L'apertura dei mercati
Borse in calo dopo l'attacco israeliano contro l'Iran, petrolio in forte rialzo
Nella notte italiana massiccio raid delle forze armate di Israele contro obiettivi strategici iraniani, tra le vittime anche il capo di Stato maggiore e il capo delle Guardie rivoluzionarie. In rosso i futures di Wall Street, l'oro guadagna terreno
di Antonio Cardarelli 13 Giugno 2025 09:11

I listini europei aprono la seduta in calo dopo il raid di Israele contro l'Iran e la risposta (in corso) di Teheran. Piazza Affari cede l'1,4% in avvio, con i titoli petroliferi in controtendenza favoriti dal rialzo del petrolio. In rosso anche Francoforte (-1,4%), Parigi (-1,2%) e Londra (-0,6%).
Nella notte tra giovedì e venerdì Israele ha messo a segno un massiccio attacco contro l’Iran. Il raid aereo di Israele ha colpito impianti nucleari, centri strategici e postazioni militari in 8 città iraniane. Fulcro dell’operazione Rising Lion è stato l’impianto nucleare di Natanz, considerato dal premier Netanyahu (che ha già fatto sapere che gli attacchi andranno avanti per giorni) il fulcro del programma di arricchimento dell’uranio dell’Iran. Le vittime sarebbero almeno 5 e i feriti oltre 50. Nell’attacco israeliano hanno perso la vita Mohammad Bagheri, capo di Stato maggiore delle forze armate iraniane, Hossein Salami, comandante in capo delle Guardie rivoluzionarie e diversi scienziati nucleari.
La risposta dell’Iran è stata immediata, con 100 droni che si sono alzati in volo verso Israele. L’attacco, come rivelano fonti israeliane, aveva lo scopo di bloccare i progressi iraniani nella costruzione dell’atomica. Poco dopo Teheran ha annullato l’incontro con gli Usa in programma domenica in Oman proprio sul tema del nucleare. Ali Khamenei, guida suprema dell’Iran, ha annunciato una dura vendetta contro “il nemico sionista” e contro gli Usa. Donald Trump ha dichiarato di essere stato messo a conoscenza dell’attacco, ma ha specificato che gli americani non hanno partecipato. In Italia la premier Meloni ha convocato una riunione d'urgenza per seguire gli sviluppi della crisi.
Sui mercati la prima reazione all’attacco israeliano contro l’Iran è arrivata dal petrolio. Anche se Teheran ha dichiarato di non aver rilevato danni alle infrastrutture energetiche, il prezzo del Brent e del Wti è salito di circa 8 punti percentuali, con il primo a 74,8 dollari al barile e il secondo a 73,6 dollari. In salita anche l’oro, che guadagna poco meno di un punto percentuale a 3.400 dollari l’oncia. Le Borse asiatiche, uniche aperte durante l’attacco, hanno accusato perdite: Tokyo ha chiuso in calo dello 0,92%, mentre i listini cinesi sono in rosso di circa un punto percentuale. Giù anche i futures di Wall Street, con l’S&P 500 che cede l’1,3%.
MASSICCIO ATTACCO DI ISRAELE CONTRO L’IRAN
Nella notte tra giovedì e venerdì Israele ha messo a segno un massiccio attacco contro l’Iran. Il raid aereo di Israele ha colpito impianti nucleari, centri strategici e postazioni militari in 8 città iraniane. Fulcro dell’operazione Rising Lion è stato l’impianto nucleare di Natanz, considerato dal premier Netanyahu (che ha già fatto sapere che gli attacchi andranno avanti per giorni) il fulcro del programma di arricchimento dell’uranio dell’Iran. Le vittime sarebbero almeno 5 e i feriti oltre 50. Nell’attacco israeliano hanno perso la vita Mohammad Bagheri, capo di Stato maggiore delle forze armate iraniane, Hossein Salami, comandante in capo delle Guardie rivoluzionarie e diversi scienziati nucleari.
KHAMENEI PROMETTE VENDETTA ANCHE CONTRO GLI USA
La risposta dell’Iran è stata immediata, con 100 droni che si sono alzati in volo verso Israele. L’attacco, come rivelano fonti israeliane, aveva lo scopo di bloccare i progressi iraniani nella costruzione dell’atomica. Poco dopo Teheran ha annullato l’incontro con gli Usa in programma domenica in Oman proprio sul tema del nucleare. Ali Khamenei, guida suprema dell’Iran, ha annunciato una dura vendetta contro “il nemico sionista” e contro gli Usa. Donald Trump ha dichiarato di essere stato messo a conoscenza dell’attacco, ma ha specificato che gli americani non hanno partecipato. In Italia la premier Meloni ha convocato una riunione d'urgenza per seguire gli sviluppi della crisi.
PETROLIO IN FORTE RIALZO, GIÙ I FUTURES DI WALL STREET
Sui mercati la prima reazione all’attacco israeliano contro l’Iran è arrivata dal petrolio. Anche se Teheran ha dichiarato di non aver rilevato danni alle infrastrutture energetiche, il prezzo del Brent e del Wti è salito di circa 8 punti percentuali, con il primo a 74,8 dollari al barile e il secondo a 73,6 dollari. In salita anche l’oro, che guadagna poco meno di un punto percentuale a 3.400 dollari l’oncia. Le Borse asiatiche, uniche aperte durante l’attacco, hanno accusato perdite: Tokyo ha chiuso in calo dello 0,92%, mentre i listini cinesi sono in rosso di circa un punto percentuale. Giù anche i futures di Wall Street, con l’S&P 500 che cede l’1,3%.
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