
Stili di vita
Dagli hotel rigenerativi al biohacking: la longevità è il nuovo lusso
Secondo McKinsey, fino al 60% dei consumatori considera l’invecchiamento sano una priorità, spingendo aziende, investitori e brand del lusso a entrare in un mercato che vale già miliardi di dollari
di Annalisa Lospinuso 24 Giugno 2025 15:03

La longevità è il vero lusso dell'età moderna. Non è più soltanto un fenomeno socio-culturale, un'aspirazione contemporanea, ma è il nuovo motore di crescita per il settore del lifestyle di fascia alta. Dal biohacking (l'autogestione scientifica del proprio corpo, con l'obiettivo di migliorare salute, performance e longevità) ai test epigenetici, passando alle nuove terapia con ossigeno iperbarico, tutte le pratiche anti-invecchiamento fanno parte del nuovo status symbol. Se un tempo le borse e i gioielli definivano alcune categorie sociali, ora sono proprio questi trattamenti a rientrare tra le maggiori spese delle categorie alto spendenti.
I marchi del lusso non hanno perso tempo a sfruttare l'occasione. Secondo il Future of Wellness Report 2025 di McKinsey, citato dal Financial Times, fino al 60% dei consumatori considera l’invecchiamento sano una priorità, spingendo aziende, investitori e brand del lusso a entrare in un mercato che vale già miliardi.
La tendenza è chiara: dal biohacking agli integratori cellulari, dai test epigenetici ai trattamenti anti-age, la longevità non è più solo un tema medico, ma un segmento emergente dell’economia del benessere. L’Organizzazione Mondiale della Sanità prevede che entro il 2050 la popolazione globale over 60 passerà dal 12% al 22%. Un dato che spinge a ripensare il concetto stesso di salute non più come cura, ma come investimento.
Hotel e spa di fascia alta stanno anticipando questo scenario. Il Longevity Health & Wellness Hotel in Algarve, il Corinthia di Londra (in collaborazione con il London Regenerative Institute) o il Soho House Health Club offrono oggi terapie rigenerative avanzate, come sauna all’ozono, ossigenoterapia iperbarica, fleboclisi con NAD+ e percorsi personalizzati basati su età biologica.
Anche la cosmesi si evolve: dai sieri svizzeri Loya alla “Golden Drop Life Technology” della crema Dior da 1.400 sterline, i claim puntano sempre più su formule anti-invecchiamento sostenute da tecnologia e ricerca.
La domanda chiave resta se la longevità potrà consolidarsi come asset duraturo. Secondo Anna Pione, partner di McKinsey, al FT ha dichiarato: "Il rischio è che diventi un concetto troppo ampio, come accaduto con il termine benessere”. La sfida sarà rendere i benefici percepibili nel breve termine e creare fiducia nei risultati.
LA LONGEVITÀ È SEMPRE PIÙ UN LUSSO
I marchi del lusso non hanno perso tempo a sfruttare l'occasione. Secondo il Future of Wellness Report 2025 di McKinsey, citato dal Financial Times, fino al 60% dei consumatori considera l’invecchiamento sano una priorità, spingendo aziende, investitori e brand del lusso a entrare in un mercato che vale già miliardi.
LE PRATICHE PER LA LONGEVITÀ
La tendenza è chiara: dal biohacking agli integratori cellulari, dai test epigenetici ai trattamenti anti-age, la longevità non è più solo un tema medico, ma un segmento emergente dell’economia del benessere. L’Organizzazione Mondiale della Sanità prevede che entro il 2050 la popolazione globale over 60 passerà dal 12% al 22%. Un dato che spinge a ripensare il concetto stesso di salute non più come cura, ma come investimento.
LONGEVITÀ È UN LUSSO, ANCHE NEGLI HOTEL
Hotel e spa di fascia alta stanno anticipando questo scenario. Il Longevity Health & Wellness Hotel in Algarve, il Corinthia di Londra (in collaborazione con il London Regenerative Institute) o il Soho House Health Club offrono oggi terapie rigenerative avanzate, come sauna all’ozono, ossigenoterapia iperbarica, fleboclisi con NAD+ e percorsi personalizzati basati su età biologica.
L'EVOLUZIONE DELLA COSMESI
Anche la cosmesi si evolve: dai sieri svizzeri Loya alla “Golden Drop Life Technology” della crema Dior da 1.400 sterline, i claim puntano sempre più su formule anti-invecchiamento sostenute da tecnologia e ricerca.
LA LONGEVITÀ È UN ASSET DURATURO?
La domanda chiave resta se la longevità potrà consolidarsi come asset duraturo. Secondo Anna Pione, partner di McKinsey, al FT ha dichiarato: "Il rischio è che diventi un concetto troppo ampio, come accaduto con il termine benessere”. La sfida sarà rendere i benefici percepibili nel breve termine e creare fiducia nei risultati.
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