L'escalation

Iran-Israele: motivi di ottimismo ma cautela sulle azioni, soprattutto Usa

È l’indicazione di Edmond de Rothschild in un commento di Michaël Nizard e Nabil Milali, che inquadrano l’escalation nello scenario di rischi d’inflazione e dazi. Il fattore dollaro debole

di Stefano Caratelli 18 Giugno 2025 14:00

financialounge -  Edmond de Rothschild AM investimenti iran israele mercati
Dopo l’escalation del conflitto Israele-Iran, per mercati e investitori si delineao due scenari. Il primo è una risposta iraniana su larga scala che porterebbe a guerra aperta e un inevitabile intervento USA con il rischio di una conflagrazione regionale. La principale conseguenza sarebbe l'interruzione dei flussi di petrolio, con la potenziale chiusura dello Stretto di Hormuz e un'impennata incontrollata dei prezzi, che porterebbe a una forte correzione degli asset a rischio, per il pericolo di recessione globale. Il secondo, auspicato da un commento di Michaël Nizard, Head of Multi-Asset and Overlay, e Nabil Milali, Multi-Asset & Overlay Portfolio Manager di Edmond de Rothschild AM, è una risposta più misurata parte di Teheran, simile quelle delle precedenti fasi di tensione tra i due paesi.

MOTIVI PER SPERARE CHE L’ESCALATION NON SI ESTENDA


I due esperti di Edmond de Rothschild elencano diversi motivi a supporto del secondo caso: gli USA erano informati dell'attacco ma dicono di non averlo appoggiato, Trump vuole ancora riprendere i colloqui con Teheran, che per parte sua è in una posizione particolarmente delicata, con l’economia soffocata dalle sanzioni e il malcontento che continua a crescere, mentre anche le sue capacità militari sembrano indebolite. Infine, le reazioni misurate delle altre potenze regionali suggeriscono che il caso non viene percepito come un cambiamento del paradigma e fanno sperare che le tensioni non si estendano all'intero Medio Oriente.

INVESTITORI INCORAGGIATI A UN CAUTO OTTIMISMO


Per quanto riguarda le implicazioni finanziarie e l'asset allocation, secondo gli esperti di Edmond de Rothschild questi fattori incoraggiano gli investitori a essere cautamente ottimisti. I prezzi del greggio hanno reagito con un forte aumento presto esaurito, e l’Opec, Sauditi in testa, potrebbe intervenire aumentando la produzione. L'altissimo livello di incertezza richiederà comunque il mantenimento di un premio per il rischio geopolitico nelle prossime settimane. Dato il peso relativamente modesto dell'Iran nell'economia globale, il rischio di un'impennata del petrolio è il principale canale di trasmissione dello shock ai mercati, il che spiega il basso impatto immediato sull’azionario.

RIFUGIO NELL’ORO MA NON NEI TITOLI DI STATO


L'oro ha svolto subito il suo ruolo di bene rifugio, mentre i titoli di Stato non offrono lo stesso appeal, segno che i timori inflazionistici stanno prevalendo per gli investitori, nella misura in il nuovo rischio si aggiunge a quello dei dazi. L'apprezzamento del dollaro rimane particolarmente modesto, testimoniando ancora una volta la forza del suo trend ribassista di fondo del biglietto verde.

CAUTELA SULL’AZIONARIO, IN PARTICOLARE USA


In questo contesto di grande incertezza, Edmond de Rothschild mantiene un approccio piuttosto cauto negli investimenti azionari, in particolare in quelli USA, dove i prezzi delle sono cresciuti più rapidamente degli utili, adottando inoltre una politica di copertura attiva del rischio valutario sul dollaro, come sta facendo da diversi mesi.

Trending