Previdenza

Pensioni, ecco quanto aumenteranno nel 2026

Nel 2026 le pensioni cresceranno fino allo 0,8%. L’aumento sarà pieno per gli assegni più bassi, parziale per quelli medio-alti. Ecco come cambierà l'assegno pensionistico

di Redazione 17 Giugno 2025 11:51

financialounge -  INPS pensioni perequazione Previdenza
 

Il Documento di Economia e Finanza (Def) – ribattezzato per il 2025 come Documento di Finanza Pubblica e approvato dal governo il 9 aprile 2025 – introduce importanti novità sul fronte previdenziale. Il focus è sulla rivalutazione delle pensioni: occhio al 2026, perché torna l’inflazione “vera” nelle tasche degli italiani.

COS’È LA RIVALUTAZIONE E COME FUNZIONA


Il meccanismo – noto come perequazione – ricalcola gli assegni secondo l’inflazione certificata dall’Istat. Nel Def si prevede un aumento dello 0,8% per il 2026, basato su un’inflazione media attesa tra 1,6% e 1,8%. I calcoli sono stati fatti tenendo conto dell’inflazione nei primi mesi del 2025. L’incremento effettivo sarà distribuito su tre fasce: 100% dell’aumento per le pensioni fino a 4 volte il trattamento minimo; 90% tra 4 e 5 volte; 75% per la parte oltre 5 volte.

QUANTO AUMENTERÀ LA PENSIONE


Facciamo due rapidi esempi legati alle proiezioni del Def. Con una assegno da 1.000 euro mensili, la rivalutazione porterà 8 euro in più al mese. Con una pensione di 2mila euro al mese l’importo raddoppierà a 16 euro mensili, per un assegno da 2.016 euro. In caso di assegni da 3mila euro, l’incremento sarà del 75% nella parte eccedente, quindi si avranno 24,63 euro in più al mese. Importo che sale a +37,50 euro per le pensioni di 5.000 euro mensili.

CHI CI GUADAGNA DAVVERO


I benefici maggiori spettano ai trattamenti pensionistici medi-bassi, quelli sotto le 4 volte il minimo, con rivalutazione integrale. Per assegni medio-alti, l’aumento resta presente ma sotto il valore pieno. Restano escluse le pensioni future, che subiranno un calcolo meno favorevole a causa del nuovo coefficiente contributivo.

BENEFICI ANCHE PER LE PENSIONI MINIME


L’adeguamento non riguarda solo le pensioni ordinarie. Vedranno ritocchi al rialzo anche la pensione minima: da 598,61 euro a 604,60 euro; l’assegno sociale: da 534,41 euro a 539,75 euro e la pensione di invalidità: da 333,33 euro a 336,66 euro.

PENSIONE, AUMENTI TROPPO LEGGERI


Il Bonus pensioni 2026 rappresenta un aiuto per i pensionati, specie chi percepisce assegni medio-bassi. Tuttavia, la rivalutazione “calibrata” limita l’impatto sulle fasce alte, mentre il sistema resta soggetto ai rischi dati da un’inflazione crescente e dalla sostenibilità del bilancio. Per le famiglie, l’incremento sarà un aiuto concreto, ma troppo limitato. Per lo Stato, invece, è un banco di prova per una politica previdenziale che rispetti equità e rigore. Senza aumentare ulteriormente il debito pubblico.

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