Sostenibilità

Giornata mondiale degli Oceani: Etica Sgr svela tutte le criticità degli ecosistemi abissali

È importante favorire politiche pubbliche e investimenti orientati alla tutela degli oceani, in grado di contribuire concretamente alla riduzione dell’inquinamento e alla salvaguardia della biodiversità marina

di Leo Campagna 17 Giugno 2025 15:18

financialounge -  blue economy economia ESG Etica Sgr green economy Oceani
Producono oltre la metà dell’ossigeno che respiriamo, assorbono grandi quantità di anidride carbonica, proteggono le coste e garantiscono cibo e lavoro a più di tre miliardi di persone nel mondo. Stiamo parlando degli oceani che anche quest’anno sono stati celebrati lo scorso 8 giugno con la Giornata Mondiale degli Oceani. L’edizione di quest’anno, intitolata “Wonder: Sustaining What Sustains Us” (Meravigliarsi di ciò che ci sostiene, per imparare a proteggerlo), ha posto l’attenzione sul loro ruolo essenziale nella regolazione del clima.

DEEP SEA MINING


Una funzione che rischia di essere seriamente compromessa dal Deep Sea Mining. Si tratta del recente ordine esecutivo firmato negli Stati Uniti che incentiva le attività di estrazione mineraria in alto mare. Un provvedimento che potrebbe aggirare le linee guida dell’Autorità internazionale dei fondali marini (ISA), l’organismo delle Nazioni Unite incaricato di proteggere gli ecosistemi abissali, riconosciuti come patrimonio comune dell’umanità. Una disposizione normativa che solleva seri interrogativi ambientali alla luce delle tecniche di Deep Sea Mining ancora in fase sperimentale. Approcci che non si limitano a impoverire il fondale ma che, soprattutto, rilasciano in mare ingenti quantità di sedimenti e scarti, contribuendo all’inquinamento degli oceani, con impatti irreversibili sui delicati e sensibili ecosistemi oceanici.

UNA PRIORITÀ PER ETICA SGR


Le questioni legate alla protezione degli oceani e al rispetto della biodiversità nel mondo finanziario sono da sempre una priorità per Etica Sgr, società di gestione del risparmio del Gruppo Banca Etica. Due anni fa, ha sottoscritto un Investor Statement su questo tema, rivolto all’Autorità Internazionale dei Fondali Marini (ISA). L’obiettivo era quello di esortare i governi a proteggere gli oceani evitando l’estrazione in acque profonde fino a quando i rischi ambientali, sociali ed economici non siano stati compresi pienamente e le alternative ai minerali di acque profonde non siano state completamente esplorate.

LA LOTTA ALL’INQUINAMENTO DA PLASTICA


Altrettanto cruciale per i nostri mari è anche la lotta all’inquinamento da plastica, una delle minacce più gravi per la salute degli oceani.  Secondo il report “Plastics in the deep sea - A global estimate of the ocean floor reservoir”, pubblicato dal Commonwealth scientific and industrial research organization (Csiro) in collaborazione con l’Università di Toronto, si stima che fino a 11 milioni di tonnellate di plastica siano già depositate sui fondali oceanici. Non solo. Secondo uno studio pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS), entro il 2050 la plastica sarà presente nel 99% delle specie di uccelli marini, rispetto al 60% attuale.

A LINE IN THE SAND – THE NEW PLASTICS ECONOMY


“Riteniamo improbabile che si possa invertire la rotta alla lotta al cambiamento climatico perché il riscaldamento globale è una realtà. Tuttavia, in questo contesto, è importante mantenere la massima cautela nel prendere decisioni sull’estrazione di minerali dai fondali oceanici” fa sapere Aldo Bonati, Stewardship and ESG Networks Manager di Etica Sgr, che poi aggiunge: “In quest’ottica, abbiamo aderito anche all’iniziativa globale A line in the Sand - The New Plastics Economy, promossa dalla Ellen MacArthur Foundation, per promuovere la progettazione di prodotti pensati per essere riutilizzati, riparati e riciclati, riducendo così la produzione di rifiuti e l’impatto sull’ambiente marino”.

LA SALVAGUARDIA DELLA BIODIVERSITÀ


Etica Sgr è anche tra i firmatari della Plastic Pollution Financial Declaration, sottoscritta da 160 istituzioni finanziarie a livello internazionale affinchè i governi adottino un trattato globale e vincolante contro l’inquinamento da plastica. “È importante favorire politiche pubbliche e investimenti orientati alla tutela degli oceani. Un impegno che deve  sostenere la definizione di obiettivi comuni e strumenti finanziari in grado di contribuire concretamente alla riduzione dell’inquinamento e alla salvaguardia della biodiversità marina” conclude Bonati.

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