Risiko bancario

Riparte oggi l'ops di UniCredit su Banco Bpm. Venerdì si chiude l'opa di Ifis su Illimity

Dopo lo stop della Consob torna in primo piano l'operazione di piazza Gae Aulenti. La lente ora è sul golden power e sulla sentenza del Tar attesa il 9 luglio dopo il ricorso contro le prescrizioni del Governo

di Davide Lentini 23 Giugno 2025 11:57

financialounge -  Andrea Orcel Banca Ifis Illimity Bank Ops risiko bancario unicredit-bpm
La partita più delicata del risiko bancario italiano torna oggi ufficialmente in campo. Dopo 30 giorni di sospensione concessa dalla Consob, riparte l’ops di UniCredit su Banco Bpm. È un ritorno ad alta tensione, incastonato in un contesto di incertezza regolatoria, frizioni istituzionali e mosse che potrebbero ridefinire gli equilibri del settore.

UNICREDIT VALUTA COMUNQUE IL RITIRO


Il via libera dell'Antitrust europeo, il DgComp, arrivato la settimana scorsa, non è bastato a dissolvere le nubi sull’operazione. Il nodo resta il golden power, la normativa che consente al governo di intervenire a tutela degli asset strategici. La settimana scorsa Andrea Orcel, amministratore delegato di UniCredit, è stato più che esplicito: senza chiarezza normativa da Palazzo Chigi, piazza Gae Aulenti potrebbe fare un passo indietro. "Siamo pronti a ritirarci", ha detto senza mezzi termini in un'intervista a La Repubblica. Un messaggio che suona anche come un ultimatum oltre che come una richiesta esplicita di visibilità sul piano politico. Il 9 luglio, intanto, è attesa la sentenza del Tar sul ricorso presentato da UniCredit contro le prescrizioni del Governo.

BANCO BPM, TRA PASSIVITY RULE E FUTURO


Dall’altra parte, Bpm si trova formalmente sotto passivity rule, ossia nell’impossibilità di prendere contromisure attive durante l’ops ostile. Tuttavia il presidente del Banco, Massimo Tononi, non si è fatto trovare impreparato: "Se UniCredit dovesse tirarsi indietro, ci guarderemo intorno", ha detto con una punta di strategica ambiguità, ricordando che la banca è la terza forza del Paese. A una domanda se Mps potrebbe essere un target, ha replicato: "Ci guarderemo intorno e valuteremo, anche Siena tra l'altro è molto impegnata in un'operazione in questo momento, quindi sarebbe prematuro fare commenti". E poi un riferimento ai soci di Crédit Agricole, che resta l'unico potenziale acquirente: "Abbiamo una collaborazione splendida livello industriale - ha chiarito Tononi - Ma la governance della nostra banca è assolutamente dalle mani del consiglio e il consiglio è del tutto autonomo e indipendente".

NON SOLO UNICREDIT, IL RESTO DEL RISIKO BANCARIO


Intanto, mentre UniCredit e Banco Bpm si sfidano sul fronte più mediatico e strategico, il risiko bancario italiano continua a muoversi su più tavoli. Monte dei Paschi ha appena rilevato lo 0,01% di Bpm, mossa simbolica, ma che conferma l’attenzione su Milano. Entro fine mese da Francoforte dovrebbe arrivare l’ok alla fusione con Mediobanca, una partita che si concluderebbe poco prima dell’assemblea del 25 settembre su Banca Generali. Nel frattempo, Banca Ifis si avvicina al traguardo dell’opa su Illimity: ha già in mano il 25,02% e punta a superare il 60% per garantire l’approvazione della fusione. Ma non ci saranno proroghe: venerdì si chiude, in ogni caso. Anche Bper è alla finestra con l’ops da 4,3 miliardi su Popolare di Sondrio. I primi numeri sono freddi (appena lo 0,1% delle adesioni), ma l’orizzonte temporale è lungo: la partita si chiude l’11 luglio e tutto può succedere.

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