La view
Amundi rivela come investire oltre le tensioni geopolitiche e l’incertezza
Concentrarsi su temi a lungo termine e avere un'esposizione selettiva agli asset reali e alternativi potrebbe aiutare gli investitori nelle oscillazioni quotidiane e nei cambiamenti delle correlazioni
di Leo Campagna 20 Giugno 2025 16:04

Le prospettive economiche e dei mercati nei prossimi 12 mesi saranno determinati dall'elevata incertezza che circonda la politica e il percorso fiscale statunitense. Un contesto nel quale le vulnerabilità sono ulteriormente messe sotto pressione dal rischio geopolitico, dagli elevati livelli di indebitamento e dal limitato margine di manovra in ambito fiscale. Sono alcuni dei tratti istintivi emersi nell’Outlook globale degli investimenti di Amundi per il secondo semestre 2025.
“L’incertezza circa le decisioni politiche frena le aspettative. Tuttavia riteniamo che possano esserci comunque opportunità nei mercati azionari grazie alla resilienza delle imprese, al riorientamento delle catene di approvvigionamento e ai previsti tagli dei tassi da parte delle banche centrali. Privilegiamo temi come la spesa europea per la difesa, la deregolamentazione negli Stati Uniti, la riforma della governance aziendale in Giappone e l'iniziativa “Make in India” ha commentato Monica Defend, Head of Amundi Investment Institute.
Inoltre nonostante l'imprevedibilità delle politiche crei un contesto sfavorevole per l'economia e i mercati, il quadro globale rimane positivo per i mercati del credito. “I mercati obbligazionari governativi temono un aumento dei livelli di indebitamento e un'inflazione in crescita che alimentano la volatilità. E’ probabile che gli investitori richiedano premi di rischio più elevati per le obbligazioni a lungo termine, i cui rendimenti dovrebbero diventare più interessanti. La strategia vincente consisterà nel diversificare gli investimenti fuori dagli Stati Uniti e orientarsi verso le obbligazioni europee e dei mercati emergenti” ha dichiarato Vincent Mortier, Group CIO di Amundi.
Gli investimenti nello scenario centrale delineato da Amundi, caratterizzato da una crescita debole con pressioni inflazionistiche, dovrebbero propendere per una posizione leggermente favorevole al rischio. Fermo restando che le scelte di asset allocation devono anche tenere conto della maggiore probabilità di scenari alternativi piuttosto polarizzati che potrebbero essere innescati da rischi geopolitici e inflazionistici più elevati, nonché dal cambiamento delle correlazioni tra il dollaro statunitense, le azioni e le obbligazioni.
Una delle convinzioni principali di Amundi resta la previsione di un ulteriore irripidimento delle curve di rendimento, determinato dall'aumento del rischio fiscale, dalle abbondanti emissioni obbligazionarie e dalla volatilità dei tassi. Inoltre, la casa d’investimento prevede un rallentamento della crescita degli utili al 6%. Nel reddito fisso la preferenza va ai titoli di Stato europei e dei mercati emergenti, che potrebbero beneficiare di un buon mix di crescita e inflazione e dell'indebolimento del dollaro Usa, con un approccio tattico alla duration. Nel credito in pole position quello di alta qualità e l'investment grade europeo piuttosto che quello statunitense. Prevale una neutralità sull’high yield e, a livello settoriale, le prime scelte sono il finanziario e il credito subordinato, in particolare quello bancario.
Nell’equity Amundi seleziona le azioni globali in base alle valutazioni, alla solidità dei margini e a un'attenta selezione settoriale basata su temi importanti. Piacciono pure le mid cap europee, gli indici statunitensi equal weighted e le azioni giapponesi ad alto dividendo. A livello settoriale, la priorità va ai settori domestici e orientati ai servizi, con una preferenza ai finanziari e ai servizi di comunicazione rispetto all'energia e ai materiali, con le utility come copertura.
Per quanto riguarda i mercati emergenti, che secondo Amundi dovrebbero registrare un momentum positivo nella seconda metà dell'anno, la view è costruttiva sul debito, sia in valuta forte che locale, e sui settori azionari resilienti e orientati al mercato interno, come la difesa e all'IT. Infine, uno sguardo anche alla diversificazione e alle coperture. Per Amundi l'oro e le materie prime costituiscono buone protezioni contro i rischi di inflazione, mentre le infrastrutture e il debito privato forniscono flussi di cassa stabili. Nei mercati privati, la selettività sarà fondamentale a causa dei notevoli afflussi di capitali. In ambito valutario, infine, lo yen giapponese e l'euro si distinguono positivamente, il franco svizzero risulta già caro mentre le valute scandinave e il dollaro australiano appaiono relativamente più interessanti.
