Outlook
Amundi: l’azionario emergente tornerà protagonista nel prossimo decennio
Secondo le Capital Market Assumptions 2025, i temi che guideranno gli investimenti sono la trasformazione tecnologica, le rivalità geopolitiche e la ricerca di nuove frontiere per la crescita, con l’India in testa
di Annalisa Lospinuso 6 Giugno 2025 15:30

L’India è sotto i riflettori. Le azioni dei mercati emergenti si candidano a sovraperformare quelle dei mercati sviluppati nel prossimo decennio. Tra questi, l’India si distingue come uno dei mercati più promettenti, beneficiando della crescente rivalità tecnologica tra Stati Uniti e Cina e del suo ruolo crescente nella riorganizzazione delle catene globali del valore. Secondo le Capital Market Assumptions 2025 di Amundi Investment Institute, il prossimo decennio sarà dominato dalla trasformazione tecnologica, dalle rivalità geopolitiche e dalla ricerca di nuove frontiere per la crescita: l’India è in pole position in questo nuovo quadro internazionale.
“Le azioni indiane continuano a guidare la classifica delle aspettative del comparto azionario – sottolinea Monica Defend, Head of Amundi Investment Institute – con un rendimento annualizzato dell'8,2%, grazie alle solide prospettive di crescita degli utili che compensano le valutazioni elevate. Il mercato indiano appare meno impattato dalle pressioni tariffarie che stanno colpendo i poli industriali asiatici come Vietnam e Indonesia”.
L’Europa torna in carreggiata, in scia allo sgonfiarsi dell’eccezionalismo americano. “L’outlook per le azioni europee – aggiunge la Defend – è sostenuto dal miglioramento della crescita degli utili, da livelli di valutazione relativamente favorevoli e da riforme volte a stimolare la produttività e a ripristinare la competitività, come illustrato nei rapporti di Draghi e Letta. La recente spinta fiscale della Germania e il potenziale cessate il fuoco insieme alla ricostruzione in Ucraina potrebbero ulteriormente aumentare l'appeal dell'area, in misura superiore alla nostra aspettativa di rendimento del 7,5%”.
Il Pacifico condivide un analogo outlook positivo dell’Europa. Il Giappone continua il suo percorso di miglioramento della governance societaria, affiancato dalla fine della deflazione. Elementi che sostengono una visione positiva per il mercato azionario nipponico nel medio-lungo periodo.
Le azioni statunitensi continuano a essere trainate dall’innovazione tecnologica e dalla crescita degli utili delle big tech, ma il mercato nel suo complesso appare significativamente sopravvalutato. Il peso concentrato di un ristretto numero di titoli nella capitalizzazione complessiva rende il listino Usa vulnerabile a cambiamenti di sentiment e shock geopolitici. Escludendo le big tech, le valutazioni tornano in linea con le medie storiche, ma il rischio di una potenziale bolla resta sul radar. Per questo, secondo il report, potrebbe essere opportuno per gli investitori riallocare verso regioni meno care, come l’Europa o il Pacifico.
In un contesto di protezionismo, transizione climatica rallentata e rivoluzione tecnologica, la selezione settoriale sarà determinante. L’intelligenza artificiale darà impulso all’IT e alla sanità, mentre le spese in conto capitale favoriranno l’industria. “La democratizzazione dell’IA e la trasformazione da hyperscaler a enabler nel settore dei software dovrebbero contribuire ad aumentare la produttività globale e i rendimenti azionari nel lungo periodo”, sottolinea la Head of Amundi Investment Institute.
Lo scenario dei prossimi dieci anni sarà guidato da un nuovo equilibrio globale. “Per gli investitori – conclude Monica Defend – questo panorama in evoluzione indica la necessità di cercare opportunità nei mercati emergenti, in Europa e nella regione del Pacifico escluso il Giappone. L'allocazione settoriale si rivelerà cruciale, con particolare attenzione al modo in cui l'intelligenza artificiale, le iniziative sul clima e i cambiamenti nelle politiche rimodelleranno i rendimenti degli investimenti nei vari settori e regioni”.
INDIA, UN NUOVO EPICENTRO PER LA CRESCITA
“Le azioni indiane continuano a guidare la classifica delle aspettative del comparto azionario – sottolinea Monica Defend, Head of Amundi Investment Institute – con un rendimento annualizzato dell'8,2%, grazie alle solide prospettive di crescita degli utili che compensano le valutazioni elevate. Il mercato indiano appare meno impattato dalle pressioni tariffarie che stanno colpendo i poli industriali asiatici come Vietnam e Indonesia”.
BENE L'EUROPA
L’Europa torna in carreggiata, in scia allo sgonfiarsi dell’eccezionalismo americano. “L’outlook per le azioni europee – aggiunge la Defend – è sostenuto dal miglioramento della crescita degli utili, da livelli di valutazione relativamente favorevoli e da riforme volte a stimolare la produttività e a ripristinare la competitività, come illustrato nei rapporti di Draghi e Letta. La recente spinta fiscale della Germania e il potenziale cessate il fuoco insieme alla ricostruzione in Ucraina potrebbero ulteriormente aumentare l'appeal dell'area, in misura superiore alla nostra aspettativa di rendimento del 7,5%”.
PROSPETTIVE DI RIPRESA IN GIAPPONE
Il Pacifico condivide un analogo outlook positivo dell’Europa. Il Giappone continua il suo percorso di miglioramento della governance societaria, affiancato dalla fine della deflazione. Elementi che sostengono una visione positiva per il mercato azionario nipponico nel medio-lungo periodo.
USA GUIDATA DALLE BIG TECH
Le azioni statunitensi continuano a essere trainate dall’innovazione tecnologica e dalla crescita degli utili delle big tech, ma il mercato nel suo complesso appare significativamente sopravvalutato. Il peso concentrato di un ristretto numero di titoli nella capitalizzazione complessiva rende il listino Usa vulnerabile a cambiamenti di sentiment e shock geopolitici. Escludendo le big tech, le valutazioni tornano in linea con le medie storiche, ma il rischio di una potenziale bolla resta sul radar. Per questo, secondo il report, potrebbe essere opportuno per gli investitori riallocare verso regioni meno care, come l’Europa o il Pacifico.
IL DRIVER DELL'INTELLIGENZA ARTIFICIALE
In un contesto di protezionismo, transizione climatica rallentata e rivoluzione tecnologica, la selezione settoriale sarà determinante. L’intelligenza artificiale darà impulso all’IT e alla sanità, mentre le spese in conto capitale favoriranno l’industria. “La democratizzazione dell’IA e la trasformazione da hyperscaler a enabler nel settore dei software dovrebbero contribuire ad aumentare la produttività globale e i rendimenti azionari nel lungo periodo”, sottolinea la Head of Amundi Investment Institute.
IMPORTANTE L'ALLOCAZIONE SETTORIALE
Lo scenario dei prossimi dieci anni sarà guidato da un nuovo equilibrio globale. “Per gli investitori – conclude Monica Defend – questo panorama in evoluzione indica la necessità di cercare opportunità nei mercati emergenti, in Europa e nella regione del Pacifico escluso il Giappone. L'allocazione settoriale si rivelerà cruciale, con particolare attenzione al modo in cui l'intelligenza artificiale, le iniziative sul clima e i cambiamenti nelle politiche rimodelleranno i rendimenti degli investimenti nei vari settori e regioni”.