Economia
DPAM analizza tutte le opportunità nella blue economy
Gli investitori a impatto possono svolgere un ruolo chiave, sostenendo aziende attive nel contrasto alla scarsità idrica per contribuire a un futuro sostenibile preservando una risorsa preziosa che va protetta e valorizzata
di Leo Campagna 6 Giugno 2025 08:00

Secondo un recente studio della World Bank si stima che entro il 2050 possa esserci un aumento del 25% della domanda globale di acqua. Alla luce di risorse idriche sempre più scarse, la necessità di investimenti sostenibili nel settore è diventata urgente. In quest’ottica assume un ruolo ancora più cruciale la blue economy, che rappresenta l’uso sostenibile delle risorse marine per favorire la crescita economica, migliorare le condizioni di vita e salvaguardare gli ecosistemi acquatici.
“Per garantire l’accesso universale ad acqua potabile e servizi igienico-sanitari servono tra 116 e 229 miliardi di dollari l’anno. Altre ingenti somme sono poi necessarie per la protezione da inondazioni e per l’irrigazione agricola. Il settore privato è fondamentale per colmare questi gap e raggiungere l'SDG n. 6 (acqua pulita e servizi igienici per tutti) entro il 2030” fa sapere Mathias Talmant, Fund Manager, DPAM. Senza investimenti proattivi nelle infrastrutture idriche, nel trattamento e nelle tecnologie di riciclaggio, le stesse industrie che guidano la crescita economica globale potrebbero subire gravi interruzioni.
La blue economy presenta delle opportunità ma deve fare i conti anche con importanti inefficienze. “Basti pensare che servirebbero solo 0,29 $/giorno a persona per risolvere la crisi idrica globale. Inoltre mentre l’energia oceanica può fornire più del doppio dell’attuale fabbisogno elettrico globale, un mix energetico con il 75% di rinnovabili ridurrebbe l’uso d’acqua del 47%” sottolinea Talmant. Il manager di DPAM segnala però anche le criticità da affrontare. Un terzo dell’acqua potabile negli acquedotti accusa perdite: si pensi che ogni due minuti si rompe una condotta idrica negli USA. Inoltre il mercato dell’acqua in bottiglia vale 270 miliardi di dollari, più del doppio del necessario per fornire acqua potabile a tutti.
Pensando ai settori dipendenti dall’acqua figurano non soltanto l'agricoltura e il consumo domestico ma anche la tecnologia, la produzione industriale e la moda. “Nel Tech i Data center e AI richiedono enormi quantità d’acqua per il raffreddamento mentre l’industria pesante (acciaio, energia, chimica) consuma fino al 75% dell’acqua dell’intero settore industriale. Senza trascurare la moda che è responsabile del 20% dell’inquinamento idrico industriale globale” specifica Talmant.
La catena del valore dell’oro blu abbraccia diversi ambiti. Dall’estrazione dalle falde acquifere, l’acqua viene utilizzata nell’industria, nell’agricoltura e per usi domestici. Poi viene trattata e riciclata per tornare in natura generando nuovo valore economico in attività come pesca, trasporti marittimi, eolico offshore e posizionamento di cavi sottomarini. I settori a maggiore potenziale includono: infrastrutture idriche, agricoltura e sicurezza alimentare, trattamento acque reflue e riciclo, desalinizzazione, acquacoltura, cavi sottomarini, energia idroelettrica.
Un esempio positivo è Prysmian, leader mondiale nella produzione di cavi sottomarini e impegnata nell'affrontare la connettività di rete, uno dei maggiori ostacoli alla transizione energetica. I suoi cavi sottomarini ad alta tensione sono essenziali per garantire la stabilità delle reti elettriche e per trasmettere l'energia rinnovabile generata in mare alle reti terrestri. “La produzione di cavi ad alta tensione è molto richiesta a causa della carenza globale di capacità produttiva, determinata dall'accelerazione dello sviluppo dell'eolico offshore e dai progetti di interconnessione transfrontaliera” argomenta Talmant.
Molti settori economici dipendono in modo cruciale dall’acqua che, tuttavia, è sempre più sotto pressione a causa dell'inquinamento, dello sfruttamento e della crescente domanda globale. “Per affrontare questa crisi servono innovazione, investimenti e soluzioni sostenibili. Gli investitori a impatto possono svolgere un ruolo chiave, sostenendo aziende attive nel contrasto alla scarsità idrica per contribuire a un futuro sostenibile preservando una risorsa preziosa che va protetta e valorizzata” conclude il Fund Manager di DPAM.
