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Mercato azionario: perché BlackRock è tornata ad essere pro-rischio
Nell’obbligazionario, invece, la casa d’investimento mantiene un sottopeso sui titoli di Stato dei Paesi sviluppati a lungo termine, preferendo obbligazioni a breve termine e credito dell'area euro
di Leo Campagna 6 Giugno 2025 19:30

Ora gli investitori chiedono una remunerazione maggiore per il rischio di detenere obbligazioni a lungo termine. Lo sottolinea BlackRock nell'ultimo Weekly Market Commentary sul mercato e sui temi di investimento, dal titolo: “A bumpy ride upwards for global yields”. I rendimenti delle obbligazioni statunitensi a lungo termine sono balzati dai minimi di aprile, dopo che gli sviluppi politici come la legge di bilancio hanno attirato l'attenzione sulla sostenibilità del debito statunitense. Sul fronte del mercato azionario, la società di investimento resta invece esposta sui titoli americani, "prevalentemente per l'intelligenza artificiale".
Gli analisti di BlackRock sono tornati ad essere pro-rischio ad aprile, quando è diventato chiaro che le rigide regole economiche limitano la distanza che la politica statunitense può percorrere rispetto allo status quo. Ad esempio il modo in cui gli investitori stranieri finanziano il debito statunitense. “Il nostro sovrappeso sulle azioni statunitensi si basa anche su un'altra regola, quella secondo la quale le catene di approvvigionamento non possono essere riorganizzate da un giorno all'altro senza gravi interruzioni. Una regola - rivelano gli economisti - che si è dimostrata vincolante per la politica commerciale. Questo sovrappeso è orientato dalla mega-forza dell'intelligenza artificiale rafforzata dagli utili di Nvidia che hanno superato le aspettative la scorsa settimana”.
Sul fronte obbligazionario, l'attenzione è rivolta ai rendimenti dei titoli americani scesi ai minimi. “Questo - spiegano gli esperti di BlackRock - ha riacceso i dubbi sul ruolo di diversificazione dei titoli del Tesoro. Abbiamo a lungo sottolineato il basso, persino negativo, premio al rischio che gli investitori hanno accettato per i titoli del Tesoro, e ci aspettavamo il cambiamento. Questa dinamica si sta manifestando ora, trascinando al rialzo i rendimenti dei titoli di Stato dei mercati sviluppati”. L'aumento dell'inflazione, e quindi dei tassi ufficiali più elevati, insieme a un eventuale aumento del premio a termine, fa salire i costi del servizio del debito.
"Manteniamo un sottopeso sui titoli del Tesoro statunitensi a lungo termine - spiegano da BlackRock - anche per le crescenti preoccupazioni relative al deficit. A marzo, stimavamo che il rapporto deficit/Pil degli Stati Uniti si sarebbe attestato tra il 5% e il 7%, sulla base di previsioni esterne sull'impatto delle proposte di politica commerciale, fiscale e migratoria". Da allora, Moody's ha ridotto il rating creditizio più elevato degli Stati Uniti e il Congresso sta valutando una proposta di bilancio che secondo BlackRock potrebbe spingere i deficit al limite superiore di tale intervallo, o anche oltre. "Stiamo monitorando se questi cambiamenti avranno un impatto sugli investitori esteri - aggiungono gli analisti - e se faranno aumentare ulteriormente il premio a termine".
Intanto in Giappone, i rendimenti obbligazionari trentennali hanno raggiunto un massimo storico a maggio, giustificando e confermando il sottopeso di lunga data di BlackRock. La banca centrale giapponese – storicamente il maggiore acquirente di titoli di Stato nell'ambito delle misure di allentamento monetario volte a far uscire l'economia dalla deflazione – ha ridotto gli acquisti nel percorso di normalizzazione della politica monetaria. Ciò ha esercitato pressione sui rendimenti a lungo termine e una recente asta di titoli a lungo termine ha registrato la domanda più debole degli ultimi dieci anni. Anche per questo il Ministero delle Finanze giapponese sta valutando la possibilità di ridurre le vendite di titoli a lungo termine. Se i rendimenti dovessero aumentare ulteriormente, aumenterebbero anche i costi per il governo di servire il proprio debito, ora pari al doppio delle dimensioni dell'economia.
Nel frattempo, i rendimenti dell'area dell'euro sono aumentati in scia all’incremento degli investimenti governativi in difesa e infrastrutture. “Preferiamo i titoli di Stato dell'area dell'euro rispetto a quelli statunitensi. Sono sempre meno correlati alle fluttuazioni dei titoli del Tesoro statunitensi e un'economia stagnante offre alla BCE maggiori margini di manovra per tagliare i tassi nel breve termine. Per quanto riguarda il reddito, preferiamo i titoli di Stato a breve termine e al credito europeo, sia investment grade che high yield, rispetto a valutazioni più basse per gli Stati Uniti” specificano i professionisti di BlackRock.
