L’apertura dei mercati
Khamenei promette “battaglia senza pietà”, ma i mercati non si spaventano
Indici europei in positivo dopo che l’Iran ha risposto con un post social della guida suprema alla richiesta di “resa incondizionata” avanzata da Donald Trump. Attesa per la decisione della Fed sui tassi
di Fabrizio Arnhold 18 Giugno 2025 09:21

Le Borse europee iniziano la giornata poco mosse, con il conflitto in Medio Oriente sempre in primo piano sui mercati, soprattutto dopo l’ipotesi che gli Stati Uniti possano entrare in guerra al fianco di Israele contro l’Iran. A Milano il Ftse Mib segna +0,18%, il Dax di Francoforte -0,11%, il Cac 40 di Parigi +0,22%, l’Ibex 35 di Madrid +0,19% e il Ftse 100 di Londra +0,14%. La Borsa di Tokyo ha chiuso in positivo, con l’indice Nikkei a +0,8%.
Il presidente americano Donald Trump, su Truth, ha minacciato le autorità iraniane scrivendo che che Ali Khamenei è un "bersaglio facile" e che gli Stati Uniti sanno dove si trova, chiedendo la resa. È arrivata subito la risposta del leader iraniano: “La battaglia ha inizio, non mostreremo alcuna pietà”. Le tensioni fanno muovere il prezzo del petrolio, con il Brent che scambia a 76,64 dollari al barile (+0,1%) , mentre rallenta il Wti scadenza luglio, a 74,65 dollari (-0,25%).
Passando alla politica monetaria, i mercati guardano anche sulla Fed che questa sera comunicherà la sua decisione sui tassi, che non dovrebbero essere toccati. Resta alta anche la tensione sui mercati per i dazi, senza un accordo ancora raggiunto durante il G7 tra Usa e Ue sulle tariffe commerciali. Bisognerà aspettare le prossime settimane per capire se sarà possibile arrivare a un punto di incontro in grado di soddisfare le richieste di entrambi.
Tra i singoli titoli, sul listino milanese sono da seguire i petroliferi, mossi ieri al rialzo dal valore in crescita del petrolio. Ancora caldo il risiko bancario, dopo la risposta del governo all’Ue sul golden power sull’operazione UniCredit-Banco Bpm. L’euro scambia a 1,15 dollari. Poco mosso l’oro a 3.383 dollari l’oncia (-0,15%). Lo spread apre in discesa a 94,8 punti base, con il rendimento del decennale italiano poco mosso al 3,48%.
LA POSSIBILE MOSSA DEGLI USA IN MEDIO ORIENTE
Il presidente americano Donald Trump, su Truth, ha minacciato le autorità iraniane scrivendo che che Ali Khamenei è un "bersaglio facile" e che gli Stati Uniti sanno dove si trova, chiedendo la resa. È arrivata subito la risposta del leader iraniano: “La battaglia ha inizio, non mostreremo alcuna pietà”. Le tensioni fanno muovere il prezzo del petrolio, con il Brent che scambia a 76,64 dollari al barile (+0,1%) , mentre rallenta il Wti scadenza luglio, a 74,65 dollari (-0,25%).
ATTESA PER LA FED
Passando alla politica monetaria, i mercati guardano anche sulla Fed che questa sera comunicherà la sua decisione sui tassi, che non dovrebbero essere toccati. Resta alta anche la tensione sui mercati per i dazi, senza un accordo ancora raggiunto durante il G7 tra Usa e Ue sulle tariffe commerciali. Bisognerà aspettare le prossime settimane per capire se sarà possibile arrivare a un punto di incontro in grado di soddisfare le richieste di entrambi.
A PIAZZA AFFARI PETROLIFERI SOTTO LA LENTE
Tra i singoli titoli, sul listino milanese sono da seguire i petroliferi, mossi ieri al rialzo dal valore in crescita del petrolio. Ancora caldo il risiko bancario, dopo la risposta del governo all’Ue sul golden power sull’operazione UniCredit-Banco Bpm. L’euro scambia a 1,15 dollari. Poco mosso l’oro a 3.383 dollari l’oncia (-0,15%). Lo spread apre in discesa a 94,8 punti base, con il rendimento del decennale italiano poco mosso al 3,48%.
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