COLMARE IL GAP
“Per garantire l’accesso universale ad acqua potabile e servizi igienico-sanitari servono tra 116 e 229 miliardi di dollari l’anno. Altre ingenti somme sono poi necessarie per la protezione da inondazioni e per l’irrigazione agricola. Il settore privato è fondamentale per colmare questi gap e raggiungere l'SDG n. 6 (acqua pulita e servizi igienici per tutti) entro il 2030” fa sapere Mathias Talmant, Fund Manager, DPAM. Senza investimenti proattivi nelle infrastrutture idriche, nel trattamento e nelle tecnologie di riciclaggio, le stesse industrie che guidano la crescita economica globale potrebbero subire gravi interruzioni.
LA BLUE ECONOMY
La blue economy presenta delle opportunità ma deve fare i conti anche con importanti inefficienze. “Basti pensare che servirebbero solo 0,29 $/giorno a persona per risolvere la crisi idrica globale. Inoltre mentre l’energia oceanica può fornire più del doppio dell’attuale fabbisogno elettrico globale, un mix energetico con il 75% di rinnovabili ridurrebbe l’uso d’acqua del 47%” sottolinea Talmant. Il manager di DPAM segnala però anche le criticità da affrontare. Un terzo dell’acqua potabile negli acquedotti accusa perdite: si pensi che ogni due minuti si rompe una condotta idrica negli USA. Inoltre il mercato dell’acqua in bottiglia vale 270 miliardi di dollari, più del doppio del necessario per fornire acqua potabile a tutti.
NON SOLO AGRICOLTURA E CONSUMO DOMESTICO
Pensando ai settori dipendenti dall’acqua figurano non soltanto l'agricoltura e il consumo domestico ma anche la tecnologia, la produzione industriale e la moda. “Nel Tech i Data center e AI richiedono enormi quantità d’acqua per il raffreddamento mentre l’industria pesante (acciaio, energia, chimica) consuma fino al 75% dell’acqua dell’intero settore industriale. Senza trascurare la moda che è responsabile del 20% dell’inquinamento idrico industriale globale” specifica Talmant.
LA CATENA DI VALORE DELL’ORO BLU
La catena del valore dell’oro blu abbraccia diversi ambiti. Dall’estrazione dalle falde acquifere, l’acqua viene utilizzata nell’industria, nell’agricoltura e per usi domestici. Poi viene trattata e riciclata per tornare in natura generando nuovo valore economico in attività come pesca, trasporti marittimi, eolico offshore e posizionamento di cavi sottomarini. I settori a maggiore potenziale includono: infrastrutture idriche, agricoltura e sicurezza alimentare, trattamento acque reflue e riciclo, desalinizzazione, acquacoltura, cavi sottomarini, energia idroelettrica.
L’ESEMPIO DI PRYSMIAN
Un esempio positivo è Prysmian, leader mondiale nella produzione di cavi sottomarini e impegnata nell'affrontare la connettività di rete, uno dei maggiori ostacoli alla transizione energetica. I suoi cavi sottomarini ad alta tensione sono essenziali per garantire la stabilità delle reti elettriche e per trasmettere l'energia rinnovabile generata in mare alle reti terrestri. “La produzione di cavi ad alta tensione è molto richiesta a causa della carenza globale di capacità produttiva, determinata dall'accelerazione dello sviluppo dell'eolico offshore e dai progetti di interconnessione transfrontaliera” argomenta Talmant.
IL RUOLO CHIAVE DEGLI INVESTITORI
Molti settori economici dipendono in modo cruciale dall’acqua che, tuttavia, è sempre più sotto pressione a causa dell'inquinamento, dello sfruttamento e della crescente domanda globale. “Per affrontare questa crisi servono innovazione, investimenti e soluzioni sostenibili. Gli investitori a impatto possono svolgere un ruolo chiave, sostenendo aziende attive nel contrasto alla scarsità idrica per contribuire a un futuro sostenibile preservando una risorsa preziosa che va protetta e valorizzata” conclude il Fund Manager di DPAM.