LA MEGA-FORZA DELL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE
Gli analisti di BlackRock sono tornati ad essere pro-rischio ad aprile, quando è diventato chiaro che le rigide regole economiche limitano la distanza che la politica statunitense può percorrere rispetto allo status quo. Ad esempio il modo in cui gli investitori stranieri finanziano il debito statunitense. “Il nostro sovrappeso sulle azioni statunitensi si basa anche su un'altra regola, quella secondo la quale le catene di approvvigionamento non possono essere riorganizzate da un giorno all'altro senza gravi interruzioni. Una regola - rivelano gli economisti - che si è dimostrata vincolante per la politica commerciale. Questo sovrappeso è orientato dalla mega-forza dell'intelligenza artificiale rafforzata dagli utili di Nvidia che hanno superato le aspettative la scorsa settimana”.
AUMENTO DEL PREMIO A TERMINE
Sul fronte obbligazionario, l'attenzione è rivolta ai rendimenti dei titoli americani scesi ai minimi. “Questo - spiegano gli esperti di BlackRock - ha riacceso i dubbi sul ruolo di diversificazione dei titoli del Tesoro. Abbiamo a lungo sottolineato il basso, persino negativo, premio al rischio che gli investitori hanno accettato per i titoli del Tesoro, e ci aspettavamo il cambiamento. Questa dinamica si sta manifestando ora, trascinando al rialzo i rendimenti dei titoli di Stato dei mercati sviluppati”. L'aumento dell'inflazione, e quindi dei tassi ufficiali più elevati, insieme a un eventuale aumento del premio a termine, fa salire i costi del servizio del debito.
SOTTOPESO SUI TITOLI DI STATO USA A LUNGO TERMINE
"Manteniamo un sottopeso sui titoli del Tesoro statunitensi a lungo termine - spiegano da BlackRock - anche per le crescenti preoccupazioni relative al deficit. A marzo, stimavamo che il rapporto deficit/Pil degli Stati Uniti si sarebbe attestato tra il 5% e il 7%, sulla base di previsioni esterne sull'impatto delle proposte di politica commerciale, fiscale e migratoria". Da allora, Moody's ha ridotto il rating creditizio più elevato degli Stati Uniti e il Congresso sta valutando una proposta di bilancio che secondo BlackRock potrebbe spingere i deficit al limite superiore di tale intervallo, o anche oltre. "Stiamo monitorando se questi cambiamenti avranno un impatto sugli investitori esteri - aggiungono gli analisti - e se faranno aumentare ulteriormente il premio a termine".
LE PROBLEMATICHE DEL GIAPPONE
Intanto in Giappone, i rendimenti obbligazionari trentennali hanno raggiunto un massimo storico a maggio, giustificando e confermando il sottopeso di lunga data di BlackRock. La banca centrale giapponese – storicamente il maggiore acquirente di titoli di Stato nell'ambito delle misure di allentamento monetario volte a far uscire l'economia dalla deflazione – ha ridotto gli acquisti nel percorso di normalizzazione della politica monetaria. Ciò ha esercitato pressione sui rendimenti a lungo termine e una recente asta di titoli a lungo termine ha registrato la domanda più debole degli ultimi dieci anni. Anche per questo il Ministero delle Finanze giapponese sta valutando la possibilità di ridurre le vendite di titoli a lungo termine. Se i rendimenti dovessero aumentare ulteriormente, aumenterebbero anche i costi per il governo di servire il proprio debito, ora pari al doppio delle dimensioni dell'economia.
OBBLIGAZIONARIO: PREFERENZA AI TITOLI DI STATO A BREVE TERMINE
Nel frattempo, i rendimenti dell'area dell'euro sono aumentati in scia all’incremento degli investimenti governativi in difesa e infrastrutture. “Preferiamo i titoli di Stato dell'area dell'euro rispetto a quelli statunitensi. Sono sempre meno correlati alle fluttuazioni dei titoli del Tesoro statunitensi e un'economia stagnante offre alla BCE maggiori margini di manovra per tagliare i tassi nel breve termine. Per quanto riguarda il reddito, preferiamo i titoli di Stato a breve termine e al credito europeo, sia investment grade che high yield, rispetto a valutazioni più basse per gli Stati Uniti” specificano i professionisti di BlackRock.