La prospettiva

High yield: per Capital Group i vantaggi di diversificazione da un approccio globale sono limitati

Ma il 13% dell’indice high yield USA include emissioni denominate in USD di società non statunitensi che, secondo la casa d’investimento, possono offrire una potenziale fonte di rendimento aggiuntiva

di Leo Campagna 6 Giugno 2025 19:00

financialounge -  Capital Group investimenti reddito fisso
Nei primi cinque mesi di quest’anno gli investitori obbligazionari hanno dovuto affrontare un ambiente sfidante. Se il 2025 era iniziato con aspettative di inflazione in decelerazione e di allentamento monetario piuttosto diffuse, l’annuncio dei dazi da parte dell’amministrazione Trump ha scompaginato ogni previsione. Il risultato è che i portafogli a reddito fisso hanno sofferto, anche quelli high yield.

FOCUS SUL RISCHIO COMPLESSIVO DI PORTAFOGLIO


“L’esposizione all’high yield richiede una rigorosa valutazione dell’impatto sul rischio complessivo del portafoglio. In quest’ottica, gli investitori al fine di assicurarsi un profilo di rischio bilanciato, tendono spesso a preferire un approccio globale come soluzione migliore da adottare. Tuttavia, se in numerosi segmenti del reddito fisso la diversificazione internazionale offre vantaggi evidenti, nel caso dell’high yield tali benefici risultano decisamente meno chiari” fa sapere Alvaro Peró Gala, Investment Director di Capital Group.

UN UNIVERSO MENO AMPIO E DIVERSIFICATO PER GLI INVESTITORI


Tra i molteplici fattori che giustificano un investimento globale nell’obbligazionario, ce n’è uno che nel segmento high yield presenta una forte limitazione: un universo d'investimento meno ampio e diversificato. Per esempio, il più grande mercato high yield sviluppato al di fuori degli Stati Uniti, quello europeo, è più che triplicato dal 2012. Tuttavia rappresenta ancora solo una quota ridotta dell’universo d’investimento complessivo, che continua a essere dominato dagli Stati Uniti. Al 30 aprile 2025, infatti, il 70% del mercato globale delle obbligazioni corporate high yield era costituito da obbligazioni denominate in dollari USA.

CONFRONTO TRA INDICI USA E GLOBALE


“Se si mettono a confronto il mercato high yield statunitense e quello globale dei Paesi sviluppati emerge un’elevata correlazione. L’unica differenza rilevante è rappresentata dall’esposizione leggermente maggiore dell’universo globale al settore bancario. Al contrario, nel mercato high yield statunitense i settori beni di consumo ciclici, energia, beni strumentali e tecnologia evidenziano un peso superiore rispetto a quello nell’indice globale” spiega Peró Gala.

EMISSIONI DENOMINATE IN USD DI SOCIETÀ NON STATUNITENSI


Tutto sommato, alla luce della somiglianza della ripartizione settoriale e regionale tra i due indici, i vantaggi di diversificazione da un approccio globale high yield sono limitati. L’Investment Director di Capital Group segnala tuttavia anche un’altra particolarità che emerge dal confronto tra gli indici high yield. “In quello statunitense sono incluse emissioni denominate in USD di società non statunitensi, per una quota che, al momento, rappresenta il 13% dell’indice. Si tratta di emittenti spesso meno noti rispetto ai brand USA e questo determina spesso un premio rispetto alle obbligazioni nazionali. E’ un aspetto che può offrire agli investitori attivi focalizzati sui fondamentali aziendali di una potenziale fonte di rendimento aggiuntiva”.

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