L'apertura dei mercati
Le Borse non temono l’escalation, ribassi modesti dopo l’attacco Usa all’Iran
Crescita contenuta del prezzo del petrolio sui timori di una possibile chiusura dello stretto di Hormuz. Trump parla di “cambio di regime” e lancia il MIGA, oggi a Mosca vertice tra il ministro degli Esteri iraniano e Putin
di Antonio Cardarelli 23 Giugno 2025 09:09

Le Borse europee aprono in calo la prima seduta della settimana, ma senza cedere al panico dopo l’intervento americano in Iran. Piazza Affari apre in rosso dello 0,9%, Francoforte perde lo 0,4%, Parigi lo 0,6% e Londra lo 0,4%.
L’attacco degli Usa contro l’Iran a sostegno dell’offensiva israeliana apre nuovi scenari in Medio Oriente. Finora i ribassi sui listini mondiali sono stati contenuti. Le Borse cinesi viaggiano sopra la parità, mentre Tokyo ha chiuso a -0,01%. Di poco in rosso anche i futures Usa, a riprova della tenuta mostrata da Wall Street. Guadagna terreno il petrolio, con il Wti e il Brent che salgono dell’1,3% Gli occhi sono ora puntati sul vertice tra Iran e Russia in programma a Mosca, con il ministro degli Esteri Araghchi che oggi incontrerà Putin.
La misura più temuta dai mercati, ovvero la chiusura dello stretto di Hormuz, finora non è stata messa in atto dall’Iran. Nel frattempo Donald Trump sembra essere sempre più coinvolto nell’offensiva contro Teheran dopo il successo dei bombardamenti Usa nel fine settimana. Sul social Truth il presidente Usa ha parlato di un cambio di regime in Iran, lanciando il nuovo acronimo MIGA 'Make Iran Great Again'. Restando in tema difesa, sul mercato azionario attenzione ai titoli del settore dopo che i 32 Paesi della Nato, inclusa la Spagna, hanno concordato di destinare il 5% del loro prodotto interno lordo alla difesa.
A Piazza Affari focus su Stellantis, con Antonio Filosa che assume oggi il ruolo di chief executive officer, mentre manterrà anche il suo ruolo di responsabile per il Nord America. Sotto la lente Eni dopo la firma dell’accordo con i fondi Alternative Credit di Ares Management (Ares), per la cessione di una partecipazione in Plenitude pari al 20% del capitale sociale, per un prezzo di acquisto di circa 2 miliardi di euro.
Per quanto riguarda le materie prime, corre il gas naturale scambiato ad Amsterdam, in rialzo di circa il 2% a 41,7 euro al megawattora. Debole invece l’oro con il contrastato spot in calo dello 0,4% a 3.355 dollari l’oncia e il future agosto a 3.370 dollari (-0,45%). Arretra il Bitcoin, a 101.931 dollari (-0,8%). Sul valutario, perde quota il biglietto verde con il cross euro/dollaro a 1,151 (+0,3%), mentre il dollaro/yen giapponese si attesta a 147,33.
RIBASSI CONTENUTI SUI MERCATI
L’attacco degli Usa contro l’Iran a sostegno dell’offensiva israeliana apre nuovi scenari in Medio Oriente. Finora i ribassi sui listini mondiali sono stati contenuti. Le Borse cinesi viaggiano sopra la parità, mentre Tokyo ha chiuso a -0,01%. Di poco in rosso anche i futures Usa, a riprova della tenuta mostrata da Wall Street. Guadagna terreno il petrolio, con il Wti e il Brent che salgono dell’1,3% Gli occhi sono ora puntati sul vertice tra Iran e Russia in programma a Mosca, con il ministro degli Esteri Araghchi che oggi incontrerà Putin.
TRUMP PARLA DI CAMBIO DI REGIME
La misura più temuta dai mercati, ovvero la chiusura dello stretto di Hormuz, finora non è stata messa in atto dall’Iran. Nel frattempo Donald Trump sembra essere sempre più coinvolto nell’offensiva contro Teheran dopo il successo dei bombardamenti Usa nel fine settimana. Sul social Truth il presidente Usa ha parlato di un cambio di regime in Iran, lanciando il nuovo acronimo MIGA 'Make Iran Great Again'. Restando in tema difesa, sul mercato azionario attenzione ai titoli del settore dopo che i 32 Paesi della Nato, inclusa la Spagna, hanno concordato di destinare il 5% del loro prodotto interno lordo alla difesa.
STELLANTIS, FILOSA NUOVO CEO
A Piazza Affari focus su Stellantis, con Antonio Filosa che assume oggi il ruolo di chief executive officer, mentre manterrà anche il suo ruolo di responsabile per il Nord America. Sotto la lente Eni dopo la firma dell’accordo con i fondi Alternative Credit di Ares Management (Ares), per la cessione di una partecipazione in Plenitude pari al 20% del capitale sociale, per un prezzo di acquisto di circa 2 miliardi di euro.
MATERIE PRIME E VALUTE
Per quanto riguarda le materie prime, corre il gas naturale scambiato ad Amsterdam, in rialzo di circa il 2% a 41,7 euro al megawattora. Debole invece l’oro con il contrastato spot in calo dello 0,4% a 3.355 dollari l’oncia e il future agosto a 3.370 dollari (-0,45%). Arretra il Bitcoin, a 101.931 dollari (-0,8%). Sul valutario, perde quota il biglietto verde con il cross euro/dollaro a 1,151 (+0,3%), mentre il dollaro/yen giapponese si attesta a 147,33.
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