Politica monetaria

Banche centrali sotto osservazione, Fed restia a tagli anticipati nonostante Trump

Il weekly outlook di Allianz Global Investors a cura di Sean Shepley fa il punto anche sulle decisioni di Bank of England e Banca del Giappone, da cui non sono attese mosse imminenti

di Stefano Caratelli 15 Giugno 2025 12:00

financialounge -  Allianz Global Investors banche centrali Federal Reserve mercati
Le due amministrazioni Trump sono accomunate dalla sua tendenza a criticare il numero uno della Fed per i tassi troppo alti o la lentezza a intervenire sulla politica monetaria. Nei prossimi giorni si riuniranno diverse banche centrali. Banca d’Inghilterra, del Giappone e la stessa Fed, dando modo di valutarne le linee monetarie, sia per le implicazioni dirette, sia per lo stato delle economie reali e dell’inflazione. Le tre autorità sono state meno attive della BCE, che da settembre ha tagliato di 25 puti a oIgni riunione, indicando che la riduzione al 2,0% potrebbe essere l’ultima, ritenendo ora di essere in posizione adeguata per osservare come evolverà la guerra commerciale dei dazi e intervenire nuovamente solo se necessario.

ULTERIORI TAGLI DELLA BCE POSSIBILI MA PIÙ LENTI


Allianz Global Investors, nel weekly outlook a cura del Senior Economist Sean Shepley, ritiene che considerando la revisione al ribasso delle aspettative su crescita e inflazione ulteriori tagli della BCE sembrano più probabili che no, ma a un ritmo più lento. La politica della Fed è rimasta invece invariata da dicembre, restia a effettuare ulteriori allentamenti finché non sarà più chiaro l’impatto inflazionistico dei dazi. Con un’economia che continua a creare posti di lavoro, l’esperto di AllianzGI si aspetta che la Fed mantenga lo status quo, ritenendo probabile un ritorno a tassi più bassi nel 2025, ma la mancata convergenza dell’inflazione sull’obiettivo Fed depone a sfavore di tagli anticipati, nonostante le pressioni di Trump.

BANCA D’INGHILTERRA A META’ STRADA, GIAPPONE IN CONTROTENDENZA


La Banca d’Inghilterra si colloca più o meno a metà strada tra Fed e BCE, ha tagliato al ritmo di 25 punti a trimestre, ma i timori inflazionistici scoraggiano un allentamento più sostenuto e alimentano opinioni discordi nel comitato di politica monetaria. Secondo AllianzGI i tempi per una riduzione più decisa potrebbero essere maturi, ma un taglio imminente coglierebbe il mercato di sorpresa. La Banca del Giappone è ancora in controtendenza e continua a considerare il suo compito principale allontanare le aspettative d’inflazione da zero, e nel prossimo futuro manterrà probabilmente invariata la politica.

ATTESE INDICAZIONI DA DATI USA E EUROZONA


Pur non essendo previste variazioni imminenti dei tassi da parte di nessuna banca centrale, le riunioni di politica monetaria restano al centro dell’attenzione generale, mentre in USA sono attesi i dati su vendite al dettaglio e produzione industriale che forniranno indicazioni sulla reazione allo shock da dazi. Sono attesi anche i risultati dell’indagine della Fed di Filadelfia, importante indicatore del sentiment delle imprese, mentre in Eurozona gli indicatori della fiducia dei consumatori e il sondaggio ZEW forniranno un quadro del sentiment. In Giappone il dato sull’inflazione dovrebbe restare ben al di sopra dell’obiettivo fissato dalla Banca Centrale e infine i dati sulla produzione industriale e sulle vendite al dettaglio in Cina saranno importanti per il governo ai fini delle decisioni sulle misure di stimolo all’economia.

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