OPPORTUNITÀ NEI MERCATI AZIONARI
“L’incertezza circa le decisioni politiche frena le aspettative. Tuttavia riteniamo che possano esserci comunque opportunità nei mercati azionari grazie alla resilienza delle imprese, al riorientamento delle catene di approvvigionamento e ai previsti tagli dei tassi da parte delle banche centrali. Privilegiamo temi come la spesa europea per la difesa, la deregolamentazione negli Stati Uniti, la riforma della governance aziendale in Giappone e l'iniziativa “Make in India” ha commentato Monica Defend, Head of Amundi Investment Institute.
QUADRO GLOBALE POSITIVO PER I MERCATI DEL CREDITO
Inoltre nonostante l'imprevedibilità delle politiche crei un contesto sfavorevole per l'economia e i mercati, il quadro globale rimane positivo per i mercati del credito. “I mercati obbligazionari governativi temono un aumento dei livelli di indebitamento e un'inflazione in crescita che alimentano la volatilità. E’ probabile che gli investitori richiedano premi di rischio più elevati per le obbligazioni a lungo termine, i cui rendimenti dovrebbero diventare più interessanti. La strategia vincente consisterà nel diversificare gli investimenti fuori dagli Stati Uniti e orientarsi verso le obbligazioni europee e dei mercati emergenti” ha dichiarato Vincent Mortier, Group CIO di Amundi.
LO SCENARIO CENTRALE
Gli investimenti nello scenario centrale delineato da Amundi, caratterizzato da una crescita debole con pressioni inflazionistiche, dovrebbero propendere per una posizione leggermente favorevole al rischio. Fermo restando che le scelte di asset allocation devono anche tenere conto della maggiore probabilità di scenari alternativi piuttosto polarizzati che potrebbero essere innescati da rischi geopolitici e inflazionistici più elevati, nonché dal cambiamento delle correlazioni tra il dollaro statunitense, le azioni e le obbligazioni.
IRRIPIDIMENTO DELLA CORVA DEI RENDIMENTI
Una delle convinzioni principali di Amundi resta la previsione di un ulteriore irripidimento delle curve di rendimento, determinato dall'aumento del rischio fiscale, dalle abbondanti emissioni obbligazionarie e dalla volatilità dei tassi. Inoltre, la casa d’investimento prevede un rallentamento della crescita degli utili al 6%. Nel reddito fisso la preferenza va ai titoli di Stato europei e dei mercati emergenti, che potrebbero beneficiare di un buon mix di crescita e inflazione e dell'indebolimento del dollaro Usa, con un approccio tattico alla duration. Nel credito in pole position quello di alta qualità e l'investment grade europeo piuttosto che quello statunitense. Prevale una neutralità sull’high yield e, a livello settoriale, le prime scelte sono il finanziario e il credito subordinato, in particolare quello bancario.
ATTENTA SELEZIONE SETTORIALE
Nell’equity Amundi seleziona le azioni globali in base alle valutazioni, alla solidità dei margini e a un'attenta selezione settoriale basata su temi importanti. Piacciono pure le mid cap europee, gli indici statunitensi equal weighted e le azioni giapponesi ad alto dividendo. A livello settoriale, la priorità va ai settori domestici e orientati ai servizi, con una preferenza ai finanziari e ai servizi di comunicazione rispetto all'energia e ai materiali, con le utility come copertura.
DIVERSIFICAZIONE E PROTEZIONE
Per quanto riguarda i mercati emergenti, che secondo Amundi dovrebbero registrare un momentum positivo nella seconda metà dell'anno, la view è costruttiva sul debito, sia in valuta forte che locale, e sui settori azionari resilienti e orientati al mercato interno, come la difesa e all'IT. Infine, uno sguardo anche alla diversificazione e alle coperture. Per Amundi l'oro e le materie prime costituiscono buone protezioni contro i rischi di inflazione, mentre le infrastrutture e il debito privato forniscono flussi di cassa stabili. Nei mercati privati, la selettività sarà fondamentale a causa dei notevoli afflussi di capitali. In ambito valutario, infine, lo yen giapponese e l'euro si distinguono positivamente, il franco svizzero risulta già caro mentre le valute scandinave e il dollaro australiano appaiono relativamente più interessanti.