vista del passaggio sotto il controllo di Kering.
Era stato proprio Venturini a volere fortemente Alessandro Michele e a portarlo in Valentino. I due avevano già lavorato assieme in Gucci tra il 2015 ed il 2019, nel momento del massimo splendore del brand. Poi nel 2020 l'approdo in Valentino come ceo, anche se sarebbe meglio dire il ritorno, visto che aveva già lavorato per la maison in due diverse occasioni, parecchi anni prima. Con l'uscita di scena di Venturini, quindi, si concluderebbe il suo progetto di rilancio, non riuscito, dello storico marchio italiano. E sarebbe quindi necessario anche un cambio alla direzione creativa.
Ma c'è un altro aspetto che incide sulle scelte. Il gruppo francese Kering, che oggi ha il 30% di Valentino, potrebbe essere chiamato a rilevare il restante 70% dal fondo di investimento del Qatar, Mayhoola, in base all'accordo sottoscritto a luglio 2023. Un'operazione non semplice, tenendo conto sia della situazione di indebitamento di Kering, in rosso per 10,5 miliardi di euro, sia di Valentino, che registra debiti per 3,5 miliardi. Il nuovo ceo di Kering, Luca De Meo, dovrà capire come muoversi in un perimetro estremamente delicato. Secondo alcuni analisti non è escluso che l'uscita di Venturini dalla maison italiana vada in questa direzione: provare a risanare i conti della società prima di portarla oltralpe.
IL MANCATO RILANCIO DI VALENTINO
Era stato proprio Venturini a volere fortemente Alessandro Michele e a portarlo in Valentino. I due avevano già lavorato assieme in Gucci tra il 2015 ed il 2019, nel momento del massimo splendore del brand. Poi nel 2020 l'approdo in Valentino come ceo, anche se sarebbe meglio dire il ritorno, visto che aveva già lavorato per la maison in due diverse occasioni, parecchi anni prima. Con l'uscita di scena di Venturini, quindi, si concluderebbe il suo progetto di rilancio, non riuscito, dello storico marchio italiano. E sarebbe quindi necessario anche un cambio alla direzione creativa.
L'ACCORDO DI KERING PER RILEVARE VALENTINO
Ma c'è un altro aspetto che incide sulle scelte. Il gruppo francese Kering, che oggi ha il 30% di Valentino, potrebbe essere chiamato a rilevare il restante 70% dal fondo di investimento del Qatar, Mayhoola, in base all'accordo sottoscritto a luglio 2023. Un'operazione non semplice, tenendo conto sia della situazione di indebitamento di Kering, in rosso per 10,5 miliardi di euro, sia di Valentino, che registra debiti per 3,5 miliardi. Il nuovo ceo di Kering, Luca De Meo, dovrà capire come muoversi in un perimetro estremamente delicato. Secondo alcuni analisti non è escluso che l'uscita di Venturini dalla maison italiana vada in questa direzione: provare a risanare i conti della società prima di portarla oltralpe.
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