L'analisi
L’opportunità offerta dalle obbligazioni a breve in un quadro di volatilità
Aberdeen Investments, in un’analisi di Mark Munro, indica tre leve su cui agire per ottenere rendimenti superiori grazie alla minor sensibilità ai tassi. Le sfide diverse di Fed e Bce
di Stefano Caratelli 13 Giugno 2025 09:13

Il “Liberation Day” di Trump ha causato turbolenze sui mercati con cali azionari e impennata dei rendimenti dei Treasury USA, con tensioni alimentate anche dai contrasti con il presidente della Fed Powell, ma poi è tornata una certa stabilità, Trump ha ammorbidito le posizioni,i titoli di Stato USA sono tornati a livelli più sostenibili e, sul mercato del credito, l’allargamento degli spread sembra aver raggiunto il picco, dopo aver portato le valutazioni da livelli estremamente compressi verso la media degli ultimi dieci anni. Ma la volatilità continuerà a essere un tema dominante, e gli investitori in cerca di rendimenti stabili, con un profilo di liquidità simile al contante e un rischio aggiuntivo contenuto, dovrebbero prendere in considerazione strategie a breve termine finalizzate all’incremento del reddito.
È l’indicazione dell’analisi di Mark Munro, Investment Director, Fixed Income, di Aberdeen Investments, che segnala opportunità di investimento nelle obbligazioni a breve termine, partendo dalle sfide diverse che hanno dii fronte Fed e BCE. In USA è in atto uno shock congiunto, dal lato della domanda e dell’offerta, che esercita forti pressioni sull’inflazione, mentre l’Europa si confronta con uno shock prevalentemente legato alla domanda, più gestibile con tagli ai tassi. Una recessione USA appare ora una possibilità concreta, con una probabilità stimata intorno al 45%, ma la Fed potrebbe restare cauta per evitare il disancoraggio delle aspettative di inflazione a lungo termine.
A questo si sommano i dubbi sull’indipendenza della Fed, contribuendo a un contesto di forte instabilità. Anche per questo motivo, l’esperto di Aberdeen Investments ritiene opportuna un’esposizione verso obbligazioni a breve termine, che presentano minor sensibilità alle variazioni dei tassi. Negli ultimi vent’anni, il segmento ha registrato performance positive in 17 anni su 20, mentre l’indice All-Maturities ha riportato 14 anni di rendimenti positivi e sei negativi, proprio grazie alla minor sensibilità ai movimenti dei tassi.
I fondi del mercato monetario hanno continuato a godere di ampia popolarità, ma con la prospettiva di una riduzione dei tassi più lenta, i rendimenti stanno già diminuendo e, secondo Munro, continueranno a scendere, per cui molti investitori si orienteranno verso strumenti con maggior potenziale di rendimento, come le obbligazioni corporate a breve scadenza. La strategia a breve termine di Aberdeen, con tempi di regolamento T+1, è allineata a quella dei fondi monetari, ma mira a rendimenti superiori senza compromettere la flessibilità.
Munro indica tre leve principali da attivare in modo equilibrato: selezionare obbligazioni con rating più basso nell’universo Investment Grade, includendo anche una quota di High Yield a breve scadenza, investire nella parte subordinata della struttura del capitale, sia per emittenti finanziari sia non, ed espandere l’orizzonte geografico, con particolare attenzione ai mercati emergenti e asiatici. Questo consente di costruire un portafoglio più diversificato, più solido e potenzialmente più redditizio rispetto a quelli basati su indici passivi.
In conclusione, l’esperto di Aberdeen Investments si aspetta che la volatilità persista, mentre i governi globali si adattano alle politiche economiche, commerciali e di difesa di Trump. Intanto le banche centrali seguiranno percorsi divergenti, dovendo affrontare sfide specifiche legate a crescita e inflazione. In questo scenario, un’allocazione al credito a breve termine rappresenta, secondo Munro, un’opzione interessante, che consente ai gestori attivi con una prospettiva globale di individuare asset con rendimenti competitivi rispetto alla liquidità, e un livello di rischio contenuto.
FED E BCE DI FRONTE A SFIDE DIVERSE
È l’indicazione dell’analisi di Mark Munro, Investment Director, Fixed Income, di Aberdeen Investments, che segnala opportunità di investimento nelle obbligazioni a breve termine, partendo dalle sfide diverse che hanno dii fronte Fed e BCE. In USA è in atto uno shock congiunto, dal lato della domanda e dell’offerta, che esercita forti pressioni sull’inflazione, mentre l’Europa si confronta con uno shock prevalentemente legato alla domanda, più gestibile con tagli ai tassi. Una recessione USA appare ora una possibilità concreta, con una probabilità stimata intorno al 45%, ma la Fed potrebbe restare cauta per evitare il disancoraggio delle aspettative di inflazione a lungo termine.
PERFORMANCE POSITIVA NEGLI ULTIMI 20 ANNI
A questo si sommano i dubbi sull’indipendenza della Fed, contribuendo a un contesto di forte instabilità. Anche per questo motivo, l’esperto di Aberdeen Investments ritiene opportuna un’esposizione verso obbligazioni a breve termine, che presentano minor sensibilità alle variazioni dei tassi. Negli ultimi vent’anni, il segmento ha registrato performance positive in 17 anni su 20, mentre l’indice All-Maturities ha riportato 14 anni di rendimenti positivi e sei negativi, proprio grazie alla minor sensibilità ai movimenti dei tassi.
IN FLESSIONE I RENDIMENTI DEI FONDI MONETARI
I fondi del mercato monetario hanno continuato a godere di ampia popolarità, ma con la prospettiva di una riduzione dei tassi più lenta, i rendimenti stanno già diminuendo e, secondo Munro, continueranno a scendere, per cui molti investitori si orienteranno verso strumenti con maggior potenziale di rendimento, come le obbligazioni corporate a breve scadenza. La strategia a breve termine di Aberdeen, con tempi di regolamento T+1, è allineata a quella dei fondi monetari, ma mira a rendimenti superiori senza compromettere la flessibilità.
TRE LEVE DA ATTIVARE: SELEZIONE, SEGMENTO SUBORDINATO, OTTICA GLOBALE
Munro indica tre leve principali da attivare in modo equilibrato: selezionare obbligazioni con rating più basso nell’universo Investment Grade, includendo anche una quota di High Yield a breve scadenza, investire nella parte subordinata della struttura del capitale, sia per emittenti finanziari sia non, ed espandere l’orizzonte geografico, con particolare attenzione ai mercati emergenti e asiatici. Questo consente di costruire un portafoglio più diversificato, più solido e potenzialmente più redditizio rispetto a quelli basati su indici passivi.
L’OPZIONE DELL’ALLOCAZIONE NEL CREDITO A BREVE
In conclusione, l’esperto di Aberdeen Investments si aspetta che la volatilità persista, mentre i governi globali si adattano alle politiche economiche, commerciali e di difesa di Trump. Intanto le banche centrali seguiranno percorsi divergenti, dovendo affrontare sfide specifiche legate a crescita e inflazione. In questo scenario, un’allocazione al credito a breve termine rappresenta, secondo Munro, un’opzione interessante, che consente ai gestori attivi con una prospettiva globale di individuare asset con rendimenti competitivi rispetto alla liquidità, e un livello di rischio contenuto.