Azionario
A Piazza Affari le stacco cedole pesa più della guerra in Iran
I listini europei verso la parità nonostante le tensioni in Medio Oriente. Fa eccezione Piazza Affari, appesantita dal pagamento dei dividendi da parte di alcune aziende
di Antonio Cardarelli 23 Giugno 2025 11:13

La tensione in Medio Oriente, dopo l’ingresso nella guerra degli Usa, è stata finora assorbita senza traumi dalle Borse. Tokyo ha chiuso poco sotto la parità, le Borse cinesi hanno chiuso in rialzo, mentre in Europa, dopo una partenza in rosso, i listini stanno girando in positivo. Fa eccezione Piazza Affari, dove però oggi pesa (per circa lo 0,27%) lo stacco delle cedole da parte di alcune società.
Segnali incoraggianti arrivano dall’indice Pmi manifatturiero dell’Eurozona del mese di giugno, rimasto stabile a 49,4 punti, come a maggio, mentre l'indice Pmi servizi giugno preliminare è salito a 50 punti dai 49,7 di maggio.
A guidare i listini internazionali è, come sempre, Wall Street. Nella mattinata europea i futures americani sono in verde. Petrolio e gas naturale, in rialzo di poco più dell’1% in avvio, ora stanno rallentando a quota 73 dollari al barile (Wti). Non certo la fiammata che ci si poteva attendere dopo le minacce iraniane di chiudere lo stretto di Hormuz.
Tornando a Piazza Affari, il Ftse Mib a metà mattinata viaggia in calo di circa mezzo punto percentuale. Milano è maglia nera in Europa, ma la motivazione va ricercata nel pagamento dei dividendi da parte di alcune aziende del listino principale. Si tratta, nello specifico, di Leonardo (-0,45%, nonostante il via libera dei membri Nato all’aumento delle spese militari), Poste Italiane (-1%), Snam (-0,2%) e Terna (+0,4%), Pirelli (-0,6%), Hera (-0,4%) e St (-0,3%).
A pesare su Piazza Affari è anche l’accoglienza tiepida riservata all’insediamento di Antonio Filosa come nuovo ceo di Stellantis. Le azioni della casa automobilistica sono in calo del 2% dopo la nomina di due manager interni ai vertici aziendali. Male anche Tim (-2,4%) alla vigilia dell’assemblea per l’approvazione del bilancio, Iveco (-1,7%), Campari (-1,5%) e Amplifon (-1,5%), mentre non brilla neanche il comparto bancario.
PMI MANIFATTURIERO EUROZONA
Segnali incoraggianti arrivano dall’indice Pmi manifatturiero dell’Eurozona del mese di giugno, rimasto stabile a 49,4 punti, come a maggio, mentre l'indice Pmi servizi giugno preliminare è salito a 50 punti dai 49,7 di maggio.
FUTURES USA IN VERDE
A guidare i listini internazionali è, come sempre, Wall Street. Nella mattinata europea i futures americani sono in verde. Petrolio e gas naturale, in rialzo di poco più dell’1% in avvio, ora stanno rallentando a quota 73 dollari al barile (Wti). Non certo la fiammata che ci si poteva attendere dopo le minacce iraniane di chiudere lo stretto di Hormuz.
STACCO CEDOLE A PIAZZA AFFARI
Tornando a Piazza Affari, il Ftse Mib a metà mattinata viaggia in calo di circa mezzo punto percentuale. Milano è maglia nera in Europa, ma la motivazione va ricercata nel pagamento dei dividendi da parte di alcune aziende del listino principale. Si tratta, nello specifico, di Leonardo (-0,45%, nonostante il via libera dei membri Nato all’aumento delle spese militari), Poste Italiane (-1%), Snam (-0,2%) e Terna (+0,4%), Pirelli (-0,6%), Hera (-0,4%) e St (-0,3%).
MALE STELLANTIS E TIM
A pesare su Piazza Affari è anche l’accoglienza tiepida riservata all’insediamento di Antonio Filosa come nuovo ceo di Stellantis. Le azioni della casa automobilistica sono in calo del 2% dopo la nomina di due manager interni ai vertici aziendali. Male anche Tim (-2,4%) alla vigilia dell’assemblea per l’approvazione del bilancio, Iveco (-1,7%), Campari (-1,5%) e Amplifon (-1,5%), mentre non brilla neanche il comparto bancario.
Trending