Valute e mercati

Dollaro in calo? Per Vontobel è il momento di investire nel debito dei mercati emergenti

La casa d’investimento ritiene che vi siano ragioni convincenti per prevedere un calo continuo del biglietto verde, che propizierebbe condizioni favorevoli per una performance superiore di questa asset class obbligazionaria

di Leo Campagna 27 Giugno 2025 07:55

financialounge -  mercati Vontobel
Un rendimento totale in dollari USD superiore al 10% in poco più di cinque mesi. E’ la sovraperformance significativa registrata quest’anno dalle obbligazioni in valuta locale dei mercati emergenti. Una dinamica che, finora, non sembra scaldare gli investitori visto che, in base ai dati preliminari di maggio, gli afflussi retail verso questa asset class sono stati di circa 1 miliardo di dollari. Eppure, come sottolinea  Carlos de Sousa, Emerging Market Debt Portfolio Manager di Vontobel, le obbligazioni dei mercati emergenti, in particolare quelle in valuta locale, dovrebbero essere le principali beneficiarie di un probabile mercato ribassista del dollaro.

UNA PAUSA DELL’ECCEZIONALISMO USA


“Siamo convinti che il trend del calo del dollaro possa proseguire propiziando condizioni favorevoli per una performance superiore sostenuta di questa asset class. Crediamo inoltre altamente probabile una pausa dell'eccezionalismo statunitense per almeno uno o due anni alla luce delle politiche e delle condizioni complessive attuali”, specifica de Sousa convinto di un rallentamento economico più pronunciato negli USA rispetto al resto del mondo.

UN SIGNIFICATIVO AGGIUSTAMENTO FISCALE


Una prospettiva che dovrebbe indebolire il dollaro la cui forza, nell'ultimo decennio, è stata sostenuta proprio dalla relativa solidità dell'economia statunitense. Inoltre a spingere al ribasso il dollaro concorrono il calo della fiducia nelle istituzioni americane e il tema della sostenibilità dei deficit fiscali elevati e persistenti degli Stati Uniti. Una situazione che impone al governo americano, nel medio termine, un significativo aggiustamento a livello fiscale, che peserà sulla crescita del PIL e sul dollaro. In alternativa, potrebbe optare per un regime di egemonia fiscale ma questo comporterebbe un'inflazione permanentemente più elevata negli Stati Uniti rispetto al resto del mondo sviluppato, con ulteriori ripercussioni negative sul dollaro.

IL DOLLARO USA RESTA SOPRAVVALUTATO


“Anche dopo il deprezzamento da inizio anno, la divisa statunitense risulta sopravvalutata sulla base delle misure della parità del potere d'acquisto e del tasso di cambio effettivo reale. Alla luce delle aspettative di un'inflazione relativamente più elevata negli USA e di un vantaggio ridotto in termini di crescita rispetto ad altri mercati sviluppati, riteniamo probabile un aggiustamento del tasso di cambio” spiega de Sousa.

FOCUS SUL DEBITO EMERGENTE IN VALUTA LOCALE


L’Emerging Market Debt Portfolio Manager di Vontobel ritiene che un calo prolungato del dollaro tenderebbe a rafforzare in misura significativa il sentiment nei confronti degli asset dei mercati emergenti. A beneficiarne, in particolare, sarebbe il debito in valuta locale, che si apprezzerebbe grazie alla rivalutazione delle divise dei mercati emergenti rispetto al biglietto verde. Inoltre, ipotizzando che la maggior parte dei paesi eviti misure di torsione verso Washington, lo shock dei dazi è inflazionistico per gli USA mentre dovrebbe avere un effetto disinflazionistico sul resto del mondo.

CONDIZIONI DI FINANZIAMENTO INTERNO PIÙ FAVOREVOLI


Quest’ultimo effetto gioverebbe alle banche centrali dei mercati emergenti che avrebbero maggiori spazi di manovra nell’implementare politiche monetarie meno restrittive che, a cascata, ridurrebbero i costi di rifinanziamento interni sia per i governi che per le società dei mercati emergenti. Con condizioni di finanziamento interno più favorevoli e con la riduzione dei costi dei beni capitali importati, di solito denominati in dollari, si realizzerebbero le condizioni per stimolare gli investimenti reali nei mercati emergenti. Una dinamica favorevole alla crescita economica e capace di creare un circolo virtuoso.

SE L’ECONOMIA USA SI RIVELASSE PIÙ RESILIENTE DEL PREVISTO


Senza dimenticare che tassi di interesse più bassi nelle economie emergenti sosterrebbero i prezzi delle obbligazioni in valuta locale rendendo le prospettive di questa asset class sempre più favorevoli. E se invece l'economia statunitense si rivelasse più resiliente del previsto? “E’ vero che  potrebbe rappresentare un rischio per queste prospettive ma senza tuttavia costituire un rischio negativo. Si tratterebbe di una sorpresa che favorirebbe il debito EM in valuta forte e il credito dei mercati sviluppati per effetto di spread più ristretti”, conclude de Sousa.

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